Page 80 - Emilio Zanoni - 1955 - Saggo storico
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protetti dal fascismo, avevano fatto sì che le riserve di materie prime e di prodotti
necessari alla popolazione fossero ridotte ad un livello del tutto inferiore alle
necessità di tre mesi solo di guerra.
Il tentativo del ‘regime’ di tener duro in questo settore determinò una economia
all’osso nei consumi dei ceti popolari e medi, con conseguente affamamento,
impoverimento, denutrizione e miseria atroce di gran parte del popolo italiano.
Il primo inverno di guerra trascorreva fra le notizie di sconfitte sui fronti greco e
libico, l’imperterrito imperversare della propaganda nazi-fascista e la crescente
miseria del popolo.
A Cremona la gerarchia cercava in tutti i modi di tenere in piedi il suo
barcollante prestigio e di mantenere a galla il morale della popolazione che
tendeva a calare verso il fondo.
Il tono del giornale ufficiale del fascismo e dei suoi succedanei settimanali.
“Eccoci” e “Marcia Rivoluzionaria” era ancora burbanzoso e baldanzoso,
sull’eco delle veline che pervenivano dal Minculpop.
Fra le righe e negli imbarazzati commenti o soffietti si leggeva però la
preoccupazione e l’ansia, di dare una spiegazione al fatto straordinario che il
fascismo non riusciva a “passare”.
Commissioni di “visitatrici” fasciste o comandate cominciarono ad andare a
visitare i degenti o i feriti negli ospedali militari; sulle carte da lettera degli uffici
si stampigliava la parola: “vincere”. La radio strimpellava “Orticello di guerra” o
“Leoni di Giarabub”.
Vennero infine, secondo la profezia dell’insonne da Predappio, la primavera e il
bello. L’esercito germanico invadeva la Jugoslavia e batteva, come maglio, sulle
già provate Divisioni greche assalite di fronte ed alle spalle.
La vittoria ottenuta sulla Grecia, mercé l’ausilio del comprimario, fece esplodere
in manifestazioni di giubilo la gerarchia fascista già in preda alla depressione
significativa di una rapida demoralizzazione.
Verso lo stesso periodo l’Africa Korps del generale Rommel, aveva ricacciato gli
inglesi dalla Cirenaica occupata.
E’ questa una fase importante nei rapporti tra nazisti e fascisti.
Dall’invio in Africa delle divisioni germaniche si attua completamente
l’asservimento del fascismo al nazismo.
Finora i due movimenti reazionari almeno apparentemente erano rimasti sul
terreno della parità. Da quando l’alleato fascista dimostra, per chiari segni,
d’essere inetto nella condotta della guerra e di non possedere quella durezza di
animo e di nerbo che il nazismo usava per il raggiungimento del suo fine ultimo,
il sopravvento nel Patto d’Acciaio passa ai signori della guerra tedeschi.
Il popolo italiano, servo del fascismo, diviene così schiavo della Germania
hitleriana e posto allo stesso livello dei popoli vinti per lo sfruttamento
economico; considerato il vassallo del popolo tedesco.
Il definitivo passaggio della nazione italiana al vassallaggio germanico, auspice e
complice il fascismo, si chiariva e prendeva forma da tutte le manifestazioni.
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