Page 34 - Emilio Zanoni - 1955 - Saggo storico
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apologeti e di suoi scrittori da strapazzo esso s’identificò in “strapaese”.
Nonostante la sua bravata in sede internazionale e le sue pose da sostenitore di
una politica imperialistica mondiale, il fascismo oltre che fenomeno provinciale
fu, soprattutto, fenomeno provincializzante della vita della società italiana.
Anche per questo riguardo i dati e le cose qui esposte, concernenti il progresso
civile sociale di Cremona e gli sforzi compiuti dalle generazioni cremonesi per
far si che la provincia uscisse dalla mediocrità provinciale per allinearsi con tutta
la nazione in gara di miglioramento generale, hanno la loro singolare importanza
di documento probatorio e di vita.
Le chiacchiere nostalgiche e i ricordi “imperiali” tramontati poi nel disonore e
nella rovina, non servono a svilire la dura ma reale ed onesta concezione di vita
propria degli uomini, che, contrariamente ai dettami del prefazionista del
Macchiavelli, si estende alle nazioni: lavorare assiduamente e con onestà di
metodi e di fini per il raggiungimento dell'obiettivo fissato.
Oltre che come documento di confronto tra la vita e i fini della società cremonese
nel periodo antecedente al fascismo e la stasi depressiva causata dal fascismo
stesso, gli appunti e i dati già visti in precedenza servono anche ad un preciso ed
obiettivo scopo di inquadramento storico. Si mira non soltanto ad una
comparazione ma a dare un contributo per un esame obiettivo delle condizioni
ambientali in cui il fascismo sorse e si sviluppò.
Giacché un movimento, qualunque esso sia, non sorge improvvisamente dalla
contingente temperie degli uomini, ma trae alimento e prospera su elementi
preesistenti così come altri elementi della stessa situazione possa erigersi a
fattore di opposizione.
Logicamente, nel corso del presente studio, man mano che si presenteranno
situazioni di urto, resistenze, oppure circostanze favorevoli al movimento
sorgente di reazione, queste verranno sottolineate. La parte più interessante
riguarderà il permanere e la resistenza dei fili conduttori della società moderna
italiana pure nella stasi fascista.
Interesserà ancora maggiormente quando sarà giunto il momento di seguire in
tutta la sua esplosione fenomenica la contro reazione liberatrice operata dai vitali
motivi risorgimentali insiti nella vita sociale cremonese durante il periodo vero e
proprio della lotta di Liberazione contro il fascismo.
Quando l'artificiosa cappa conformistica, fatta di un sostanziale ritorno al
passato, cadrà sotto l'urgere di forze nuove direttamente congiunte agli ideali e
alle tradizioni risorgimentali, il mondo di prima sempre attuale nelle sue istanze
riapparirà fecondato dall'antica esperienza e spronato dalle esigenze poste in
essere da una forza rivoluzionaria. Poniamo l’accento ancora su una cosa: il
fascismo intimamente fu sempre conscio delle ostilità ideologiche in atto fra esso
e il primo risorgimento.
Il fascismo fu sempre convinto della sua sostanziale aberrazione dei problemi
della vita e dell'anima italiana.
Cercò di insinuarsi falsandone il profondo significato e gli ideali occultando o

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