Page 30 - Emilio Zanoni - 1955 - Saggo storico
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ed angolosità ereditariamente stabilite come verità consacrate.
La dispersione di vecchi pregiudizi nel campo moralistico, famigliare e sociale si
accentua gradatamente.
Un esempio tratto dalla quotidiana polemica provinciale può giovare al proposito
per illustrare quanto sopra si è detto. Esisteva ancora a Cremona verso il '60 una
casa di Industria finanziata da Enti morali che forniva lavoro, nella cattiva
stagione, a un certo numero di disoccupati o liberi oppure internati nella casa
stessa. Essendo l'istituzione in deficit sorse sul giornale “Il Corriere Cremonese”
una polemica relativa alle sorti del pio Istituto. Ci fu chi sostenne che agli
internati doveva essere destinato un cibo, più che frugale, grossolano, tale da
restringere il numero di coloro che si facevano ammettere nel ricovero.
L'affermazione piattamente sociale, seppure ispirata al vecchio concetto della
miseria come fenomeno ineluttabile, cadde in un coro di disapprovazione
ribadito con voce più autorevole dallo stesso Direttore dell'Ospedale, il Dr
Ciniselli.
Ciò serve a testimoniare , come si diceva, l'evoluzione avvenuta nella mentalità
generale, liberatasi dai vecchi pregiudizi e mirante ad orizzonti nuovi sotto
l'impulso di nuove idee più ampie e più generose.
Quest’opera di demolizione dei vecchi istituti e di smantellamento della vecchia
mentalità viene naturalmente accompagnata da un vastissimo moto, cui si è più
volte accennato, nel campo del progresso economico attraverso il miglioramento
agrario e l'industrializzazione delle imprese.
Questi miglioramenti come i fenomeni precedenti trattati in sede politica e
sociale, non si sviluppano isolatamente o per conto loro così come l'evoluzione
di altri settori non avviene soltanto per forza propria.
Sta di fatto che una concatenazione dialettica esiste fra tutti gli indicati
economici e che un’interdipendenza si crea costituendo un unico nesso di
concezione e di evoluzione.
Lo sviluppo generale, su direttrici generali, avviene perciò quasi
contemporaneamente in tutti i settori che si influenzano a vicenda scambiando
esperienze e risultati, usufruendo di mutue circostanze di progresso.
Il passaggio dall'economia feudale a riforme nuove avviene in provincia in modo
appariscente e in breve lasso di tempo.
L'agricoltura, mezzo preponderante di vita della popolazione cremonese, era
rimasta fino al risorgimento nello stato primitivo dal secolo antecedente.
Migliorie sporadiche erano state fatte ma sostanzialmente non si poteva parlare
di un acquisito perfezionamento tecnico, né tanto meno, di una iniziata
industrializzazione dell'agricoltura.
E' stata da tempo sfatata la credenza che il territorio cremonese sia fertile per sua
stessa natura.
Il lavoro di innumerevoli generazioni contadine ha dissodato gran parte della
provincia là dove esistevano terre sterili, lande inospitali, zone periodicamente
invase dalle acque.
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