Page 28 - Emilio Zanoni - 1955 - Saggo storico
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Il dato unitario dello stato nazionale implicitamente viene accettato nella
tendenza a inserirsi (delle forze popolari) tra le forze direzionali di esso.
La tesi in contrario, basata su un internazionalismo malinteso in mala fede dai
ceti avversi a scopo di propaganda o frainteso per ignoranza, del termine ultimo
del ciclo storico, non può essere validamente sostenuta da coloro che negano alle
masse questa partecipazione attiva alla storia messa in movimento nel ciclo
risorgimentale.
Ammessi questi dati fondamentali per cui i ceti lavoratori si pongono,
dichiaratamente o non, tra le forze costruttrici della nostra civiltà italiana fondata
sul risorgimento, ne deriva che il contributo dato da essi rientra fra i fattori
fondamentali dell'evoluzione.
Quest’azione, evidentemente, non costituisce l'unico fattore del progresso
provinciale, ma unitamente ad altri fattori che indicheremo in seguito, ha dato ad
esso una buona spinta in avanti.
I patti colonici stipulati fra le organizzazioni dei lavoratori e quelle dell'altra
parte, in sostituzione delle statuizioni tradizionali (unilateralmente e)
tassativamente stabilite in precedenza, segnano si un miglioramento del tenore di
vita delle categorie contadine, ma implicitamente costituiscono un motivo di
ricerca, di perfezionamento del metodo agrario da parte imprenditoriale per
recuperare per altra via il margine di profitti inciso dall'azione dei lavoratori.
Lo stesso si dica degli accordi liberamente statuiti fra le parti e relativi alle
variazioni in aumento delle tabelle salariali per le categoria operaie.
Conseguentemente al migliorato tenore di vita materiale dei lavoratori si
sviluppa gradualmente in provincia un accresciuto senso della necessità di un
miglioramento dello stato morale e culturale delle masse.
C'è anzi tutto in corrispondenza alla diminuzione della miseria e al senso di
minore soggezione economica, uno stato di dignità conquistata che equivale
all'affermazione solenne dell'ingresso di queste classi nella categoria dei cittadini
coscienti.
Ai maggiori salari corrisposti per funzioni superiori e specializzate, corrisponde
da parte dei lavoratori una ricerca di perfezionamento delle proprie cognizioni
tecniche e generali.
La graduale estensione del suffragio elettorale, sulla base del titolo di studio
posseduto, induce i ceti lavoratori a raggiungere uno stadio più elevato di cultura
onde essere ammessi anche ufficialmente nella categoria dei cittadini attivi. Sotto
questo aspetto si va attuando l'imponderabile della fusione dei vari ceti sociali e
della creazione di una coscienza unitaria tesa al progresso ed all'elevamento delle
forze più represse.
Si attua cioè, senza gravi scosse, la pacifica evoluzione verso il primo stadio
della democrazia economica che ha per suo presupposto la democrazia politica,
rampollata dal risorgimento e rafforzata nel primo cinquantennio dell'unità
italiana.
Democrazia politica e democrazia economica, legate da un vincolo di
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