Page 26 - Emilio Zanoni - 1955 - Saggo storico
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Il verbo nuovo attrae combattenti e simpatizzanti dagli angoli più remoti della
provincia. Si creano fra i ceti un entusiasmo e una tensione quali si erano
sviluppati fra la minuta borghesia e l'artigianato ai tempi delle lotte eroiche del
risorgimento.
E la lotta nuova anche si sviluppa tra i lavoratori appoggiati dai ceti democratici
e la casta che voleva detenere il monopolio del nuovo stato per il mantenimento
dei suoi privilegi.
Arruolati di diritto in questo schieramento erano anche i residui del vecchio
partito feudale antirisorgimentale. Mentre i ceti più illuminati venivano incontro
alle più elementari esigenze degli strati in agitazione, altri tenevano duro
determinando nella provincia momenti di tensione che non pervennero mai però
ad intemperanti eccessi con conseguenti gravi infrazioni all'ordine pubblico.
Non è questa evidentemente la sede per trattare analiticamente i particolari di una
disamina economica e strutturale della situazione. Ci basta sottolineare da un
canto gli innegabili progressi, nel settore sociale e dell'elevamento morale e
materiale dei lavoratori, raggiunti mercé l'abnegazione della stessa classe e la
maggior coscienza del suo stato.
La sospensione delle guarentigie costituzionali posta ad esecuzione dal gabinetto
Pelloux era rivolta a un tentativo di compressione delle forze popolari e nel
contempo era diretta alla messa in mora delle stesse istituzioni democratiche,
sospette allora come poi per il fascismo, di una evoluzione troppo contraria agli
interessi dei ceti monopolizzatori.
Criticamente perciò, sin da questo momento, il fascismo per la sua perfetta
analogia coi movimenti reazionari di classe e coi gruppi del più smaccato
oscurantismo si può definire come un fenomeno non nuovo della società
italiana.
Un fenomeno che, sotto le spoglie nuove e coi mezzi ad esso elargiti dal
moderno progresso meccanico, ha rinnovato per gli italiani esperienze e tempi
passati riverniciando metodi e propositi intramontabili in taluni settori sempre
ostili ad ogni evoluzione.
Per contro il contributo dato dal movimento operaio, a prescindere
dall'innegabile miglioramento ottenuto per i ceti lavoratori, all'istradamento del
paese sulla via della modernizzazione e della trasformazione in popolo cosciente
delle vecchie plebi abbruttite dal secolare servaggio, è particolarmente connesso
con la definitiva affermazione di una coscienza unitaria nello stato democratico.
Ciò è tanto più vero in quanto nel primo decennio del XX secolo, si muovono le
forze e le masse cattoliche rimaste per lungo tempo estranee alla vita nazionale.
Ai fini dell'economia del lavoro non è qui il caso, come non si è fatto per il
movimento socialista di classe, di fare una completa disamina dottrinaria e
storica sulla iniziata immissione delle forze cattoliche nell'alveo della vita
nazionale . Sta di fatto che esse, perfettamente consce della maturità dei tempi,
videro la necessità di inserimento, voluto da preoccupazioni di carattere religioso
e anche e soprattutto dall'imperativo storico ed economico dell'ora.
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