Page 25 - Emilio Zanoni - 1955 - Saggo storico
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inopinata e come avvenimento tale da colpire l'opinione pubblica.
Già negli anni stessi di lotta del Risorgimento si era avuto a Cremona una
avvisaglia di tempi e di mentalità nuova nei ceti lavoratori scossi, sia pure in
forma vaga e nebulosa, dai grandi avvenimenti che si svolgevano attorno a loro.
Un'agitazione salariale avvenuta nel 1862 aveva dato il chi vive ai ceti
possidenti, suscitando in quelli democratici un'ombra di sospetto basata su una
temuta, e forse non del tutto non provata, istigazione da parte del partito
retrogrado.
Nell'82 però questo sospetto era totalmente scomparso e i democratici cremonesi
appoggiarono nella stampa e coi mezzi a loro disposizione la prima agitazione
sociale dei lavoratori della terra.
Sta di fatto che i vecchi seguaci del patriottismo potevano non sentire vibrare le
fibre dell'appello della redenzione della plebe diseredata, mentre poi il
ragionamento li induceva a perseverare per compiere l'opera che a loro stessi
sembrava ed era incompleta.
Il moto ascensionale dei lavoratori da quel primo sintomatico ed occasionale
avvenimento andò progredendo nel decennio successivo.
Il fattore negativo della miseria in cui versavano i contadini, universalmente
ammesso da studiosi e uomini di cuore dell'epoca, dipendente da una cattiva
organizzazione della produzione e dal largo margine lasciato al profitto
dell'imprenditore, valeva come stimolante alla forza rivoluzionaria insita nella
classe.
Il socialismo risorgimentale degli utopisti e dei pensatori, ristretto ad élites di
avanguardia del pensiero, veniva a colorarsi della teoria marxista internazionale
senza perciò modificare quello che doveva essere, e sarà, il corso fatale del ciclo
del Risorgimento che deve concludere alla supremazia del lavoro nelle forze
direzionali della società e dello stato.
E ciò è tanto più vero anche se, in determinati momenti, deviazioni dei lavoratori
o fallaci metodi di propaganda hanno portato a visuali aberranti del problema.
Il nucleo storico della concezione permane sempre lo stesso: quello per cui il
fascismo, colpendo brutalmente le organizzazioni dei lavoratori, oltre che una
aggressione di classe commise un crimine antinazionale con l'aver cercato di
fermare l'evoluzione storica risorgimentale.
Dicevo che nel decennio 82-92 i lavoratori cremonesi si introdussero
gradatamente nell'ambito della vita sociale economica e politica provinciale. Di
pari passo infatti colla organizzazione sindacale si svolgeva il processo politico
della immissione delle forze nuove nei fortilizi democratici delle
amministrazioni provinciali.
Nel 1893 i lavoratori danno vita ufficiale agli organismi provinciali di difesa
economica: Federazione Provinciale dei contadini e Camera Provinciale del
Lavoro.
Si è già anche costituito il partito politico, che dai filoni del pensiero
risorgimentale assume il nome di “ Socialista”.

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