Page 249 - Emilio Zanoni - 1955 - Saggo storico
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Il 25 aprile i tedeschi, dopo la liberazione della cittadina dai fascisti, tenevano
ancora saldamente l’isola del Po, con mitragliatrici e mitragliere, ed alcuni
caseggiati periferici della città.
Franchi tiratori germanici, annidati in alcune abitazioni, svolgevano attività
sparando sui passanti.
Di là dal fiume si ammassavano intanto carri armati e automezzi provenienti dal
fronte e dalla regione emiliana. Queste ultime forze non riusciranno a passare
perché i traghetti erano stati distrutti.
Ma nell’isola e in Casalmaggiore resistevano ancora circa 400 tedeschi bene
armati e con saldo morale. La situazione era grave perché la “sacca di resistenza”
era un serio impedimento allo stabilirsi di una salda linea difensiva, tanto più che
a Cremona c’era ancora il comando tedesco provinciale.
Si diede ordine a tutte le formazioni partigiane della zona di concentrarsi a
Casalmaggiore lasciando nei paesi solo i gruppi necessari alla difesa e all’ordine
pubblico.
Da Rivarolo Mantovano giunsero anche armi pesanti.
Il combattimento, duro per il numero dei nemici fortemente trincerati, durò a
lungo.
Finalmente il “Lido” di Casalmaggiore ed altri nidi di resistenza furono
sopraffatti e i tedeschi dovettero arrendersi. Cadde in questa battaglia il
partigiano Gino Avigni di Rivarolo Mantovano.
Un’altra località rivierasca al fiume che vide duri combattimenti e che ebbe
l’onore di offrire alla patria 13 caduti partigiani fu Gussola.
Il giorno antecedente alla liberazione del paese due patrioti, in transito sulla via,
erano stati freddamente trucidati dalla G.N.R. mentre i patrioti, riunitisi in un
cascinale in campagna, si preparavano per l’attacco.
Liberato il paese si presentava anche qui il problema dei tedeschi. Al traghetto
sul fiume, posto fra Gussola e Torricella, erano anche adibiti soldati italiani che
erano in rapporti con i patrioti locali.
Tre giorni prima dell’insurrezione questi soldati avevano abbandonato il corpo
portando con sé le armi leggere in dotazione.
Non avevano potuto, logicamente, asportare le armi pesanti antiaeree che erano
fissate alla postazione.
Attraverso il traghetto, custodito da 50 tedeschi e difeso da armi pesanti,
defluivano perciò verso la provincia forze tedesche imponenti.
La situazione di Gussola era grave anche per la continuata resistenza del nucleo
germanico a Casalmaggiore.
I patrioti di Gussola chiesero perciò rinforzi alla S.A.P. dei paesi vicini.
I tedeschi avevano costituito un forte punto d’appoggio, difeso dalle
mitragliatrici tolte ora al traghetto nella zona del grosso cascinale “La Cartiera”.
Giunse, qua inviato, un parlamentare che fu accolto a colpi di fucile.
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