Page 221 - Emilio Zanoni - 1955 - Saggo storico
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Le Brigate Garibaldi, riunite in un Raggruppamento (288° Raggr.to “F.
Ghinaglia”), rappresentano una forza numerosa e particolarmente combattiva.
Dopo la crisi del novembre-dicembre 1944 il raggruppamento garibaldino è
comandato dal milanese Ettore Grassi. Commissario politico è Guido Percudani.
Il raggruppamento conta 4 brigate: la 1^, “Follo”, organizza le SAP del cremasco
e del soresinese; la 2^,“Cerioli”, comandata da Arnaldo Uggeri, comprende la
zona da Cremona a Ostiano lungo l’Oglio; la 3^ “Carmen Ruggeri” comandata
da Andrea Zeni, commissario politico Angelo Pasquali, comprende la zona del
casalasco inferiore; la 4^ è la brigata SAP di Cremona “Ghidetti” comandata da
Giuseppe Ughini (le intitolazioni verranno date con nomi di partigiani della
stessa brigata Caduti, ndc). L’armamento per quanto limitato ad armi
semiautomatiche, è buono: un centinaio di moschetti in città, di cui una
cinquantina depositati in un magazzino privato, una decina di mitra, bombe a
mano, “saponette” di tritolo.
La brigata “Cerioli” ha anche quattro o cinque mitraglie pesanti. Ben s’intende
che ciò costituisce l’armamento (e questo vale anche per le formazioni di cui
parleremo in seguito) del periodo clandestino.
Nella fase insurrezionale, il bottino di armi tolte ai nazifascisti permetterà difatti
di armare un cospicuo numero di patrioti e di disporre di un volume di fuoco
molto superiore per le armi pesanti conquistate.
Il raggruppamento delle Brigate Matteotti organizzate dal P.S.I.U.P. comprende
tre brigate: 1° Brigata della città di Cremona al comando del tenente Celeste
Cottarelli, (commissario politico Galliano Petrini); la 2° Brigata comprendente il
territorio ad est della città era comandata dal tenente Marino Pozzoli, brigata
questa molto efficiente e per armamento e per affiatamento di uomini distribuiti
in tre battaglioni; la 3° Brigata, comandata dal tenente Carlo Ghisi, comprendeva
la zona ad ovest della città di Cremona. Anche questa brigata, appoggiata su
solidi cardini rappresentati dalle SAP di Cavatigozzi, Crotta d’Adda,
Pizzighettone, Soncino, Soresina ecc. rappresentava una forza notevole.
Alle tre brigate “Matteotti” testè nominate, bisogna aggiungere i battaglioni
autonomi “Stagno-Brancere” e “Spineda” facenti parte delle stesse formazioni.
Stagno e Spineda diedero un notevole contributo di patrioti e di sangue alla
liberazione.
Formazioni autonome, dirette dal P.S.I.U.P., funzionavano nella zona cremasca e
nella città di Crema, organizzate e dirette da Freri, Perolini, Garzini, ed altri.
Secondo il “diario storico delle Matteotti” al 12 agosto 1944 i matteottini nella
zona centrale della provincia erano 320. Disponevano di 12 armi pesanti, di una
settantina di moschetti e di 2000 bombe a mano.
Molto materiale, specialmente per la città di Cremona, veniva raccolto con
disarmi dalla SAP ferrovieri di Cremona diretta da Carlo Granata.
Il raggruppamento “Brigate Matteotti” dopo gli arresti di Stefano Corbari e
Angelo Maiori, l’uno e l’altro in successione comandanti dello stesso, era

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