Page 217 - Emilio Zanoni - 1955 - Saggo storico
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Un sapista viene catturato. Verrà liberato dalle carceri due giorni dopo.
Nei pressi di Rivarolo, il 15 febbraio, un’altra pattuglia partigiana mette in fuga
tre tedeschi.
Il 27 marzo un gruppo partigiano, presso San Martino del Lago, viene circondato
dalle “brigate nere”, si libera dopo una nutrita sparatoria.
Nei pressi della stazione tranviaria di Torricella del Pizzo, una pattuglia
partigiana ai primi d’aprile attacca, a raffiche di mitra, una macchina tedesca.
Il 9 febbraio, alla stazione di Ostiano, una pattuglia della G.N.R. cattura uno
sbandato. Rapidamente intervengono i partigiani i quali, disarmata la pattuglia e
ferito un componente di essa, liberano il prigioniero.
Recuperi d’armi avvengono a Pessina il 10 febbraio e il 20 a Cappella de
Picenardi e ad Ostiano.
Disarmi di fascisti e di tedeschi vengono effettuati a Persico Dosimo, ad Ostiano,
a Pieve San Giacomo il 2 marzo, così pure a Piadena, Cicognolo, Volongo e
Vescovato in quel periodo.
L’azione viene ripetuta a Pieve San Giacomo, dove, il 4 aprile sono disarmati 4
militi.
In questa zona, in pratica, dai primi del mese si è aperta una fase
preinsurrezionale.
Le squadre volanti vengono dislocate verso le principali vie di comunicazione,
civili vengono fermati, così militari che vengono diffidati dal ripresentarsi al
corpo.
Gli armati nazifascisti non hanno più il coraggio di uscire la notte dalle caserme
e dalle case.
Nella città di Cremona, per tutto questo periodo, continua l’opera di sabotaggio
contro il potenziale bellico nazista negli impianti, nelle fabbriche, sulla linea
fortificata sul Po. Gruppi di patrioti disseminano, nelle ore notturne, chiodi
anticarro, volantini, operano trasporti di armi verso le basi più idonee per
l’insurrezione.
I muri delle case lungo le strade periferiche si coprono di iscrizioni ostili ai
nazifascisti. Bombe a mano vengono lanciate contro automezzi tedeschi. Disarmi
di fascisti e di tedeschi isolati vengono effettuati alla periferia, facilitati dalla
demoralizzazione già in atto fra le truppe della “repubblica”. Così nei pressi del
Cimitero, fuori Porta Milano, sulla stradale di Cavatigozzi, nella zona di Gerre
Borghi.
Nel Soresinese, nel Cremasco e nella zona di Pizzighettone, i disarmi di militi e
di tedeschi si susseguono con ottimo crescendo. A nord di Pianengo, il 10
gennaio, viene sorpreso di passaggio un carro con due tedeschi che trasportava
sei fucili, bombe a mano e munizioni. Tutto questo materiale viene recuperato.
A Crema, il 13 febbraio, sono disarmati quattro militi, tre a Pizzighettone e 2 nei
pressi di Castelleone. Due tedeschi sono disarmati a Chieve, un milite a Bagnolo
il 26 febbraio.

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