Page 205 - Emilio Zanoni - 1955 - Saggo storico
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A Torre dè Picenardi segue un conflitto con i tedeschi col ferimento di uno di
essi.
Il Comando germanico, per rappresaglia, impone il coprifuoco dalle 18 alle 6
antimeridiane e il divieto di circolare in bicicletta.
Azioni di rastrellamento, per lo più riuscite vane, vengono compiute specie nella
zona di Pessina dalle forze nazi-fasciste. Partigiani già catturati riescono a
fuggire.
Nella notte del Natale ’44 due partigiani, nei pressi di Corte dè Frati assaltano a
colpi di moschetto un’automobile con a bordo 5 repubblichini. L’auto riesce a
sfuggire nell’oscurità fra raffiche di mitra sparati dai suoi occupanti.
Fu nella zona soresinese e basso cremasco che in questo periodo si svolse la
maggiore attività partigiana con audaci colpi di mano, scaramucce a fuoco e
violente rappresaglie da parte del nemico.
Sul finire di settembre, precisamente il 23 settembre 1944, una pattuglia
partigiana armata in giro d’ispezione sorprendeva, verso le 19 in località fra
Casalmorano e Casalbuttano, una squadretta di fascisti composta da tre militi e
da un ufficiale repubblichino del genio.
I nemici, immediatamente, vengono bloccati dai partigiani che li disarmano di un
mitra ed una pistola. L’ufficiale repubblichino cerca di reagire scaricando la sua
rivoltella ma viene preceduto dal capo-pattuglia partigiano che con tre colpi lo
stende al suolo.
L’azione, svolta con calma ed intelligenza, fruttò al nucleo: un mitra, una pistola
Beretta e due a tamburo.
Altra azione particolarmente curata e riuscita in tutti i particolari fu il disarmo,
effettuato sulla strada di Casalbuttano, di una pattuglia composta da un capitano
repubblichino del distretto e due militi.
Si sapeva che il capitano, per conto del Distretto, doveva trasferire a
Casalbuttano una forte somma di denaro ( quasi un milione, pari a 10-12 milioni
di moneta attuale). L’azione di disarmo, predisposta a Cremona in una base di
via Regina Teodolinda, fu portata a buon fine. I tre vennero disarmati
audacemente e il denaro andò ad ingrossare le casse della formazione.
Una parte, però, fu poi recuperata dai repubblichini con la perquisizione operata
in un’altra base delle “Garibaldi” in via del Sale, a seguito del tradimento della
spia Puerari.
Sulle strade di Montodine, Soresina, Genivolta, Castelleone, Fontana, Azzanello,
sulla strada Crema-Lodi, sul percorso Bertonico-Castiglione d’Adda,
ripetutamente fascisti e soldati tedeschi vengono disarmati, con il recupero
complessivo di 24 rivoltelle e pistole, 14 moschetti, tre mitra e altre svariate
munizioni.
Nella zona le incursioni patriottiche si propongono anche di impedire i
ladronecci tedesco-fascisti ai danni dell’alimentazione della popolazione.

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