Page 16 - Emilio Zanoni - 1955 - Saggo storico
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Il secondo Risorgimento è stato vissuto dall'intera Nazione; è un'esperienza che
l'intero popolo italiano ha subito su di sé, nelle sue carni, nel suo intelletto.
Gli stessi nostalgici del fascismo , pur nel loro inconcludente frasario da
trafugatori e di seppellitori di cadaveri, sentono sostanzialmente che un ritorno al
passato non è possibile, che le esperienze del popolo in materia è così affinata
che nonostante tutti i travestimenti, il passato ha solidamente sbarrato le strade
per un impossibile ritorno.
In definitiva, per tutti gli Italiani l'esperienza subita nel periodo delle lotte li
Liberazione, costituisce un importante dato di fatto al quale ci si rifà a ancor più
ci si dovrà rifare in avvenire per comprendere la crisi della vecchia società
italiana e il sorgere da questa di un'anima e di una nuova coscienza.
La grande massa popolare italiana ha avvertito, sia pure in forma nebulosa, che
gradatamente però si va chiarendo il processo storico che la Liberazione chiude e
il ciclo nuovo che essa ha inaugurato. Anche per questo scopo, per chiarire ed
illustrare alle masse popolari il grande avvenimento culminato al 25 Aprile 1945,
uno studio storico sull'argomento ha significato e valore.
Partendo dai precedenti storici e dottrinari maturati nel Secondo Risorgimento e
portati a frutto nel periodo appena antecedente alla prima guerra mondiale,
arriveremo ad una disanima del fenomeno di reazione e di ritorno al passato ( sia
pure sotto vesti e orpelli rinnovati) che prende il nome di fascismo.
Da questo che per Cremona, come per tutta Italia, fu corrotto periodo di basso
impero, di perdita di valori ideali, di consunzione dei motivi di rinascita, di
inaridimento delle stesse fonti di ricchezza economica, giungeremo alla dura
lotta che i resistenti cremonesi sostennero per l'affermazione dell'Italia nuova.
Prima, nella rivolta contro il conformismo piatto del partito unico, stupidamente
identificato colla Patria e col mito della razza; poi, a viso aperto, nella congiura e
nell’insurrezione, sanguinosa e gloriosa.
E c’è caro, fin da questo momento, affermare che il contributo, dato da Cremona
al Secondo Risorgimento, così come le circostanze e l'ambiente lo permisero, fu
degno in tutto e non inferiore a quello che i nostri padri diedero per l'unità e
l'indipendenza nel secolo scorso.

      IL POPOLO CREMONESE VERSO LA DEMOCRAZIA POLITICA

Come in tutta Italia l'affermazione a Cremona del principio e della prassi della
democrazia politica avviene, si colora, trae sviluppi per una successiva
elaborazione contemporaneamente all'affermarsi dell'idea nazionale unitaria.
Giova premettere ancora una volta che l'affermazione di questi due ideali
risorgimentali avviene a cura e a successivo profitto dei ceti colti della società,
della media e minuta borghesia che, unendo ai voti ideali tratti dagli studi
umanistici il senso concreto di uno sviluppo industriale e agrario non consentito

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