Page 14 - Emilio Zanoni - 1955 - Saggo storico
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1) Continuità storica e dottrinaria fra Primo Risorgimento e Movimento di
Liberazione, considerato come coronamento della lotta secolare del popolo
italiano per l'indipendenza, l'unità ed il progresso civile e sociale.

2) Legame del Movimento Cremonese di Liberazione colla tradizione
democratica e sociale del periodo antecedente alla dittatura nel quadro del
contributo dato da Cremona alle lotte del Primo Risorgimento.

3) Sforzo dei resistenti cremonesi, sul terreno ideologico e politico, per giungere
ad una concezione moderna della lotta di Liberazione su particolari motivi propri
della strutturazione nuova della società e tenendo conto delle peculiari condizioni
e all'assetto sociale della provincia cremonese.

4) Connessione stretta ed interdipendenza tra l'azione del Movimento cremonese
di Liberazione e il grande Movimento Nazionale di idee e di azione politica; vale
a dire, inquadramento della Resistenza Cremonese come avvenimento e tesi
politiche del Secondo Risorgimento Nazionale.

A proposito di questo punto fondamentale, si può affermare che, a parte la stretta
aderenza del C.L.N. Provinciale e degli organismi dipendenti alle direttive
nazionali del C.N.L.A.I. (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia) e del
Comando Provinciale alle disposizioni del comando generale del Corpo dei
Volontari della Libertà, l'adesione dei resistenti cremonesi alla parola d'ordine
della resistenza nazionale fu completa ed assoluta.
Fuori dalla stretta cerchia provinciale, la Resistenza Cremonese fu condotta sul
piano nazionale. Anche quando, dopo la liberazione della città e l'instaurazione
dei poteri civili e militari nelle autorità democratiche, ci si sarebbe potuto trovare
di fronte ad una tattica attendista. Nel senso di lasciare che i Tedeschi in rotta
defluissero tranquillamente nei traghetti del Po e dell'Oglio. Le formazioni dei
volontari cremonesi affrontarono, invece, con gravi sacrifici di sangue la lotta
per l'integrale sconfitta ai fini nazionali delle truppe tedesche in ritirata, ma
ancora formidabili per l'armamento e l'affidamento proprio delle compagnie di
ventura.
In sostanza, la guerra sul piano nazionale che i partigiani sempre condussero
resistendo magari alle insinuazioni dei comandi germanici di tregue d'armi e di
zone neutre.
Questi quattro elementi caratterizzarono, dunque, il Movimento Cremonese di
Liberazione ne segnano l'inquadramento, ne chiariscono le origini, ne indicano i
fattori, ne precisano i fini e ne sanciscono i definitivi risultati.
Se non si tiene conto di essi uno studio sulla Resistenza Cremonese apparirebbe
come modesta cronistoria di fatti provinciali e silloge di caduti sia pure per una
nobilissima idea.

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