Page 13 - Emilio Zanoni - 1955 - Saggo storico
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L'azione pertanto che si svolge a Cremona e nel suo territorio è un'azione riflessa
nel grande movimento italiano di attività e di tesi politica.
Presenta, però, alcune sue caratteristiche proprie del peculiare carattere sociale
economico politico della zona con riferimento anche alla tradizione storica e alla
lotta politica qui svoltasi nel periodo antecedente al fascismo.
Perché se difatti nel ventennio dittatoriale i motivi sui quali per 50 anni si
intrecciò la civile ed umana gara dei movimenti politici, furono obliterati, in
realtà essi permisero e costituirono l'humus fecondo per il quale le idealità
politico-sociali della lotta clandestina rinverdirono pur rivestendo vesti e forme
rinnovative.
A suffragio di questa proposizione sarà perciò utile premettere un quadro sia
pure limitato del cammino, percorso a Cremona sulla strada della democrazia
politica ed economica dei giorni eroici del 1859 fino alla squallida “ rivoluzione”
del 1922.
Ad illustrazione delle nuove forme che il Movimento di Liberazione assunse nel
biennio 43-45, oltre l'evoluzione subita dai partiti politici nel ventennio in Italia e
nell'esilio all'estero si accennerà nel presente studio anche a qualche tentativo
locale di dar forma politica e contenuto sociale, all'infuori dei tradizionali partiti,
al Movimento della Resistenza.
I partiti, presentandosi nel 45 alla libera ribalta della lotta politica coi vecchi
simboli e colle bandiere di un tempo, avevano in realtà profondamente mutato
l'essenza dei programmi pur rimanendo fedeli alla loro grande ideale iniziale.
In sostanza, la grande trasmutazione di venti anni di storia, nonché il
palingenetico cataclisma della seconda guerra mondiale operavano e lasciavano
la loro traccia sui movimenti politici e nella loro linea direttiva.
Sarebbe stato troppo semplicistico, per non dire puerile, che i partiti politici
strettamente legati alle esigenze delle masse non avvertissero e non tenessero
conto della evoluzione dei tempi e delle necessità nuove sorgenti.
Stupidamente e contrariamente ai suoi stessi interessi reazionari la Santa
Alleanza del 1815 aveva fatto risorgere un vecchio mondo già seppellito nella
coscienza dei più; anche se il fascismo non era stato un vero movimento di
progresso, ma un chiuso ed ottuso ritorno di reazione non si poteva uscire da
esso, sic et simpliciter, colla mentalità e coi programmi antecedenti.
La rielaborazione di questi, avvenuta nei congressi e nelle riunioni clandestine,
era accompagnata dalla manifestazione delle aspirazioni popolari che, sfuggendo
al terrorismo ideologico fascista s’indirizzarono verso l'ammodernamento delle
tradizionali forze politiche per farne uno strumento adeguato e rinnovato di
azione politica conseguente.
I cahiers della rivoluzione francese trovavano un riscontro nelle discussioni
dialettiche dei centri provinciali e locali.
Di questo fenomeno terremo conto e diremo parola a tempo opportuno.
Ecco pertanto accennati i quattro elementi che sono fondamentali in un esame
critico della storia della Resistenza Cremonese:

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