Page 15 - Emilio Zanoni - 1955 - Saggo storico
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La cronistoria dei fatti deve perciò essere inquadrata nei sopra accennati
elementi; deve essere preceduta e accompagnata da una disanima, per quanto
possibile prossima al vero, della situazione politica sociale ed economica della
provincia durante la ventennale dittatura.
Lo sforzo di ricostruzione non può e non deve limitarsi alla esaltazione dei caduti
della nobilissima causa, non può soffermarsi soltanto sulla semplice e nuda
cronaca dei fatti.
Ciò ha sapore e merita considerazione di attento studio nelle cittadine cronache
medioevali che di per sé servano come documento per la ricostruzione di un
mondo ormai definitivamente tramontato.
Una delle tendenze più aggiornate della critica storica, non prescindendo dalla
comparsa, sulla scena nazionale, di forze e movimenti popolari, é
particolarmente rivolta a raccordare l’analisi approfondita delle vicende locali
alle correnti di azione e di pensiero del quadro nazionale.
In questo senso uno studio sulla Resistenza Cremonese, fuori di ogni
preoccupazione apologetica, e posto invece su un rigoroso piano obiettivo, ha
significato e valore.
Ho già in precedenza lamentato la mancanza di uno studio completo e profondo
sul primo Risorgimento Nazionale a Cremona.
La lamentela trova la sua giustificazione nella considerazione sopra fatta
relativamente alla necessità di studi organici di vita storica provinciale.
Oggi, nonostante seri e ben congegnati studi sulla Resistenza ( e fa testo sin d'ora
l'opera di Roberto Battaglia) manca un'opera che dica in ogni campo l'ultima
parola sull'argomento.
E' prematura essa, a nostro modesto avviso, finché l'epopea storica del secondo
Risorgimento Italiano non abbia trovato in ogni parte d'Italia modesti, ma
coscienziosi e diligenti osservatori e storici delle vicende locali della
Liberazione.
Si pensi soltanto al lavorio dialettico che i gruppi dei resistenti, in previsione del
periodo di lotta aperta al fascismo, esercitarono nel segreto delle loro discussioni
e alla influenza che esso poté avere e sulla formazione degli uomini e
indirettamente sui programmi dei rinati movimenti politici.
Si pensi alle strutturazioni diverse fra zona e zona degli organismi della
Liberazione ai provvedimenti da questi adottati, nel vivo della lotta partigiana e
in una zona liberata per adattare le idee-guida della Liberazione e alle nuove
esigenze e alla mentalità della risorgente democrazia.
E in quest’opera il secondo Risorgimento può vantare un'esperienza e una
rispondenza di molto superiore a quelli del primo Risorgimento stesso.
Allora erano soltanto le élites culturali ed economiche della nazione che
potevano contemplare e riconoscere in sé l'evoluzione compiuta. Nel periodo
storico, che si esamina, sono ceti più vasti, tutta la Nazione che partecipa
attivamente o di stretto riflesso al ciclo evolutivo rappresentato dagli
avvenimenti e dalle idee ispiratrici.

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