Page 153 - Emilio Zanoni - 1955 - Saggo storico
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Si è già detto in precedenza come essa veniva, a cura delle varie direzioni dei
movimenti, smistata a Milano e trasmessa in provincia a mezzo di “corrieri“ o di
cittadini volenterosi e arrischiati. Citiamo due casi caratteristici. Il valoroso
“corriere“ del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria, Enrico Gianluppi,
che per tutta la durata della lotta, settimanalmente, in treno o in bicicletta rischiò
la vita per portare da Milano, sotto gli sguardi indagatori dei fascisti, centinaia e
centinaia di copie dell’Avanti! clandestino e di altri giornali, non trascurando
magari di porre nel fardello qualche caricatore di mitra o qualche bomba a
mano!.
Citiamo poi l’altro caso del Prof. Giulio Grasselli, uno studioso e un pensatore,
che si reca anch’egli a Milano in bicicletta a prelevare le copie del “Caffè”, il
giornale clandestino del Partito Liberale.
Un semplice accostamento di nomi e di fatti! Che, se si aggiunge l’onesto
sacerdote che, spinto da amore di patria e da carità cristiana, ospita e pone in
salvo, sfidando le ire di Farinacci e il carcere, prigionieri inglesi e perseguitati,
dà il quadro sintetico della resistenza del popolo italiano al terrore nazi-fascista.
La stampa era un ottimo mezzo di diffusione delle idee democratiche dei partiti
antifascisti e uno stimolo potente a rinvigorire la lotta. Tutti i giornali clandestini,
organi dei partiti, arrivavano a Cremona e provincia e venivano ampiamente
diffusi.
Stampa antifascista locale non si ebbe se non negli ultimi tempi e stampata a
ciclostile.
Cominciavano anche ad arrivare i giornaletti stampati in montagna o destinati
alla montagna per le varie formazioni di combattenti. Citiamo “Il Ribelle”
organo delle Fiamme Verdi e sotto l’ispirazione della Democrazia Cristiana. Un
giornale ben fatto, stampato con cura e ispirato a forti sentimenti di libertà e di
lotta; “Il Garibaldino”, organo delle Brigate Garibaldi; “Giustizia e Libertà”
organo delle colonne omonime; uscì, più tardi, “Il Combattente della Libertà”
organo del Corpo Volontari della Libertà (C.V.L.).
Accanto e assieme al reclutamento di Partito, l’organizzazione militare delle
varie formazioni patriottiche progrediva di pari passo, sulla base di uno spirito
unitario che era la speranza di una lotta feconda al nazifascismo.
Precedentemente si è accennato per inciso alla prima riunione interpartitica dei
“Comandi” delle diverse formazioni.
Erano queste organizzate dal Partito d’Azione (Giustizia e Libertà), dalla
Democrazia Cristiana (Fiamme Verdi), dal Partito Comunista (Brigate Garibaldi,
da noi intitolate a Ferruccio Ghinaglia), dal Partito Socialista (Brigate Matteotti);
esisteva anche, più che altro come rappresentanza, un piccolo nucleo del Partito
Liberale.
Le varie formazioni agivano indipendentemente l’una dall’altra per quanto
concerneva l’organizzazione interna (reclutamento di patrioti, armamento,
raccolta di notizie interessanti gli spostamenti di truppe e di materiale
dell’esercito nazifascista )

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