Page 137 - Emilio Zanoni - 1955 - Saggo storico
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ad esempio, come tessera nei primi tempi dal Partito Socialista di Unità
Proletaria ), nella propaganda per mezzo della stampa, nelle riunioni (molto
limitate) di elementi simpatizzanti.
Tutto ciò, naturalmente, insieme al grande compito politico di dirigere gli iscritti
ad una fattiva azione di resistenza e di lotta al nazifascismo e di costituire, con
l’esempio, l’educazione, la linea politica, l’avanguardia dello schieramento
popolare in difesa della libertà.
Compito importante, in quel particolare momento, di ogni partito era quello di
attendere al “lavoro sportivo” o militare che fosse.
Sullo scorcio del ’44, con la situazione rivoluzionaria che si avvierà a divenire
apertamente insurrezionale, avverrà che le varie formazioni armate di ribelli e di
partigiani (Brigate S.A.P e G.A.P.) si uniranno in un solo corpo glorioso: il
Corpo Volontari della Libertà (C.V.L.).
Nei primi mesi del ’44 le formazioni o gruppi militari dei vari partiti sono ancora
indipendenti l’uno dall’altro (benché a Cremona funzioni già una Giunta Militare
interpartitica, diretta dal Maggiore Positano, che si riunisce anch'essa nello
Studio dell’Avv. Francesco Frosi).
Ogni partito pensa pertanto in questi mesi al potenziamento militare delle sue
formazioni.
Ognuno costituisce i propri depositi con armi raccolte al momento
dell’armistizio, con sempre più frequenti disarmi di briganti neri o di tedeschi
isolati ma anche con compere concluse con fascisti e tedeschi avidi di denaro.
Il metodo della compera è però il più pericoloso in quanto è assai facile cadere
nelle mani di agenti provocatori.
I depositi di armi vengono occultati con ogni cura in case della periferia, in
località della provincia o in nascondigli gelosamente celati in edifici cittadini.
Le formazioni militari di partito (siamo ancora nella fase organizzativa ma ben si
può anticipare qualche utile chiarimento) costituiscono una vera e propria
innovazione nella teoria e nella prassi militare.
I Comandanti, anzitutto, vengono scelti sulla base delle qualità personali e si
prescelgono essi stessi i loro collaboratori più prossimi.
La struttura organica delle formazioni, per le necessità stesse della lotta
clandestina, è flessibile, fa leva sui quadri: essi potranno, a seconda delle
situazioni, porsi alla testa di un più vasto numero di patrioti che accorreranno
sotto le bandiere o, come generalmente nella nostra provincia, condurre azioni
con piccole bande che, compiuta l’impresa, si disperdono e confondono fra la
massa dei cittadini insospettabili.
Per la nostra provincia alcuni dati di fatto sono a tutti noti.
La conformazione geografica della Provincia di Cremona è tale da non poter
offrire sicuri rifugi ed adatti appigli sul terreno per bande organizzate in
permanenza di insorti.
Il suolo piatto della pianura padana, solcato da una fitta rete di strade, popolato
da un numero immenso di villaggi e di frazioni, non permetteva lo svolgersi di

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