Page 133 - Emilio Zanoni - 1955 - Saggo storico
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con strutturazioni radicalmente reazionarie e in contrasto con l’avvenire.
Il popolo autonomamente si elegge, sia pure in forma clandestina, suoi nuovi
organi di Governo, si costituisce una armata clandestina, dà a se stesso leggi e
parole d’ordine.
Si pongono le basi, in sostanza, di una società nuova ispirata ai sempre vivi
grandi ideali del passato.
Esiste dunque la situazione rivoluzionaria in cui le masse italiane svolgono la
loro missione e si preparano all’avvenire.
La sensibilità delle masse, a questo riguardo, è il miglior indice della realtà dei
fatti.
Non solo nell’aperto disprezzo verso la costituita autorità nazifascista, ma anche
nel disinteresse profondo che gli italiani liberi del nord Italia sentono per quanto
fa e pensa il governo di Badoglio laggiù nel “reame del sud”.
Per l’alta Italia il vero Governo è quello clandestino, espresso dal C.L.N,, è
l’autogoverno popolare che, senza bisogno di elezioni o di plebisciti, interpreta i
grandi voti della Nazione ed opera sulle grandi linee dell’interesse e della dignità
nazionale.
La situazione rivoluzionaria inizia dunque in questo periodo di tempo, fra gli
ultimi bagliori della resistenza al tedesco di pochi reparti dell’esercito in Italia e
di grandi unità all’estero e i primi attacchi ai nazifascisti operati da nuclei di
“ribelli”.
La situazione rivoluzionaria inizia con il cominciare delle agitazioni nelle
fabbriche, coi primi atti di aperta ribellione del popolo in tutti i campi
dell’attività produttiva e politica.
Il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia il 7 ottobre 1943 emana una
mozione con la quale, assumendo la direzione della lotta clandestina a nome dei
partiti in esso rappresentati, invita tutti gli Italiani a combattere, con ogni mezzo
a disposizione, la tirannide nazifascista, ad aiutare lo sforzo delle Nazioni Unite,
impegnandoli, terminata la guerra, alla instaurazione di un Governo democratico
fondato su una Costituente Italiana.
L’appello del C.L.N.A.I.trovò rispondenza appassionata ed eroica nell’animo di
tutti i patrioti.
A Cremona ancor prima del 7 ottobre, a pochissimi giorni dall’8 settembre, si era
costituito il primo embrione di Comitato di Liberazione.
Disperso il comitato provinciale antifascista del 25 luglio per la fuga e per
l’immissione nella clandestinità dei più compromessi, cittadini animosi,
rappresentanti dei nuclei esistenti dei partiti democratici, si riunirono in una casa
di Via dei Tribunali, precisamente nello studio dell’Avv. Francesco Frosi, e
costituirono sotto la presidenza dello stesso Frosi il primo Comitato clandestino
della liberazione.
In esso Comitato erano rappresentati i partiti democratici, e cioè: Partito
d’Azione; Comunista; Democrazia Cristiana; Liberale; Socialista di Unità
Proletaria.

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