Page 130 - Emilio Zanoni - 1955 - Saggo storico
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nazionale.
Anche se costituito su territorio nazionale il governo repubblicano è un vero e
proprio governo fantasma, senza autorità morale, senza ascendente sulle
popolazioni, privo completamente di quell’afflato eroico che nelle grandi ore può
indirizzare il popolo sulla via del sacrificio.
Si mantiene perché appoggiato alle baionette tedesche e perché la situazione
generale della guerra sui vari fronti non consente ancora lo scatenamento
generale della insurrezione patriottica.
In fondo Farinacci è convinto di questo stato di cose.
E questa sua convinzione traspare dal senso di inutilità che, sostanzialmente, egli
attribuisce alle trovate innovatrici della repubblica socializzatrice.
Anche quando nella “repubblica” degli uomini di sangue e di rapina sorgeranno
(e sarà sempre un inconfessato senso velleitario di doppio gioco) tendenze
“democratiche” rivolte a togliere di mezzo il partito unico per ammettere alla
discussione gruppi mesticati di oppositori, Farinacci si rivolterà contro la
“degenerazione” dei sacri principi e della rivoluzione..Sarà perciò la polemica
contro la Stampa di Concetto Pettinato, l’Arena di Castelletti, la Repubblica
Fascista di Borsani, l’Italia del Popolo del raggruppamento “repubblicano-
sociale” di Edmondo Cione “o vaccariello”.
Tutto ciò sarà però frutto della invernata ’45 quando già il fascismo repubblicano
sarà inchiodato al muro insuperabile della sua responsabilità e della sua prossima
fine.
Ora il “repubblicanismo” è ancora agli inizi. Valgono ancora, per le vie di
Cremona deserta di spettatori, le sfilate, sansepolcristiche “dei fondatori dei fasci
repubblicani”, gli omaggi alle restaurate lapidi e ai ripristinati sacrari del
ventennio.
La “repubblica sociale” allunga la sua ombra che par quella di un gigantesco
patibolo in tutta l’Alta Italia.
Alle forze armate di Salò riorganizzate e riassoldate fa seguito l'organamento
burocratico amministrativo dello staterello sugli schemi esatti di uno stato di
polizia.
Prefettura e Questura (repubblicana, come per ostentazione di senso
antidemocratico si legge in tutti i manifesti che minacciano morte e persecuzione
agli italiani liberi) sono confidate a uomini provati e di sicura fede
“repubblicana”, al di fuori dei ranghi usuali della burocrazia.
Accanto alla Questura, “repubblicana” (come comporta il vezzo sadico
dell’epoca) viene costituito, a continuazione dell’Ovra, l’Ufficio Politico
Investigativo (l’U.P.I) che avrà il suo quartiere generale alla “Villa Merli”
sostitutivo per Cremona delle “Ville Tristi” della repubblica seviziatrice.
Tribunale provinciale .straordinario, bande assoldate, polizia segreta, fame,
miseria,terrore: sono tutte armi del “buon governo” repubblichino.
Se si vuole ancora la nota grottesca basti l’obbligo, tassativamente annunciato, di
consegnare a Palazzo Cittanova tutte le radio esistenti perché i cittadini non

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