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Sindaci più protagonisti nell’ATS Val Padana

Virginio Venturelli: istituzionalizzare il confronto

  20/07/2020

Di Redazione

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Pubblichiamo il contributo della Comunità Socialista cremasca a firma di Virginio Venturelli.

La nostra Testata (così come la Comunità Socialista) è stata la prima a criticare l'assetto della sanità territoriale ed a chiederne una seria revisione. Ora i tempi sono più che maturi per portare il dibattito nelle sedi opportune, alla presenza quantomeno del Presidente della Provincia e dei Sindaci dei tre Comuni più rappresentativi.

La Comunità socialista cremasca, sommessamente, forse è stata la prima espressione politica a sollevare l'opportunità di riconsiderare, a livello regionale, la configurazione della ATS Valpadana.

Oggi, che da più parti si sostiene tale esigenza, non dobbiamo perdere  l'occasione per l'apertura di una seria discussione sulla attuazione della legge 23/2015, inerente l'evoluzione del sistema socio sanitario lombardo.

Sulla attività e sugli interventi della nostra  ATS, in questi anni,  sono state evidenziate e segnalate diverse criticità, dal cremasco in particolare, mai adeguatamente approfondite e trasformate, nella Conferenza dei sindaci, in atti formali.

Un esito diverso speriamo possa averlo l'iniziativa intrapresa, da alcuni Comuni, avente come obbiettivo lo spostamento della sede dell'ATS, da Mantova a Cremona, foriera di un confronto più ampio ulla  ipotesi di scomporre l'attuale azzonamento, con la restituzione, alla provincia  cremonese, delle funzioni organizzative autonome. 

Decentrare più logicamente sul territorio gli uffici burocratici, a confini perimetrali invariati, non sarebbe oggettivamente un grande risultato,  rispetto all'obiettivo dello sdoppiamento dell'ATS, ove distintamente, la provincia mantovana e quella cremonese, potrebbero più razionalmente allargarsi verso altre aree omogenee, limitrofe, in cerca di collocazioni più confacenti.

A distanza di 5 anni dalla entrata in vigore della citata riforma, dopo  l'esperienza del pandemico contagio da Covid-19, la Comunità socialista cremasca, sollecita i Sindaci dei nostri territori, a compiere una valutazione complessiva dei risultati conseguiti, delle difficoltà incontrate, delle  sperequazioni irrisolte a sostegno dei servizi erogati, dei rapporti in essere  tra il sistema pubblico e quello privato. 

Non chiediamo nulla di estemporaneo, ma semplicemente un loro maggiore protagonismo, come la stessa Legge 23/2015 prevede, circa:

    • la formulazione di proposte per l'organizzazione territoriale dell'attività socio-sanitaria e socio-assistenziale;

    • la partecipare alla verifica dello stato di attuazione dei programmi e dei progetti di competenza delle ATS con particolare riferimento a quelli relativi alle ASST;

    • la promozione e l'integrazione delle prestazioni e/o delle funzioni sociali, con le funzioni e/o le prestazioni dell'offerta sanitaria e sociosanitaria;

    • l'espressione del parere sulla finalizzazione e sulla distribuzione territoriale delle risorse finanziarie.

A nostro avviso, sarebbe opportuno per le scelte future, condividere un bilancio territoriale della riforma, ovvero un documento che, analizzi la situazione attuale rispetto a quella precedente la trasformazione delle  Aziende Sanitarie Locali (ASL) nelle odierne Agenzie di Tutela della Salute,  (ATS ), che indichi chiaramente gli indirizzi gestionali della salute, in senso lato, da rivedere.

Sui ridimensionamenti intervenuti nei posti letto, sul taglio di alcuni servizi, sulle lacune emerse nell'ambito della medicina di base, sui disagi logistici già  accennati, dai Sindaci, ci attendiamo un impegno corale a sostegno delle  riqualificazioni dei presidi e delle strutture socio-sanitarie, vicine ai cittadini, anziché nuovi mega ospedali.

Li invitiamo a non indietreggiare di fronte alle cautele di quanti insistono nella salvaguardia degli assetti e degli equilibri politico-amministrativi  esistenti, solo per interessi di parte.

Per la Comunità socialista cremasca

Virginio Venturelli

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