Sì “NUOVO” ospedale – LETTERA APERTA a:
Presidente Regione Lombardia
Sindaco Comune di Cremona
Direttore ASST di Cremona
Sono stato ricoverato in H, recentemente, per quattro giorni e dopo le dimissioni, a casa tranquillo, ho riflettuto sull'affaire Ospedale SI' –NO, alla demolizione dell'attuale o costruzione di uno nuovo, senza nessun tentennamento, dico SI' alla RIQUALIFICAZIONE!!
E finalmente Cremona potrà vantarsi di aprire una stagione internazionale per una generazione di strutture sanitarie innovative.
Il risultato che si otterrà non sarà dovuto alle modalità del bando che, dava molta importanza all'architettura, ma ottenere la realizzazione un ospedale tecnologicamente avanzato, con tutti confort di cui ha diritto un ricoverato e con personale sanitario ben retribuito, se vogliamo che sia qualificato e non fugga dall'Italia.
BASTA sprecare risorse per opere inutili, il nostro Paese ne è già pieno. È stato detto che il nostro vecchio ospedale non ha la flessibilità per rispondere ad eventuali nuove necessità e anche all'evoluzione della medicina stessa. Con 100.000 MQ a disposizione ed una maglia strutturale di ml. 6 x 6, forse non si possono creare 554 stanze ad un letto con bagno, che comportano, mq. in più, mq. in meno, circa 70.000 MQ.? Ad una domanda al vincitore se ritenesse che sia proprio impossibile recuperare il Maggiore con le stesse capacità interne del nuovo? – La risposta non poteva che essere pertinente alla domanda che si fa dell'oste quando gli si chiede se il vino è buono. Anche all'architetto, se gli fosse stato chiesto, avrebbe realizzato un progetto di RIQUALIFICAZIONE adeguato sia alla funzione sanitaria che all'aspetto architettonico, degno delle sue stimate capacità progettuali. Come il recupero della Casa Di Bianco a CR, che lo stesso ritiene un progetto di grande rilievo, ma nello specifico, i più lo ritengono una grande occasione persa.
Nelle dichiarazioni dell'architetto responsabile dell'ASST, viene sempre menzionato un sistema costruttivo rivoluzionario che ovvierebbe, durante la costruzione del nuovo, i disagi che normalmente si hanno con gli interventi tradizionali.
È il sistema OFF-SITE, costruire a secco, costruire gli elementi fuori dal cantiere – PREFABBRICAZIONE, per chiarire – In questo momento di forte cambiamento è giusto trovare nuove soluzioni per RIQUALIFICARE il patrimonio esistente. Sistema che, nella nostra Città, ha molte testimonianze a partire già dal 1968. Questo sistema è particolarmente indicato per la RIQUALIFICAZIONE, perché punta a ridurre le lavorazioni in cantiere realizzandole principalmente in officina, così da ottenere una maggiore efficienza, tempi ridotti, qualità del costruito e soprattutto poter lavorare con i ricoverati in loco senza trasferirli.
Il nostro H ha circa 50 anni di vita, non è vecchio, non è vetusto è solo MALCONSERVATO. Per anni non si è intervenuti con la manutenzione, che è indispensabile per una corretta conservazione. Nello specifico, la manutenzione include tutti quegli interventi edilizi necessari a riparare, innovare e sostituire le finiture dell'edificio, oltre a conservare in efficienza o riparare gli impianti tecnologici. È indispensabile per mantenere nello stato adeguato allo svolgimento della sua funzione, durante il suo intero ciclo di vita, facendo in modo che l'edificio sia sempre adeguato a ciò per cui è stato costruito. Inoltre, la manutenzione serve per conservare la funzionalità, ma anche la sicurezza, il confort e l'estetica.
Per mantenere integro un edificio serve la manutenzione preventiva e programmata onde evitare interventi straordinari più onerosi, sia dal punto di vista sia economico, che di tempo. Il valore di un immobile viene conservato tanto quanto è ben conservato.
Caro Presidente della Regione Lombardia, visto che gli Amministratori di condominio se non provvedono alla manutenzione degli edifici da loro amministrati, pagano in proprio, come previsto dalla legge, la svalutazione dell'immobile, nel caso del nostro Ospedale, visto e considerato che la mancata manutenzione ha svalutato l'immobile al punto che lo stesso Direttore dell'ASST, non lo ritiene più adeguato per un recupero e confacente all'uso per cui è stato costruito ed è propenso e fautore per la DEMOLIZIONE.
A chi dobbiamo far pagare il DEPREZZAMENTO del Maggiore, chi è il RESPONSABILE? Se fosse stato perfettamente mantenuto ed aggiornato con interventi di manutenzione all'immobile, al verde, agli impianti tecnologici, seguendo le varie innovazioni, dopo la posa dei pannelli fotovoltaici ed altro, penso che nessuno avrebbe avuto la malsana idea di demolirlo.
Si sono sperperati i soldi dei cittadini senza provvedere ad una minima cura del patrimonio che si doveva conservare. Il verde è in uno stato di trascuratezza vergognoso - i vetri esterni sono ancora sporchi dal tempo dell'inaugurazione del 1970, nonostante ci sia la rotaia soto la gronda, mai usata e totalmente attaccata dalla ruggine, come tute le opere in ferro. E così per tutta la parte edile ed impianti. Non vi è bastato? Volete un nuovo Ospedale e non siete stati capaci di mantenere l'esistente.
I cittadini Cremonesi si sono accorti di perdere la loro libertà di decidere, a causa di una metastasi parassita che gestisce il loro attuale vivere e che nascondano i loro interessi dietro a delle astrazioni incomprensibili per la gente. Persone che in tuta la loro vita non hanno mai speso un solo euro proprio per la cosa pubblica.
Il movimento per il NO alla demolizione dell'H, ha già superato i tremila aderenti e sicuramente sarebbero moltissimi in più se, la “metastasi parassita”, non avesse CENSURATO IMBAVAGLIATO, con l'aiuto del nostro Quotidiano bau-bau, che come ai tempi del “Ferroviere zoppo”, non ha pubblicato interventi, sulla questione H, dove si capiva perfettamente che l'iniziativa della Regione e company, fosse un'impresa demenziale, sia sotto l'aspetto economico che dei disagi che avrebbero dovuto sopportare i ricoverati, per almeno 12 anni tra il cantiere per la nuova costruzione e poi per la demolizione.
Sarebbe il primo esempio dove viene costruito prima un immobile, adiacente ad un altro che poi si demolisce. Normalmente prima si demolisce e poi al limite si costruisce sullo stesso sedime. Nel nostro caso non si può perché bisogna tenere in funzione il Maggiore. Infatti salvo allargamento, non si sono mai verificate situazioni in cui si è costruito un Ospedale nuovo in adiacenza al vecchio. Tutti i nuovi H sono costruiti lontani dai vecchi, in luoghi dove ci sia la possibilità di grandi parcheggi e vasti giardini, come, grazie alla lungimiranza degli Amministratori, è stato posizionato il nostro Maggiore,
RICAPITOLANDO:
Cremona vuole un OSPEDALE “NUOVO”, nato dalla RIQUALIFICAZIONE dell'esistente, con le stesse identiche caratteristiche innovative, “proiettato nel futuro”, MA CON UN RISPARMIO di € 350.000.000,00 (trecentomilioni,00)
NUOVA COSTRUZIONE - € 285.000.000
DEMOLIZIONE ATTUALE -€ 30,000,000
VALORE NOSOCOMIO ATTUALE € 100.000.000
ATTREZZATURE ed arredi Nuovi € 45.000.000
PERDITA vecchie attrezzature Ed arredi € 20.000.000
MAGGIORI consumi Acqua ed energia rispetto alla RIQUALIFICAZIONE € 2.000.000
Totale EURO 512,000.000,00
RIQUALIFICAZIONE ESISTENTE con sistema OFF-SITE
Il metodo più INDICATO per la riqualificazione perché permette di intervenire a STEP senza dover spostare i pazienti Totale € 160.000.000
Comunque alla lettera di "lamentela dei 23 sindaci, ha risposto perfettamente l'ex consigliere regionale e ora referente provinciale del M5S Marco Degli Angeli:
Così ci scrive da Vicenza una compagna di studi, trasmigrata ma non insensibile all'impulso delle testimonianze civili.