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Lettere a l'ECO /31

Riceviamo e molto di buon grado pubblichiamo

  03/08/2024

Di Redazione

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Forum sanità

Brescia-Cremona: le 2 facce (opposte) della stessa medaglia

“Desenzano, nuovo ospedale: «Oltre 50 realtà chiedono un confronto con la Regione»”(QuiBrescia - 08/07/24).

È l'ennesima replica (triste) della storia di Maometto e della Montagna.

Una storia Cremonese dove la granitica inamovibilità della Montagna rappresenta il PD, motore immobile della politica locale, ma pure le altre realtà politiche e associative (al netto di ISDE e 5 Stelle), tutti contattati a ripeti-zione con la tenacia del ciuco a partire da novembre 23 con appelli al PD regionale (rivolti a un ventaglio di Con-siglieri) e nazionale (Segretarie Schlein, Sereni, Bonaldi) e ai Consiglieri regionali di vari gruppi, a Sindacati, Or-dini e Enti sanitari, al Presidente della Provincia a cinquanta Sindaci. Ma Cremona resta figlia di un dio minore per quello stesso PD che a Brescia ha messo le ruote alla Montagna muovendosi in autonomia rispetto al progetto, foriero di problemi per l'utenza, di demolire e ricostruire l'ospedale di Desenzano. Lo documenta la stampa bresciana: il Circolo PD di Desenzano ha organizzato motu proprio un 'Ta-volo delle forze politiche' e promosso 3 incontri partecipati da 50 realtà territoriali tra cui sindacati, associazioni di categoria e del territorio, liste civiche cittadine, i partiti PD, 5 Stelle, Azione, Italia Viva, PSI, AVS. Nei 3 incontri si è condivisa la necessità di investire su un ospedale riqualificato, si sono evidenziate le criticità dello studio di fattibilità dell' ASST del Garda e dell' analisi dei costi (sottostimati) e si è eccepito che non si sia considerata l' op-zione di riqualificare il vecchio, per concludere "...è ormai palese che lo studio di fattibilità mirava solo a giustifi-care la decisione già presa di sostituire l'attuale con un nuovo ospedale". Si chiederà ora alla Regione di confron-tarsi “con cittadini, realtà associative e partiti per rispondere ai reali bisogni di sanità del territorio nel rispetto dell' ambiente e senza spreco di denaro pubblico".

A Cremona si lascia che un Comitato epigone di Maometto arranchi verso la Montagna in nome del diritto di 200.000 cittadini a una sanità pubblica che si faccia carico dei loro livelli di galoppante senescenza e aumento dei tassi di cronicità cui non possono rispondere i muri nuovi di un progetto ambizioso che scarica sul territorio sguar-nito di servizi 25.000 giorni di degenza per acuti, hospice, cronicità, prevenzione in attesa che il privato tappi i buchi. Cremona si conferma così la parente povera della politica anche di sinistra, Cenerentola rispetto a Brescia dove il PD, altri partiti, sindacati, associazioni fanno in autonomia quello che qui non si fa ma che il Comitato insisterà a chiedere a ogni livello, in rete, come già dichiarato e concordato, con chi in territorio bresciano e lombardo avanza le stesse richieste.

G. Franzoni, R. Vacchelli, per il Comitato per la difesa della sanità pubblica e dell'ospedale di Cremona'
G. Franzoni, R. Vacchelli, per il Comitato per la difesa della sanità pubblica e dell'ospedale di Cremona'

Una buona sanità

Come al solito fanno decreti senza copertura, ma anche non di facile comprensione. Le cooperative dei medici funzionano perché i sanitari vengono pagati molto di più che in ospedale. Poi un bravo professionista punta sulla libera professione, dovrebbero concedere più ore. Pensa che per avere una visita a pagamento dal nostro cardiologo, in ospedale, ho dovuto aspettare due mesi e fare 20 telefonate. Non c'erano mai date disponibili. Ho speso 400 euro, per me e mio marito. Chi può permettersi una buona sanità deve avere mezzi economici a disposizione. Oltre alle liste di attesa bibliche c'è un disorientamento e un continuo cambio di regole che manda in tilt anche il più accorto ed informato.

C.L. 1.08.2024

Forum "La sinistra e la questione socialista"

Siamo al dunque, all'inizio, di una fine che è un inizio

Cioè Del Bue ripropone una unità socialista su un programma che tutti i socialisti, nostalgici o meno, certamente condividono. Del Bue dice però facciamolo ex novo con il perno su "La giustizia".

Venturelli condivide il tutto, ritiene poco credibili o realizzabili convergenze attorno ad aggregati associativi ma, tuttavia, ritiene utile rilanciare la comunità socialista che consente un allargamento del dibattito. Venturelli amerei e che l'Eco del Popolo divenisse il " motore" della comunità trasformando anche la funzione dell'associazione Zanoni.

Vidali risponde che c'è ampia disponibilità dell'Eco a sostenere l'associazione ma che la funzione del giornale è in particolare il compito dell'associazione Zanoni è altro. Insomma, ci vogliamo bene, condividiamo gli ideali e anche la piattaforma politica, però? Manca qualcosa, cioè una presenza politica riconosciuta ed accreditata. Poteva essere il maltrattato PSI se avesse decollato con le Elezioni Europee. Poca cosa ma una decisione nel senso giusto anche se maturata con difficoltà.

Potrebbe essere ancor oggi è il prossimo domani se Maraio allarga la disponibilità al confronto con le innumerevoli testate che rappresentano nuclei di socialisti. Ma queste testate, a cominciare da " La giustizia" la devono smettere di auto-incensarsi e porsi nell'ottica del confronto e del sostegno.

Noi Cremonesi/cremaschi cerchiamo di sostenere e di far continuare i due poli di riferimento di questi anni, l'Eco e l'associazione Zanoni. Io sono disponibile anche se per ragioni anagrafiche e impegni famigliari non potrò essere molto operativo.

[2/8, 13:12] Enrico: I diritti delle Costituzioni nate nel secondo dopoguerra affondano i perni nella cultura liberaldemocratica del 900 e traggono linfa dalla progressione della "città aperta". Le destre contemporanee si definiscono a- o post-fasciste, ma si richiamano ai motivi di resistenza al pieno sviluppo dello stato di diritto e del welfare più avanzato.

Sandro Gaboardi, Crema
Sandro Gaboardi, Crema

È arrivato il momento

Condivido pienamente l'editoriale di Eco del popolo su Questione socialista/40. Penso alle tue parole "...si è costretti a rimpiangere il passato " e sono d' accordo perché gli attuali politici non sono capaci di dare fiducia agli elettori con le loro fake news e il loro disinteresse per il Bene comune. I socialisti lib Lab devono fare uno sforzo e dare la loro testimonianza in una coabitazione politica larga capace di sconfiggere il Centro destra. Bisogna essere in grado di organizzare il dibattito e di risolvere i contrasti, perché l'esercizio del potere impone prima di tutto umiltà e collaborazione. Per un Governo riformista lib Lab, che molti cittadini auspicano, è arrivato il momento di rispondere a questa aspirazione.

Caterina Lozza, 2 agosto 2024, Vicenza
Caterina Lozza, 2 agosto 2024, Vicenza

Una nuova forza politica riformista

Condivido e auspico come necessaria la " nascita di una nuova forza politica riformista, pienamente democratica e libera” e finalmente stabile e ampia. Grazie a chi ci crede e ci lavora.

R. V., 2 agosto 2024, Cremona.

Forum profitti A2A

Polarizzazioni e "Spezzatini"

Già dal fallimento della Lehman Brothers nella crisi finanziaria del 2008 i mercati erano andati in crisi. Bisogna sottoporre le aziende a rigorosi stress test per evitare che succedano svendite di aziende che possono essere ancora efficienti. Faremo bene ad assicurarci che a pagare sia chi i tagli li fa, non chi li subisce. C'è sempre il furbetto che si arricchisce smoderatamente sulla pelle dei più fragili e poveri. La premessa si riferisce all'annuncio della significativa notizia, data ieri da Corsera, relativa ad una delle ricorrenti operazioni di allargamento degli asset della cosiddetta Multiutility controllata dai Comuni di Milano e Brescia.

Per rispetto del copy right mi limito a copia incollare il succo della notizia: la Multiutility, ormai diventata padrona degli asset della Azienda municipalizzata di Cremona e di molte altre “cenerentole” minori, ha macinato un margine operativo lordo a 1,27 mld e un utile di 478 mln “grazie alla generazione di energia e al trading e mercato. Per finanziare l'acquisto di un pezzo di rete elettrica di distribuzione di ENEL….con il closing atteso entro fine anno, a2a potrebbe cedere parte della distribuzione del gas… negli ambiti territoriali di Brescia, Bergamo, Cremona, Pavia, Lodi”

C.L. 1 agosto 2024

Forse l'analogia è stilisticamente azzardata. Non, però, la mission. Edward Lewis è un affarista miliardario: la sua strategia lavorativa consiste nell'acquistare compagnie con difficoltà economiche, sull'orlo del fallimento, per poi rivenderle in piccole parti, in modo che il ricavo di vendita sia di gran lunga superiore al costo sostenuto per l'acquisto.

Si ripete, messa così è un po' un azzardo. Soprattutto, in termini di avvenenza delle quote rosa in campo. Che nel filone locale pure ci sono ma un po' appaiono ammaccate nel confronto con la pretty Vivian.
Non inappropriato, invece, è l'appaiamento delle dinamiche e della mission tra le certezze del pescecane Edward ai percorsi della Multiutility. Che inappuntabilmente fa quello che fanno i “capitalisti”. Con medesimo timbro e sentiment. Si dà il caso che il colosso, nato dalla convergenza tra le due maggiori municipalità lombarde e la cannibalizzazione dei senior partners territoriali,

dovrebbe badare oltre al tornaconto (tipica sollecitudine di chi è quotato in borsa e deve rendere conto ai mercati), anche alle “radici”. Il management evidentemente la pensa come Arletty con quel mai del tutto archiviato aforisma “mon coeur à la patrie…mais mon cul à moi”.

Nel senso che ok le ascendenze municipali…ma avant tout… il profitto.

E pazienza se la massa patrimoniale viene dalle convergenze tra i partners pubblici e ai percorsi di polarizzazione (che hanno completamente svuotato gli interesse originari)!
Prima si verticalizza e poi “si spacchetta”. Con la possibilità che il gas, per la cui gestione muncipalizzata, a Cremona nel 1969 si fecero le barricate, torni ad una gestione locale. Sarebbe bene che la nuova Consiliatura, appena insediata con tanto di fanfara, fornisse segni di consapevolezza e di dovere di trasparenza. Anche, se ovviamente, con quel suo patetico 0.89% di azioni di A2a, il dentifricio non tornerebbe nel tubetto.

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