Molto di buon grado pubblichiamo il comunicato giunto recentemente dal Comune di Cremona, con cui si annuncia la procedura di rinnovo dei Quartieri in cui è stata articolata la rete partecipativa e consultiva della Città.
Il format aveva fatto il suo esordio negli anni Settanta, con direzioni di marcia non sempre lineari e con approcci comportamentale non sempre distaccati dalla mission che avrebbe dovuto esclusivamente “istituzionale”.
D'altro lato, dare la parola alla, come si soleva dire, “base”, comportava, come fu facile verificare, mettere in moto una molla moltiplicatrice delle aspettative di fruizione dei derivati indotti propagandistici (mediatici, allora non era ricorrente).
Per tutto il ciclo, caratterizzato da Giunte riformiste e moderate, l'istituto, pur nella sua incontrovertibile fecondità civile, caratterizzata dall'allargamento della partecipazione alla vita municipale di ampi settori della cittadinanza, fu non raramente travisato come cinghia di trasmissione e di amplificazione dei rumors e dello scontento, coefficiente organico in uno scenario politico contraddistinto di un'ampia militanza partitica.
Insomma, a tirare le fila della strumentalizzazione, che per onore del vero si situava in un contesto di diffusa convinzione dell'utilità di questo opportuno strumento relazionale tra governo comunale e periferia cittadina, c'era in automatico la pressione del più forte e strutturato partito di opposizione.
Se non andiamo errando la mappa allora era articolata in 9 Quartieri coi rispettivi Comitati, eletti ed operanti attivamente (fino al punto che, se non andiamo errando, il ruolo prevedeva un'indennità di carica).
Non sappiamo se a causa di esaurimento della spinta ideale ovvero se per calcolo di sottrazione, suggerita dalla nuova condizione di centralità negli equilibri del governo cittadino, ai doveri di assoggettamento al controllo democratico e alla critica, vero è che i Quartieri subirono un non breve periodo di appannamento, se non proprio di quiescenza.
Per la cui inversione diede un forte impulso la testimonianza dell'Assessore Viola, che operò per il rilancio.
Se è concesso un contributo critico da questa testata, azzardiamo che, in uno scenario devastato dalle conseguenze dell'impulso a rinserrarsi nel privato e ad assecondare il ripudio della partecipazione di massa alla vita pubblica, rialzare la “claire” di uno strumento di osservazione, di percezione, di consapevolezza, di critica, occorrendo, e di proposta, costituisce un balsamo per recuperare i dispersi filoni ispirati dalla democrazia militante.
Diversamente si continuerebbe in automatico a praticare un modulo di vita politico-istituzionale prerogativa di élites, sempre più ristrette e “professionalizzate” (nel senso di mestierizzate) e di bacini di cittadinanza, esclusi o auoto-esclusi dal diritto-dovere di partecipazione.
“Il Comune di Cremona favorisce la costituzione dei Comitati di Quartiere quali organismi per la partecipazione alla vita comune e alla condivisione con l'Amministrazione delle scelte riguardanti il territorio. I Comitati di Quartiere sono organismi volontari costituiti esclusivamente dai residenti e dai titolari di attività nel quartiere. Ogni Comitato di Quartiere individua nel Direttivo il proprio organo rappresentativo all'interno del quale il Presidente ha il compito di mantenere i contatti con l'Amministrazione per rappresentare le priorità e le necessità del territorio. La partecipazione ai Comitati di Quartiere è assolutamente libera e volontaria”.
La declaratoria sommariamente copia-incollata dagli atti regolamentari costituisce un chiaro punto di riferimento.
Non ha bisogno del nostro incoraggiamento, ma fa benissimo l'attuale governo comunale ad avvedersi sia della necessità di accompagnare il non ancora soddisfacente, ma diffuso impulso della base della popolazione a voler dire la sua. Soprattutto, lo diciamo a malincuore ma per un dovere di libera informazione, scaturente dal serpeggiante senso critico di una cittadinanza sempre più a disagio con una certa autoreferenzialità e, diciamolo pure, con una certa dissennatezza nell'assolvimento di funzioni operative basiche.
A dire il vero tale dissennatezza è, soprattutto in materia di decoro e di vivibilità, “democratica”. Perché, differentemente da quanto si potrebbe supporre, la trasandatezza e l'incuria sono tratti distintivi del centro e della periferia.
L'impressione è che quando qualcuno, individualmente o associativamente, in video o in voce, semplicemente con le “lettere al direttore” o con tazebao fai da te segnala o denuncia casi consolidati e stratificati di cattiva gestione pubblica, sia passibile di essere percepito (dai destinatari) come il tipico “umarel”, frustrato che non ha niente da fare, se non prendere di mira i protagonisti della pubblica amministrazione.
Fortunatamente ci sono ancora cittadini che amano la loro città; la desidererebbero decorosa ed efficiente.
I Comitati di Quartiere possono, impregiudicata per ognuno qualsiasi altra forma espressiva, fungere da intercettatore di sentiment, rumors ed, occorrendo, boatos.
Se, infine, ci fosse concesso, vorremmo suggerire, però, prerogative più ampie ed elevate a questa partecipazione dal basso.
Nel precedente modello delle prerogative, il Quartiere era accreditato anche per pareri preventivi in ordine ad atti consiliari che avessero profili strutturali e progettuali.
Si è elevata la scolarizzazione e molti cittadini sono ampiamente preparati alla consapevolezza di atti complessi (se adeguatamente introdotti alla conoscenza).
In tal modo si disinnescherebbe una pistola di critiche sempre puntata; si alzerebbe la soglia cittadina del coinvolgimento; si promuoverebbe il ritorno alla democrazia dal basso (a cominciare dalla soglia dei problemi della comunità cittadina.
Di seguito riportiamo quanto trasmesso dalla Civica Amministrazione. Invitando la cittadinanza a tenerne conto.
COMITATI DI QUARTIERE A RINNOVO: INCONTRI INFORMATIVI E CANDIDATI
Si inizia lunedì 21 marzo con il Quartiere 1 Sant'Ambrogio - Risorgimento - Incrociatello - via Sesto
Cremona, 18 marzo 2022 - Si entra nella seconda fase dei rinnovi dei Comitati di quartiere, un percorso di partecipazione oggi non sempre semplice, ma che diviene fondamentale per una comunità che promuove ascolto reciproco, dialogo costruttivo e conoscenza del proprio contesto territoriale.
Per questo si aprono nei quartieri spazi di confronto con diversi soggetti del territorio, quali scuole, cooperazione sociale e associazionismo, scegliendo di ripartire proprio dalle comunità. Nove sono i Comitati di Quartiere al rinnovo: Quartiere 1; Quartiere 3; Quartiere 6; Quartiere 7; Quartiere 11; Quartiere 4; Quartiere 10; Quartiere 15; Quartiere 13 di nuova attivazione. Si inizia lunedì 21 marzo con il Quartiere 1 Sant'Ambrogio - Risorgimento - Incrociatello - via Sesto, alle ore 17,30, all'oratorio di S. Ambrogio.
Al termine della fase di raccolta delle candidature, sette sono i quartieri che hanno raccolto le disponibilità necessarie per poter promuove le elezioni:
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Quartiere 1 Risorgimento - Sant'Ambrogio - Incrociatello - via Sesto - 7 candidature di cui 5 uomini e 2 donne e un'età media di 58 anni: Lionella Leoni, Roberto Dante Ferrari, Adriano Manfredini, Ilaria Mantovani, Giorgio Piacentini, Federico Zanoni, Eric Fievet.
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Quartiere 3 Cavatigozzi - Picenengo - San Pedrengo - 9 candidature di cui 6 uomini e 3 donne e un'età media di 61 anni: Luciano Ferragni, Edoardo Romani, Giovanni Lombardi, Giovanna Rizzi, Daniele Ardigò, Anna Lucia Soldi, Stefania Lampugnani, Giorgio Soldi, Roberto Mariani.
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Quartiere 4 Cambonino - 8 candidature di cui 6 uomini e 2 donne e un'età media 52 anni: Epifanio Molardi, Paola Tacchini, Katia Benedini, Massimo Abbruzzese, Cristian Compiani, Domenico Fogazzi, Antonio Croci, Matteo Lodigiani.
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Quartiere 6 Zaist - Annona - Lucchini – Stadio - 7 candidature di cui 6 uomini e 3 donne e un'età media 54 anni: Remo Castelli, Lucio Arcaini, Gian Emilio Beccari, Diana Afman, Pier Luigi Sforza, Stefano Alquati Bonisoli, Giulio Ferrari.
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Quartiere 11 Cascinetto - Villetta – Concordia - 10 candidature di cui 6 uomini e 4 donne e un'età media 45 anni: Francesca Romagnoli, Matteo Roberto Gatti, Luca D'auria, Beatrice Baldricchi, Laura D'auria, Marco Zoppi, Riccardo Gamba, Graziano Principato, Francesco Ginevra, Valmi Serafini.
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Quartiere 13 Porta Romana - largo Pagliari di nuova attivazione- 10 candidature di cui 5 uomini e 5 donne e un'età media 60 anni: Margherita Teresa Oneta, Anita Scarmi, Donatella Maria Boccali, Giovanni Bonali, Simona Galasi, Enrica Frosi, Giovanni Columbro, Giorgio Perati, Damiano Bonvicini, Augusto Marcocchi.
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Quartiere 15 Bagnara - Battaglione - Gerre Borghi - 9 candidature di cui 5 uomini e 4 donne e un'età media 59 anni: Elisa Denti, Graziano Rizzi, Maurizio Rodolfi, Massimo Realini, Nadia Farina, Gilberto Girardi, Giuliano Malinverno, Aida Salanti, Alessandra Raggi.
Le assemblee nei quartieri dove i diversi candidati si presenteranno alle comunità locali, si terranno secondo il seguente calendario:
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Quartiere 1 Sant'Ambrogio - Risorgimento - Incrociatello - via Sesto: 21 marzo ore 17, 30, presso l'Oratorio di Sant'Ambrogio
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Quartiere 3 Cavatigozzi – Picenengo - San Pedrengo: 25 marzo ore 17,30 presso il Pala Cava
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Quartiere 4 Cambonino: 28 marzo ore 17,30 presso la sede del Comitato di Quartiere piazza Aldo Moro, 1
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Quartiere 6 Zaist – Annona – Lucchini – Stadio: 1 aprile ore 17,30 presso la palestrina Parco del Volontariato
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Quartiere 11 Cascinetto – Villetta: 9 aprile ore 17,30 presso il CRAL dell'ASL via Postumia, 23
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Quartiere 13 Porta Romana - largo Pagliari (nuovo quartiere): 21 aprile ore 17,30 presso il Civico 81
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Quartiere 15 Bagnara – Battaglione - Gerre Borghi: 28 aprile ore 17,30 al Centro Civico di via Bagnara, 6
Tutti gli incontri si svolgeranno nel rispetto dei protocolli di sicurezza sanitaria.
I Quartieri 7 Maristella e 10 Po non hanno raccolto il numero necessario di candidature, ma l'Assessore ai Quartieri Luca Zanacchi intende comunque costruire un percorso di dialogo e confronto anche con le comunità di questi due territori. Infatti ha scelto in questo momento iniziale della presa in carico delle nuove deleghe di presenziare a tutti gli incontri informativi con candidate/i e la cittadinanza, in modo da facilitare comunicazione e partecipazione.
I Comitati di Quartiere sono organismi della città apartitici senza fini di lucro, che operano per fini socio-culturali, sportivi, ricreativi e solidali, per l'esclusivo soddisfacimento di interessi collettivi e per il Bene Comune del Quartiere e nel rispetto del regolamento comunale. La partecipazione alle attività del Comitato è democratica, volontaria e gratuita.