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ECO- forum: questione padana e AIPO gate

  10/02/2023

Di Redazione

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Giuseppe Azzoni

Fa bene l'Eco del popolo a sostenere la necessità della bacinizzazione del nostro fiume, necessità che appare sempre più evidente. Abbiamo avuto la fortuna di conoscere un esperto della materia di livello europeo quale fu l'ingegnere Gabriele Della Luna, che ne dimostrava la opportunità con argomenti già a fine novecento inoppugnabili. Allora prevaleva il tema  della navigabilità ma accanto ad esso egli portava come decisivi anche il preservare i fondali del fiume a certi livelli, nonostante variazioni e secche del fiume. Oltre la navigabilità era già allora, ed ora è ancora di più importante, la disponibilità di acque per uso irriguo contro l'incombente siccità e per molto altro: stabilità delle difese arginali e dei ponti, livello delle falde superficiali, ostacolare la risalita salina dalla foce, mille motivi bioecologici…

Argomenti già validissimi nei decenni trascorsi ma allora considerati non univoci nè obbligati, rapidamente sono diventati tali. Basti evocare il ridimensionamento dei ghiacciai, il diradare di piogge e nevicate, il consolidarsi del riscaldamento climatico. Appare di anno in anno drammaticamente evidente che stabilizzare per il possibile i fondali del Po e preservare la disponibilità di acqua nonostante il calo delle portate è vitale. Come da tempo dimostrano altri importantissimi fiumi in Europa e nel mondo a questi fini la bacinizzazione è ottima operazione, peraltro perfettamente compatibile con la difesa dell'ambiente.

Paola Tacchini

Sempre più spesso cerco angoli naturali, e ogni volta trovo traccia dei danni dell'uomo.

I corsi d'acqua sono preziosi così come la vegetazione che li affianca. Le piante hanno radici che rinsaldano gli argini, alberi come i salici drenano e ripuliscono i canali. 

C'è un progetto finanziato dalla regione che prevede la pulizia degli alvei, il che consente di passare con macchinari che raspano i bordi dei canali, facendo repulisti di ogni nicchia ecologica. Tagliano gli alberi più grandi, privano gli uccelli dei loro nidi. 

L'uomo dovrebbe imparare a dare qualcosa alla natura che ci circonda, invece sa solo prendere.

È finito il tempo delle promesse, tagliano le piante e poi dicono: ripiantumeremo, ma per ora stanno riducendo le nostre campagne cremonesi a brulli ettari in attesa di colture intensive... magari mais da destinarsi a uso di bio carburante o bio plastica, per non parlare delle aree destinate a poli logistici...

A noi servono gli alberi per respirare ossigeno, il denaro non lo produce, le foglie sì.

I prodotti del suolo servono per nutrire, il cemento no.

Galileo Galilei diceva:

Le cose sono unite da legami invisibili: non si può cogliere un fiore senza turbare una stella!

Cremona, 8 febbraio 2023.

L'elycopter money del PNRR

Nei giorni scorsi le testate locali hanno focalizzato una inaspettata vicenda locale confluita in un percorso percepito ormai come valenza giudiziaria. Ci riferiamo alle indagini in corso su ipotesi corruttive operate a danno di una corretta gestione dei fondi straordinari destinati al Po.

Già, come insegna il latino, quando arrivano provvidenze straordinarie è facile che entri in funzione l'elycopter meney.

Noi ci affidiamo al nostro convincimento legittimista e all'azione giurisdizionale.

Il fatto, però, è stato propizio, come ha fatto il valente giornalista Fulvio Stumpo (divenuto negli anni oltre che il bravo giornalista che conosciamo anche il cantore della questione padana), il quale sulle pagine del La Provincia ha giustamente alzato lo sguardo dalla stretta vicenda giudiziaria è si è richiamato ad aspetti dell'intera vicenda di cui in passato di è parlato e scritto poco e con reticenza in quanto si è preferito lasciare spazio alla trattazione del profilo turbo ambientalista del Grande Fiume.

Noi, in piena sintonia con Paola Tacchini, siamo convinti del fatto che la preservazione ambientalistica non sia scindibile da più vaste consapevolezze, di cui si sono fatti interpreti il già citato Fulvio Stumpo e Giuseppe Azzoni, di cui ospitiamo qui una lucida testimonianza.

Stumpo (che sa perfettamente ciò di cui scrive), riferendosi ai Magistrati per il Po (cui è subentrata l'ASPO adesso finita nella polvere per effetto dell'ipotesi di rilevanza penale), li definisce "gloriosi". Sicurament, aggiungiamo noi (e non solo per l'ipotesi penale) più di quanto è avvenuto dopo. Il decentramento regionale è stato (anche in questo settore) una tragedia.  Il Piano Nazionale dei Trasporti prevedeva, per la modalità di navigazione interna, l'opzione bacinizzazione. Lo so perché collaborai alla stesura della relazione affidata per questo settore a Giulio Ferrarini, parmense, sottosegretario ai Lavori Pubblici. In questa direzione non si è mosso nulla. Anzi, si è abrogato il Consorzio per il Canale e si è sostanzialmente asfaltata l'azienda Regionale per i porti. Col risultato che la portualità e la navigabilità interna funzioneranno solo nel quadrante Mantovano Veneto. Grazie al Tartaro Fissero Canalbianco. Il Porto Valdaro di Mantova, progettato durante la presidenza dell'amico Dolfini e cantierato durante la mia, che si avvarrà anche della più agevole navigazione del tratto Padano, è già diventato un centro plurimodale e di scambio di rango (specie a seguito dell'inserimento sinergico nella dorsale autostradale del Brennero) europeo. Solo la bacinizzazione è l'opzione propedeutica sia per invertire il degrado idraulico dell'ambiente Padano sia per attivare seriamente una seria strategia ecocompatibile dei trasporti.  Solo qualche giorno fa commentavo tra me e me la stravaganza della narrazione del principale indagato (dio voglia sia scagionato!) Imperniata quasi esclusivamente su Vento e sui ritocchini della "regimazione a corrente libera". Spero che l'incidente giudiziario di percorso serva quanto meno a rimettere seriamente sui cardini la questione, in una prospettiva strategica.

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