Il gruppo “Pizzighettone al Centro” ha da tempo sollevato, per una maggiore conoscenza a tutta la cittadinanza, la questione della liceità dei vaccini al personale operante alla casa di riposo Luigi Mazza, dopo le voci sulle “somministrazioni sospette”, di cui avrebbero goduto soggetti esterni o presunti tali.
Nel silenzio assordante del CDA, che ha “scaricato” sul direttore sanitario l'onere di replicare con saccenti provocazioni nei confronti delle quali il gruppo non può prestare il fianco a sterili polemiche, né interloquire, essendo su due livelli diversi e non compatibili.
Si prende atto che il consigliere Nolli auspica una verifica che già gli era stata richiesta ma che il CDA ha rifiutato sulle voci insistenti di queste “somministrazioni sospette”.
La questione non è solamente politica, ma si rivolge a tutta la comunità ed a tutti gli operatori che hanno diritto di avere risposte e chiarezza sull'argomento.
Il gruppo apprende con piacere la dichiarazione che il CDA sta lavorando “giorno e notte” e soprattutto gratuitamente (come del resto hanno fatto da sempre tutti i precedenti CDA che si sono susseguiti al Mazza dal dopoguerra ai giorni nostri): e quindi dove sta la novità? Il posto nel consiglio è onorifico e gratuito come da statuto.
Le polemiche si possono quietare se il CDA decidesse di fare finalmente chiarezza su quanto richiesto da “Pizzighettone al Centro”. E che dire dell'opera meritoria sbandierata dal CDA (tutta ancora da dimostrare)?
Non con chiacchiere ma con fatti concreti che ancora non si sono visti.
“Pizzighettone al Centro” aspetta fiducioso dal CDA (o da altri organi preposti) questi chiarimenti richiesti da tempo con l'indicazione dei soggetti che hanno goduto di dette “somministrazioni” ad estranei per dissipare ogni dubbio o illazione.
Per il direttivo di “Pizzighettone al Centro”
Marcello Melicchio*
*È stato fino a metà dello scorso anno il rappresentante del gruppo in seno all'alleanza, esordita come civica ma fatta deragliata da pulsioni egemoniche dell'attuale vertice comunale.
Il punto di snodo, in aggiunta a numerose cadute di visione comune dei temi strategici della cittadina dell'Adda, è stato l'insanabile divergenza sulla transizione al vertice amministrativo della Fondazione Luigi Mazza.
Il gruppo civico, che si rifà alla testimonianza di Fulvio Pesenti e che è sostenuto da varie sensibilità del centro progressista, ha da oltre un mese avviato una ficcante campagna per ottenere chiarimenti in ordine alle numerose e pesanti perplessità suscitate da modalità non esattamente trasparenti con cui è stata attuata la prima fase vaccinale.
Già, come la nonna che se avesse avuto le ruote…
Ci sia consentito di affermare che da qualche mese la nostra testata ha tenuto il punto sulle vicende politiche ed amministrativa sulla storica Fondazione di Pizzighettone, perché in qualche misura questa RSA ha funzionato un po' come avamposto delle diffuse difficoltà, in parte pregresse ed in parte indotte dallo tsunami pandemico.
Qui, come abbiamo ricordato, 50 dei 96 ospiti di un anno fa sono trapassati in meno di due settimane.
Un'ecatombe, di cui presto o tardi bisognerà dare conto, che ha terribilmente complicato una situazione pregressa già ai limiti della sostenibilità.
Ma il colpo di scena di un default annunciato si è appalesato, come abbiamo premesso, con modalità di effettuazione della campagna vaccinale che alcuni hanno ritenuto non conformi alle norme.
Sia quel che sia, anche se il vertice aziendale è diventato silente negli ultimi giorni, la vicenda verrà chiarita; se non altro come conseguenza dell'opportuna interrogazione presentata al vertice regionale dal Consigliere Piloni.
Volendo alzare lo sguardo ad un contesto più ampio, sarebbe l'occasione per considerare che i presupposti della campagna vaccinale appaiono tutt'altro che tranquillizzanti.
Solo due giorni fa avevamo denunciato la pretesa della direzione della ATS Valpadana di ingaggiare a costo zero gli infermieri professionali delle strutture sanitarie ed ospedaliere.
E già questo aspetto non depone favorevolmente ad una percezione tranquillizzante del percorso propedeutico di una filiera, che ha nell'organizzazione dell'organico degli operatori un indiscutibile valore aggiunto.
Ma, anche volendo accantonare un aspetto, che marginale non è, ancor meno rassicuranti appaiono le esternazioni circa la disponibilità della “materia prima”.
Su cui circolano le versioni più disparate.
Il management regionale, che ci rendiamo conto è in qualche misura il non principale anello della catena, farebbe bene a fornire in un rapporto di trasparenza e a futura memoria un quadro della situazione veritiero.
Perché quel titolo cubitale “Tutti vaccinati entro fine giungo” è meno che uno specchietto per le allodole. Se si pone mente alla subordinata “Se ci sono le dosi”.
Con tutto il rispetto è come la nonna che se avesse avuto le ruote...