“Cavolo -inizia così Cazzaniga il suo racconto in un'America che non riconosce più- hanno chiuso l'Europa agli americani. Volevo tornare in Italia, per riabbracciare i miei affetti, la mia figlia, le mie nipotine, la mia amata sorella Costanza, gli amici di Soncino…e invece sono costretto a rimanere qui, a New York, in questo casino”.
Lasciamogli passare la parola “casino” in americano si può…Continua poi il suo racconto dell'America ai tempi del Covid
Trump pensa solo alla campagna elettorale e fa finta che il virus non esista più…Dopo aver forzato l'apertura degli Stati repubblicani, per favorire l'economia, si lancia in comizi al chiuso, rigorosamente senza mascherina.
E l'America come reagisce? Cosa succede alla società americana?
Tutti senza mascherine, uno slogan soprattutto dei repubblicani, mentre una dozzina di impiegati della Casa Bianca sono in quarantena per Covid. Molti stati hanno riaperto prima del tempo; i giovani si scatenano nella movida, per le strade e nelle piazze cadono i monumenti simbolo del razzismo. Ma non è finita: la protesta americana si dilaga anche attraverso imbrattature su ogni spazio pubblico, da un muro, a una statua; sembrano paradossalmente sculture dell'arte blacklivesmatter. Ogni giorno le televisioni nazionali trasmettono video su neri uccisi dalla polizia in modo barbaro…Mah…questa è la mia America? O è un caos pazzesco.
L'amara frase di Cazzaniga ci lascia capire come negli States veramente regni un clima di grande trambusto, un clima surreale.
Intanto il numero dei contagiati sfiora cifre stellari, New York è irriconoscibile, tutti viviamo in un clima di spaventosa follia.
E conclude poi il suo racconto, quasi con le lacrime agli occhi, per non aver mai pensato di vivere una situazione di questo genere, come la maggior parte di noi
È come se la seconda wave fosse già cominciata…cosa ci attenderà il futuro?
America in ginocchio, America colpita nel suo cuore da un virus che l'ha demolita e, da una rivolta sociale senza precedenti nella storia repubblicana del paese. "Cosa succederà?" Come ha detto Luigi Cazzaniga, che ora è quasi prigioniero di uno Stato che quarant'anni fa gli aveva fatto respirare quella libertà che lui tanto cercava!