La Rete delle Comunità socialiste della provincia di Cremona in più occasioni ha sollecitato i Partiti politici e gli ambiti istituzionali a ripensare al futuro post pandemico. La Covid 19 ha messo in evidenza e accelerato storture e diseguaglianze in campo sanitario che non si pensi siano state risolte con le misure emergenziali quali l'imponente campagna vaccinale. Si sono palesate (con altrettanti effetti dirompenti) pure le difficoltà del nostro territorio a reggere il confronto con la capacità di fuoco dei territori limitrofi, che fa il paio con l'inconsistenza del “sistema Paese” a misurarsi con la globalizzazione.
A livello nazionale, nell'area socialista, abbiamo ripetutamente sollecitato la definizione di un "Manifesto del XXI secolo del socialismo italiano", che richiami all'impegno politico ed alla condivisione di obiettivi di largo respiro; che risponda al crescente interesse delle nuove generazioni, attorno alla difesa della dignità dell'uomo e dei diritti dei lavoratori, al perseguimento di una maggiore giustizia sociale, alla estensione dei diritti umani e civili, alla salvaguardia ambientale.
L'Italia ha bisogno di una forza politica che non si limiti a disquisire sull'indice del prodotto interno lordo (PIL), ma a valutare meglio quello che il dato non esplicita: l'equilibrio tra vita lavorativa, affettiva, sociale e culturale, ovvero, la libera realizzazione dell'essere umano come quella d'impresa compatibilmente con la tutela della salute e dell'ambiente.
I contenuti del Masterplan 3C sul posizionamento strategico della nostra provincia, ignorati un po' da tutti nei mesi scorsi, oggi sono richiamati ovunque senza alcun commento critico e costruttivo, come modestamente fatto dalla nostra Comunità politica, una volta reso pubblico il documento.
Sinceramente, ne scongiuriamo pure un eccesso di critica che porterebbe alla stesura di un nuovo piano strategico con conseguente aggravio di costi e lungaggini burocratiche, che ci terrebbero inchiodati per almeno un altro anno a chiederci ancora: “che cosa fare?”. Francamente in assenza di anticipate e diversificate valutazioni, non si comprende l'utilità di ripetere, da parte dei Partiti politici, le stesse consultazioni alla base dello studio citato, semplicemente appellandole come degli “Stati Generali”, nonostante non ci sottrarremo all'impegno, se coinvolti.
Adattare il Masterplan 3C alle evoluzioni più recenti è possibile senza richiederne una formale revisione. Semmai, come Socialisti, siamo più preoccupati della direzione politica in cui far convergere il piano di rilancio territoriale che richiede, al di là dei legittimi distinguo partitici, una imprescindibile unità di intenti per uscire dalle secche di una crisi senza apparente via d'uscita.
Ecco che gli Stati Generali saranno utili nella misura in cui saprà definire una cabina di regia che sappia essere interprete, ma soprattutto esecutrice delle cose da fare, secondo priorità ed interconnessioni sinergiche, per il rilancio della nostra provincia sulla scorta delle analisi e delle possibili risposte implicite contenute in quel documento.
A nostro parere, oggi, prioritariamente servirebbe conoscere chiaramente le idee politiche amministrative di ciascuna forza politica, la loro condivisione all'interno degli schieramenti, nonché i punti in comuni tra il centra destra ed il centro sinistra.
Essendo noi naturalmente interessati alle coalizioni di centro sinistra, le Comunità Socialiste della provincia di Cremona, sono ampiamente disponibili a concorrere nella definizione di una strategia comune, fermo restando la propria autonomia organizzativa, nella costituzione di un polo elettorale liberal e ambientalista, in campo sin dalle prossime elezioni amministrative. Pragmaticamente, la nostra visione “liberal socialista ambientalista” ci pone nell'ottica della politica dei “meriti, dei bisogni e della sostenibilità”, contro le storture della seconda Repubblica ridefinendo i paradigmi in antitesi alle devianze ultraliberiste, meramente assistenzialiste e ambientaliste di facciata da un lato e di lotta inconcludente dall'altro.
Chi ritiene che lavorare per la costruzione di un rinnovato Partito Socialista programmatico e innovativo sia fuorviante, sbaglia enormemente. Al contrario, lo immaginiamo un presupposto fondamentale per i futuri candidati amministratori e politici nelle Istituzioni che vorranno attingere indicazioni e prospettive territoriali lungimiranti coerentemente basate sull'equilibrio di quelle tre “coordinate nello spazio”.
Nei prossimi mesi proporremo a tutte le variegate organizzazioni socialiste del nostro territorio un appuntamento unitario sulle strategie politiche locali, oggi debolmente rappresentate nei confronti delle indicazioni settoriali provenienti dal mondo sociale, economico ed ambientale.
Per essere concreti, nel centro sinistra, non sono più eludibili dalla discussione temi quali: le conseguenze della legge 78/2010, riguardante l'associazione obbligatoria dei servizi comunali tra i piccoli comuni, il mantenimento dei presidi pubblici sanitari e la ridefinizione dei diritti/doveri dei privati del settore, il ripristino della autonomia socio sanitaria cremonese, la potenziale collaborazione del cremasco con il lodigiano e il trevigliese, un'attenta analisi delle priorità sui finanziamenti pubblici in ambito trasportistico-viabilistico per far sì che l'eventuale realizzazione dell'autostrada Cremona Mantova non sacrifichi il cogente miglioramento dei collegamenti ferroviari e un rilancio dell'idrovia con conseguente sfruttamento delle enormi potenzialità, più eco-compatibili dell'idrovia.
A questi si possono aggiungere ancora il recupero e la rigenerazione delle aree dismesse per nuove attività commerciali/industriali/logistiche senza consumo di altro suolo; l'uso intelligente dell'acqua e dei fertilizzanti/diserbanti in agricoltura; la qualità in senso lato del lavoro e dell'ambiente, lo stato delle scuole e della cultura, l'”economia circolare” e l'”energia pulita” integrate e disponibili su tutto il territorio, il ruolo delle aziende partecipate dagli enti Locali, le attenzioni riservate alla popolazione anziana, nonché a quella giovane che spesso lasciano i luoghi natii per mancanza di opportunità di studio, lavorative, abitative.
L'elenco potrebbe essere più lungo, perché altrettante sono le aspettative da tempo invocate dai cittadini a cui dare risposta.
Per la Rete delle Comunità socialiste della provincia di Cremona
Tommaso Anastasio, Sergio Denti, Virginio Venturelli