Gli impegni dell'area socialista cremonese
Sabato 19 novembre si sono riuniti nuovamente i rappresentanti cremonesi delle Comunità socialiste, del Psi, della Associazione Zanoni e dell'Eco del Popolo, per il proseguimento della discussione politico amministrativa, avviata il 29 ottobre 2022.
Il confronto è stato franco e le valutazioni assai articolate, sia in ordine alle scelte compiute, dal centro sinistra e dai socialisti in particolare, prima delle elezioni, che successivamente, dopo i deludenti risultati elettorali conseguiti.
Gli intervenuti hanno giudicato del tutto insufficiente l'autocritica dei Dirigenti dell'area socialista, ma altresì negativamente i comportamenti originanti le fratture verificatesi con il Direttore dell'Avantionline, con alcuni esponenti storici del PSI, nonché con la Federazione dei giovani socialisti.
Una situazione grandemente incoerente con le affermazioni del Segretario PSI, circa la promozione di iniziative, insieme alle Fondazioni, ai Circoli e singole personalità, tese ad avviare una collaborazione, a livello locale e centrale, verso la convocazione degli “Stati generali del socialismo italiano”.
Un po' di rammarico è stato manifestato anche sulla mancata assunzione di una proposta politica, da parte dei socialisti della Lombardia, per il superamento delle autocandidature, dei personalismi e dei tatticismi in essere, in vista delle elezioni regionali, chiaramente esplicitante il perseguimento di una alleanza liberal democratica, socialista, verde, la condivisione tra i le forze politiche degli obiettivi da perseguire, l'indizione delle primarie di coalizione, per la scelta del candidato Presidente della Regione.
Diversamente dalle variegate considerazioni espresse sulla politica generale, l'incontro ha registrato una totale disponibilità alla collaborazione da parte di tutti i presenti, nell'affrontare sia le deboli condizioni in cui versa la tradizione socialista, che i problemi interessanti intera provincia di Cremona.
Unanime è stato l'apprezzamento sulle attività svolte dalle Comunità socialiste esistenti, aperte a tutte le sensibilità interessate alla riaffermazione della cultura laico socialista nelle Istituzioni locali, nonché dichiaratamente propedeutiche alla rinascita di un nuovo e rappresentativo partito socialista.
A supporto di tale prospettiva, è stato convenuto di procedere alla elaborazione e condivisione di un documento di indirizzo politico ed amministrativo sulle necessità e le aspettative sociali, economiche, ambientali ed infrastrutturali del territorio provinciale.
Sostanzialmente delle linee guida a cui ispirarsi nella formulazione dei programmi di governo delle Amministrazioni comunali, chiamate al rinnovo elettorale nel 2024.
Nel quadro appena delineato, all'Eco del Popolo, è stato affidato il coordinamento di un convegno specificatamente incentrato sull'aggregazione tra i Comuni e sulle forme di gestione associate dei servizi, perché risultino efficienti e rispondenti alle esigenze dei cittadini,
Nel dibattito sono intervenuti: Virginio Venturelli, Angelo Bandera, Enrico Vidali, Matteo Bettini, Diego Rufo, Silvano Bonali, Pinuccio Dovera, Luciano Capretto, Gigi Pesenti, Alessandro Gaboardi.
Testo redatto da Virginio Venturelli, coordinatore della Comunità Territoriale socialista.
Forum lettori: comunità o partito??!!
Il Direttore de” Eco del Popolo”, l'amico Enrico Vidali, mi sollecita un intervento personale in merito al lavorio, in opera da parecchio tempo, circa la modalità attraverso la quale i socialisti cremonesi (intesi come abitanti della medesima provincia), intendono mantener viva l'idealità propria dello storico Partito Socialista.
Partito che, sopravvissuto a traversie, scissioni, persecuzioni vere e linciaggi, fortune alterne, ha superato la soglia dei 130 anni. Dopo la fine della cosiddetta prima repubblica il PSI si è sciolto, almeno come forza politica organizzata e capillarmente presente sul territorio dello Stivale.
Molti socialisti, anche di caratura, si sono ritirati a vita privata; altri sono trasmigrati ad altri lidi per continuare a far politica ma, una quota silente non infinitesimale ha lasciato passare la nottata, invero molto lunga, per poter riprendere in mano il vessillo del socialismo laico, gradualista, dei diritti di tutti e della cittadinanza attiva per sé e per gli altri, solidale ed europeo.
Ora, dopo il disastro elettorale di un PSI invisibile ed ectoplasmico che lo ha irrevocabilmente tolto dalle aule parlamentari, quelle donne e quegli uomini socialisti che intendono non arrendersi, e rassegnarsi a veder spegnersi la modalità riformista nell'affrontare le questioni attinenti i cittadini tutti, si interrogano su ciò che converrebbe fare per ravvivare la fiamma del socialismo democratico.
Non da nostalgici o da reduci, ma da cittadini che affrontano le emergenze e le necessità del Paese attuale, con l'esperienza dei 130 anni e le modalità dell'era dell'informatizzazione. Con voglia e determinazione, senza pregiudizi e steccati come quelli praticati, ma mai dichiarati, esperiti nei loro confronti negli ultimi 30 anni di politica italiana. Quando dichiararsi socialista era un'ammissione di reato!
Ecco, allora che al PSI Nazionale, in affanno e numericamente risicato, si sono affiancate, sorgendo spontaneamente tra le/i socialisti, le Comunità ed i Circoli Culturali che si richiamano all'ideale socialista. Anche alcune Fondazioni, intitolate a personalità storiche del Pantheon socialista, sono
di sostegno a questo processo.
Questo positivo accadimento ha coinvolto anche Cremona e la sua Provincia!
Renato Bandera.
Forum lettori: l'analisi di Riccardo Nencini
Sia pure a distanza dalle riunioni a partecipazione fisica, grazie per le riflessioni che sono molto interessanti e su cui ci sarebbe da riflettere a lungo. Alcuni punti li condivido appieno. Vedi il bene prezioso acqua che viene sprecato con impianti obsoleti ed inefficienti. Le frequenti temperie siccitose creano danni immensi bisogna pensare di realizzare reti di distribuzione efficienti, bacini di contenimento a cui ricorrere in agricoltura nelle emergenze, evitando il tanto proclamato "stato di calamità" e soprattutto sospendere l'urbanizzazione selvaggia. Per quanto riguarda il PSI l'analisi di Riccardo Nencini mi ha coinvolto e colpito nel cuore perché precisa, ricca di spunti realizzabili e di passione ideologica ed intellettuale. Però la classe operaia, che oggi non è più tale, non percepisce la cultura, la memoria storica vuole la concretezza quotidiana, bisognerebbe scendere di livello per guadagnare voti su quel versante. Ne vale la pena, mi chiedo.
Caterina Lozza - Vicenza.
Looking, please, at our lips
Vabbé, l'esortazione l'aveva, nel suo piccolo, già pronunciata Bush sr. Poi da trent'anni, anche per sfoggiare un po' di anglicismi de noantri, si sono accodati in molti.
Noi, alla nostra età, non amiamo né gli abusi angli cistici né gli sfoggi di perentorietà.
Ma, come direbbe, Sora Lella, quando ce vo' ce vo'. Sono stato citato nella cronaca della bella (molto bella!) conviviale della Comunità Socialista, svoltasi in una sede sindacale (g.c.) di Pizzighettone.
A 100 metri da lì nella sezione socialista il sottoscritto aveva 60 anni fa ritirato la prima tessera del PSI.
Così avrebbe fatto per i 30 successivi. Poi, arrivò lo tsunami. A fermare il quale sarebbe stato impossibile. Ma almeno in via teorica si sarebbero dovuto sondare due ipotesi. Che Craxi, nell'intervento alla Camera del luglio 1993, unitamente alla chiamata di correità per il malcostume in capo a tutti i partiti, avesse aggiunto che, anche se a fin di bene, il finanziamento illegale era appunto illegale e quindi un reato. In conseguenza di ciò il PSI chiedeva scusa agli italiani.
La seconda variabile era che i socialisti, consapevoli dello tsunami, anziché rompere le righe e tornare a tutti a casa (anzi ad accasarsi, come il cuculo in altri nidi), resistessero (in un clima di lacrime, sangue e (diciamolo pure) m…
Come è andata lo sappiamo. Ed è inutile recriminare. Latte versato…
Non abbiamo più ritirato la tessera. Quella di un emittente che non esisteva più. Ne quelle facsimile emesse da coloro che si erano reinventata una suppletiva testimonianza socialista.
Cosa volete…più che la classe che non è acqua…tutto ha un limite; soprattutto quando ci si accorge che i ruoli satellitari sono indecorosi e che cambiar pelle non serve a nulla.
Con pochi ma ottimi compagni, abbiamo dismesso qualsiasi velleità di una seconda vita di militanza sotto tetti altrui.
Come poteva essere il collateralismo servile al PDS, DS, PD che, come consegna, imponeva scombiccherati apparentamenti (nell'ordine: Progressisti, Dini, Radicali, Prodi… per arrivare all'assurdità dell'autocastrazione del campo piccolo).
O come, peggio ancora, è stata la via di Damasco che portò non pochi a mettersi a servizio di Berlusconi.
Abbiamo tenuto in piedi una piccola riserva, impegnata nella cultura politica, nell'approfondimento della storia della sinistra e dell'antifascismo, nella delineazione di progetti territoriali.
Mai perdendo di vista l'opportunità (o la chimera) di una reductio ad unum delle voci socialiste e della sinistra riformista. Come fu la convention di Bertinoro del 2007, purtroppo deragliata dagli obici ad alzo zero di Veltroni.
Da vent'anni opera, con la legna da ardere che ha, la Comunità Socialista. Che coltiva innanzitutto il pensiero critico e, che come tale, è assolutamente fuori da ogni dogmatismo.
Si tratta di una testimonianza, senza marchi e simboli. Solo confronto dialettico e solo testimonianza sulle idee e sui progetti.
Sicuramente ci piacerebbe riavvolgere la pellicola e attivare il professor Alambicchi che con la sua vernice potrebbe fare un revamping di una decente sinistra riformista, lib-lab. Liberaldemocratica e laburista.
Con i socialisti che ci stanno; a prescindere dalla diffusa condizione del ritiro nel privato e dalla sofferta permanenza in contenitori politici di contiguità. In cui, diciamolo con franchezza, la militanza o è dettata da teniamo famiglia o è una sofferenza.
Con queste idee in testa siamo diventati anziani e non intendiamo, per rispondere al compagno ed amico Renato, recedere. Non ci mancano né le idee né la volontà di confrontarle. Si può pretendere di più dalla vita? (e.v.)