In mattinata, davanti all'ospedale, si è svolto il presidio di denuncia con volantinaggio e connessione via facebook (link) con le varie mobilitazioni sparse per tutta la Lombardia organizzate dal Coordinamento Lombardo per il Diritto alla Salute. Hanno aderito circolo Arci Persichello, Società Operaia Mutuo Soccorso 1908 e Torre di Controllo, associazioni di Torre Picenardi, circolo PRC-SE Rosa Luxemburg di Cremona, circolo Rive Gauche di Casalmaggiore, circolo PRC-SE di Piadena, Comitato il pane e le rose-Cremona cambia musica, Lega di cultura di Piadena. Abbiamo aderito all'iniziativa come L'Eco del Popolo e così pure ha fatto, convintamente, la Rete delle Comunità Socialiste del Territorio. Rimangono assenti da questa mobilitazione condivisa le altre voci politiche. Evidentemente, la cosa interessa solo noi ed a pochi altri testimoni di lotta (ma non di governo).
Un ringraziamento particolare da parte della Comunità Socialista va all'organizzatrice, Francesca Berardi, di cui alleghiamo l'intervento (link - e alla quale si può fare riferimento per nuove adesioni contattandola al 3387491876, oppure scrivendo all'indirizzo francescaberardi68@gmail.com). Tommaso Anastasio, portavoce della Rete, prosegue sottolineando le paradossali risposte a questo modello fallimentare di Sanità da parte della giunta lombarda
che a criticità diffuse nel territorio vorrebbe rimediare con un nuovo ospedale maggiore; che alla chiusura di reparti nei presìdi pubblici ed al continuo svilimento di medici di base ed infermieri, risponde con il reclutamento a titolo gratuito di vaccinatori covid. Insomma, alla crisi sanitaria questa giunta lombarda propone soluzioni secondo la stessa logica che l'ha portata al fallimento. Non c'è che dire, diabolica coerenza e pelo sullo stomaco!
Noi Socialisti non contrastiamo la Sanità privata, ma combattiamo contro la malagestione di quella pubblica, indirizzata volutamente per apparire sempre più inadeguata e sempre meno sostenibile agli occhi della cittadinanza. Noi non ci accontentiamo di revisionare la L.23/2015 di Maroni, ma chiediamo piuttosto di rivedere i principi sui quali si fonda il modello formigoniano della Sanità. Pur convinti della bontà del privato, che deve fungere semmai da stimolo per migliorare il rapporto spesa/qualità delle prestazioni, non possiamo accettare l'idea di vederlo concorrere slealmente contro la Sanità Pubblica. A fronte di una convenzione con l'ATS, per l'accreditamento nel sistema Sanitario, cliniche e fondazioni del comparto devono compartecipare ai servizi meno profittevoli, contribuendo con luoghi, strumenti e risorse umane alla riorganizzazione della medicina territoriale, favorendo la riconnessione (anche digitale, a distanza) dei medici di base con gli specialisti ospedalieri (pubblici e privati), alla gestione delle acuzie, dei Pronto soccorso, etc...