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La "Riforma Dimezzata"

Lo "sport di tutti" non deve cadere nel dimenticatoio

  03/12/2020

Di Renato Bandera

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Al termine di mesi di incontri, discussioni, scontri, mediazioni tra la maggioranza di Governo ed il CONI (che ha tirato in ballo addirittura il Comitato Olimpico Internazionale), ma anche all'interno della stessa maggioranza (tra 5 stelle da una parte e PD -Italia Viva dall'altra), e con il corollario delle variegate posizioni delle Federazioni del CONI stesso ( molte contrarie, poche, in verità, d'accordo) e degli Enti di Promozione Sportiva ( parecchi a favore e qualcuno contrario o titubante ) la Riforma Spadafora dello Sport è stata ufficializzata a fine Novembre.

Una Riforma che ha visto la ratifica di cinque Decreti su sei, laddove il primo, quello di maggior rilevanza per l'intero Sistema Sport Nazionale, è rimasto in sospeso. In un guado!

Il Ministero ha dovuto, o voluto, procedere comunque perché, se avesse sforato il 30 novembre, il pacchetto dei sei Decreti sarebbe decaduto. Con la sospensiva inerente il 1° Decreto, Spadafora potrà, così, godere di ulteriori 3 mesi per tentare di completare l'impianto di governance che ha in testa fin dal suo insediamento come Ministro dello Sport e dei giovani.

Nel nostro Paese Sport significa CONI e, per i più preparati in materia, Enti di Promozione; 15 quelli riconosciuti ufficialmente dal nostro Comitato Olimpico Nazionale.

Ora, dopo l'avviata e interrotta Riforma Giorgetti (maggioranza giallo-verde decaduta), al CONI spetterebbero le competenze olimpiche solamente; agli Enti di Promozione lo sport amatoriale ed inclusivo, con valenza sociale, sotto l'egida del Ministero e di Sport & Salute.

CONI Servizi, il braccio operativo finanziario dei CONI territoriali, era stato sostituito, per effetto della Riforma Giorgetti, dall'Agenzia di Sport & Salute che, con un Consiglio d'Amministrazione di nomina politica, deve sovraintendere all'utilizzo mirato della dotazione finanziaria (oltre 400 milioni annui) per lo sport di tutti; al CONI vanno solo, si fa per dire, 42 milioni annui per la preparazione olimpica.

In aggiunta la Riforma Spadafora prevede, ora, il limite ai mandati continuativi dei Presidenti (Federazioni, Enti, Discipline Associate), incluso quello di Presidente Nazionale del CONI. Evenienza, quella del limite dei 2 mandati, aborrita da tutti, tanto da spingere parecchie Federazioni ed Enti di Promozione alla celebrazione di Congressi convocati in tutta fretta ed in pieno mese di agosto per guadagnare, almeno, un mandato in più. 

Spadafora ha, in varie occasioni, annunciato di voler svecchiare  il gruppo degli inamovibili (alcuni Presidenti di Federazione sono in carica da un trentennio, infatti), ma ciò ha fatto fare diga contro la Riforma da parte del mondo CONI.

Malagò ha denunciato il tentativo di ledere l'indipendenza dello Sport da parte del Ministero che, con la Riforma della governance del sistema, avrebbe occupato, politicamente, un ambito che nulla ha da spartire con la politica. Da qui il ricorso al CIO perché intervenisse sull'impianto dei sei Decreti.  

Il Ministro ha replicato che è il Governo il titolare delle finanze poste a disposizione dello Sport, che l'Agenzia Sport & Salute è la titolare della Progettualità dello sport di tutti e che l'autonomia del CONI è salvaguardata.

Il dubbio è che la perdita di potere del Foro Italico (anche le sedi territoriali ed i 248 dipendenti dell'ex CONI Servizi sono stati traghettati in Sport & Salute che ne è titolare ) ed il limite dei due mandati, con il Comitato Olimpiadi Milano – Cortina del 2024 già attivo, sia una delle vere cause del forte dissenso contro l'impianto della Riforma del Ministro.

Gli Enti di Promozione, che nel CONI si sono sempre sentiti figli di un Dio minore, vedono, viceversa, un'opportunità nel loro trasloco in un Dipartimento Sport ministeriale che darebbe loro pari dignità politica rispetto alle Federazioni. Si sarebbero chiarite, fanno notare gli Enti di Promozione, anche le rispettive competenze e prerogative (tra Federazioni ed Enti di Promozione) che, ora, spesso si accavallano e si scontrano.

Le tensioni nella compagine di governo sono emerse anche in questa fase e, PD ed Italia Viva, sembrano aver sposato la sollevazione del CONI contro Sport & Salute ed il Ministro pentastellato. 

Risultato; una Riforma Dimezzata anche se i cinque Decreti licenziati contengono novità significative. 

Sono riconosciute e codificate molte Professioni Sportive; è ratificata la parità di genere; è resa possibile la stipula di contratti veri e propri anche per i collaboratori; gli atleti/e disabili verranno arruolati nelle Forze Armate; la caduta del vincolo sportivo per i giovani atleti; il consenso dell'atleta, dai 12 anni in avanti, per accedere ad una disciplina qualsiasi ed altro.

La Governance dell'intero Sistema Sport è però arenata in omaggio agli equilibri politici di una maggioranza che, soprattutto ora, confligge su tutto.

È bene, in attesa di sapere se si potranno svolgere i prossimi Giochi Olimpici a Tokyo, che il mondo dello sport di vertice si concentri sugli obiettivi importanti e ravvicinati.

Lo sport di tutti non deve cadere nel dimenticatoio, però! 

In Italia, interessa, infatti, circa 11 milioni di giovanissimi, giovani e diversante abili, oltre a migliaia di persone non più giovani che prevengono patologie attraverso la pratica sportiva.

Il buon governo del sistema è basilare per favorire buone pratiche.

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