Riprendiamo sulla Lavagna dell'Eco l'articolo firmato dal Direttore Del Bue e recentemente postato da Avantionline; nonché l'annuncio della scesa in campo dei socialisti milanesi per il rinnovo del mandato amministrativo del capoluogo di regione. Chi scrive, anche se non ha rinunciato alla testimonianza degli ideali socialisti, e da decenni fuori da dalle logiche militanti. Ma da qualche parte bisogna pur ricominciare, per rilanciare il socialismo italiano. Quello dell'evidenza derivante dalla partecipazione alle elezioni amministrative sembra fecondo. Par di capire che la gragnuola di critiche a Bobo Craxi, per l'opzione di scendere in campo a Roma a sostegno del candidato di centro-sinistra. sia stata scatenata dai socialisti da tempi riparati sotto la tettoia del centrodestra. Ci permettiamo rivolgerci alla Comunità Socialista per riflettere e decidere sull'opportunità di vincere gli indugi e di scendere in campo. Non contano le modalità tecniche. Conta la volontà di esserci. I socialisti, come fa la Comunità Cremasca, hanno tante cose da dire.
La Comunità socialista cremasca, rilancia il polo liberal socialista verde
Dietro alcune sollecitazioni, volentieri riassumiamo le ragioni in base alle quali la Comunità socialista cremasca, ha lanciato la proposta, in vista delle elezioni comunali del 2022 a Crema, della formazione di un polo unitario tra le forze politiche liberal, socialiste e verdi, aperto ad altre eventuali componenti.
L'indicazione mira a rilanciare le tradizioni riformiste, emarginate da decenni, dall'amalgama post comunista e democristiana da un lato, e dal populismo dall'altro, alternatisi negli ultimi 15/20 anni alla guida della città.
A fronte di un contesto politico amministrativo sempre più in declino, debole sul piano istituzionale e spoliato di vari servizi amministrativi, socio sanitari, giudiziari, e scolastici, noi pensiamo, che solo una nuova e forte aggregazione progettuale, possa credibilmente arginare ed invertire la situazione in cui versa Crema ed il Cremasco.
Dallo storico Piano Urbanistico del Circondario Cremasco, elaborato e deliberato negli anni '60 dai Comuni della nostra zona, ai giorni nostri, il protagonismo delle Amministrazioni Comunali si è inesorabilmente affievolito, fino sostanzialmente ad essere ignorato dal recente studio Masterplan 3C, promosso dagli Industriali di Cremona.
L'attuale Area Omogenea del Cremasco, prevista dallo Statuto della Provincia, non ha finora definito alcuna propria visione strategica, limitandosi, con crescenti difficoltà, ad affrontare a posteriori le conseguenze delle scelte altrui, compreso quelle dei livelli istituzionali superiori, senza alcun riconoscimento formale e sostanziale della propria rappresentanza territoriale.
Senza altre incertezze, tale situazione va superata con determinazione riprendendo e finalizzando la prospettiva di un nuovo assetto territoriale coinvolgente i comuni del lodigiano e del trevigliese, inevitabile per la salvaguardia dei presidi pubblici presenti, a rischio di altre decurtazioni nell'ambito delle razionalizzazioni regionali o provinciali, specialmente nel settore socio sanitario.
Non ci sono alternative all'aumento della nostra dimensione territoriale, se vogliamo attirare maggiori attenzioni sulle aspettative in essere, per esempio, nel miglioramento dei collegamenti, a partire da quello riguardante la riqualificazione dell'intera tratta della Paullese, dell'efficientamento della linea ferroviaria Cremona – Crema – Treviglio, del prolungamento della metropolitana milanese fino a Paullo.
Sul piano più strettamente cittadino, non abbiamo mai strumentalizzato i nostri distinguo, in funzione della coalizione al Governo, ma argomentato sempre costruttivamente ogni intervento, apprezzando più o meno le risposte ricevute da parte degli amministratori o delle forze politiche.
Tra i più recenti temi sollevati ricordiamo: l'insufficiente interesse del Comune capo comprensorio, a sostegno dei processi di aggregazione delle funzioni comunali dei piccoli Comuni, l'eccessiva accondiscendenza a favore delle privatizzazioni dei servizi pubblici, l'ignavia a riprendere l'idea del recupero della ex scuola CL quale sede del nuovo Istituto Racchetti, in alternativa alla ipotesi della Provincia, in ritardo di almeno 10 anni, l'indolente impegno verso il concambio delle proprietà tra Comune e Regione, dell'ex Tribunale, con il complesso degli Stalloni, parzialmente riscattato con gli sforzi recenti per attivazione del PRESST, nella ex sede giudiziaria.
Alla decisione infine, di lanciare l'idea di una aggregazione amministrativa con esplicite radici politiche, già in costruzione con il supporto dei Socialisti, di Italia Viva, di Azione e dei Verdi, hanno concorso anche, non meno importanti, considerazioni politiche.
Al riguardo non abbiamo mai taciuto le nostre perplessità nei confronti della proliferazione di finte liste civiche, né tantomeno le nostre critiche sulla abdicazione dei Partiti dal loro ruolo di coordinamento degli indirizzi sovraccomunali, delle liste politicamente affini.
La conflittualità ricorrente nelle assemblee dei Sindaci, sfociata nell'abbandono di ben otto Comuni dalla società partecipata SCRP, conferma emblematicamente le conseguenze della assenza di una politica nella soluzione di problemi, capace di trovare delle sintesi, nell'interesse generale.
Per la Comunità socialista cremasca, Virginio Venturelli
Socialisti ovunque
L'editoriale16 SETTEMBRE 2021 Mauro Del Bue
Il simbolo socialista torna, nel centro-sinistra, nella capitale d'Italia, capeggiato da Bobo Craxi. Calenda non ha voluto organizzare attorno alla sua candidatura una coalizione. E la scelta non poteva essere diversa. E a Milano torna una lista socialista, capeggiata da Giorgio Goggi, in assoluta autonomia. Con la coraggiosa intenzione di rinverdire i meriti delle amministrazioni socialiste che hanno trovato in Carlo Tognoli l'esempio più luminoso. Simboli socialisti, da soli o in coalizione, si presentano a Bologna, con Volt, a Trieste, con Italia viva, a Rimini, con Azione, a Napoli con Leu, a Caserta sotto la definizione di Socialisti uniti. Liste Avanti sono state lanciate, a Sulmona, Vasto, Montevarchi, liste Avanti, organizzate dal Psi. A Torino e altrove sono presenti liste civiche con forte partecipazione di candidati socialisti. A Cosenza, un nostro dirigente, Franz Caruso, é candidato sindaco dell'intera coalizione di centro-sinistra, mentre il nostro sindaco Mortandello si presenta per la riconferma nella sua Montegrotto. Diverse decine sono poi i candidati socialisti nelle liste dei comuni dove si vota col maggioritario. Si sapeva che il Psi conta ancora, più di altre componenti politiche che si vedono premiate nei sondaggi, su una radicata e diffusa rete territoriale. Mentre forze politiche di ben più recente conio non dispongono di classi dirigenti periferiche, e lo stesso centro-destra, per non dire i Cinque stelle, si vedono privati alle comunali del consenso di cui godono a livello politico, il Psi, ma questa era una caratteristica anche del vecchio Psi, grazie ai suoi dirigenti locali, che godono dell'apprezzamento delle popolazioni amministrate, riesce generalmente a moltiplicare a livello comunale i consensi politici. La nostra scommessa vale anche per la tornata elettorale del 3 ottobre. Di più. Non sono state presentate, da chi si erge come socialista alternativo al nostro partito e intende, con una certa arroganza, impartirci lezioni, liste socialiste. Non si ha notizia di candidature socialiste nel centro-destra e men che meno in coalizioni diverse. Questo dimostra che il Psi é il solo rappresentante dei socialisti italiani e che coloro che ne osteggiano gli sforzi elettorali, compiuti con risorse limitate e in condizioni spesso difficili, si pongono fuori da qualsiasi orizzonte di ripresa socialista italiana. Il Psi è l'unico partito identitario, fortemente legato alla sua tradizione otto-novecentesca, ancora attivo ovunque, che tuttora gode di una presenza parlamentare e che si regge su federazioni e sezioni in tutte le province italiane ed esprime decine di sindaci e centinaia di amministratori. Di questo anche i nostri critici dovrebbero tenere conto, visto che la nostra organizzazione é aperta a tutti, non fa esami del sangue a chi proviene da altri lidi e non chiede di sposare acriticamente le sue scelte. A me é capitato di dissentire e di proporre anche soluzioni politiche diverse. Ma ho sempre pensato che questo era e doveva restare il mio partito e che alle elezioni un dirigente politico é chiamato a sostenere le liste presentate. Questo é un dovere e in questo caso, per me, anche un piacere.
Elezioni Milano 2021
Care amiche e cari amici,
a quasi trent'anni dall'ultimo sindaco socialista, dopo Aniasi, Tognoli, Pillitteri e Borghini, alle prossime elezioni comunali del 3 e 4 ottobre, i milanesi troveranno sulla scheda il “garofano rosso” simbolo della lista “Socialisti di Milano”.
La nostra lista, che rappresenta un primo passo per la riaffermazione della cultura, degli ideali e delle conquiste del socialismo democratico milanese, insieme alla lista altrettanto significativa di “Milano Liberale”, sostiene la candidatura a sindaco di GIORGIO GOGGI. Socialista da sempre, una personalità milanese di grande competenza, docente universitario, collaboratore di Carlo Tognoli al Ministero delle Aree Urbane, già assessore al traffico e mobilità dal 1998 al 2006 nella giunta Albertini.
Goggi e la lista Socialisti di Milano intendono rappresentare in Consiglio una voce autonoma affinché Milano possa ancora essere la città che non discrimina le persone più bisognose, la città della coesione sociale e della libera iniziativa.
La città della cultura, della formazione e dell'assistenza veramente gratuita per tutti.
Per votare GOGGI e per votare la lista dei “Socialisti di Milano” al Comune e nei Municipi, mettete semplicemente una croce sul simbolo del garofano ed eventualmente esprimete le vostre preferenze come indicato nel “santino” che vi allego qui sotto.
Se avete dei suggerimenti da darci o se volete del materiale elettorale, chiamatemi al 3356548797 e ci metteremo d'accordo sul da farsi.
Ringraziandovi.
Roberto Biscardini