Egr. Direttore, rilevo e diffondo con piacere le osservazioni e, in un certo senso, il monito dell'ing. Pileri, ordinario di Pianificazione territoriale e ambientale al Politecnico di Milano:
https://altreconomia.it/la-ciclabile-sospesa-che-trasforma-il-territorio-in-un-luna-park-2/
Un condensato di come le derive consumistiche (fini a sé stesse per definizione), le aberrazioni della globalizzazione mutuate nella glocalizzazione, etc… minaccino l'essenza del vivere in natura e secondo natura, ma anche da “umani”, con imprescindibile spiritualità fortemente collegata alla realtà quotidiana della vita.
Oggi il pericolo della disumanizzazione, cioè del sacrificio della spiritualità sull'altare della realtà virtuale e, per compenetrazione, della virtualizzazione del reale, è elevatissimo. Tenta di attecchire (infestare) culturalmente le radici più profonde della società fino alle più piccole comunità locali. Ciò a causa dello strapotere della tecnica, fuori dal controllo della “politica vera” e della “scienza etica”, rappresentate da inadeguati (se non addirittura insulsi) personaggi alla mercé di un'ideologia unica (neoliberista e apolide), imperante e pervasiva come mai si era affermata nella storia dell'umanità.
Nello stesso solco ideale, colgo l'occasione per fare un appello alla mobilitazione civile per evitare l'abbattimento di 5 grandi tigli dei 24 presenti nell'area ex Snum (tra via Giordano e via Mosa) a Cremona per la creazione di varchi utili all'insediamento di un nuovo (l'ennesimo) centro commerciale e annesso parcheggio. Oltretutto, in spregio alle mura storiche e alla più sensata proposta di creare un'area verde in uno dei punti più critici della città, sia in termini di viabilità che di inquinamento atmosferico e acustico.
Come nel caso della proposta di una ciclabile sospesa tra Sabbioneta e Casalmaggiore, la natura e nello specifico gli alberi, o si rendono “utili”, oppure possono essere tranquillamente abbattuti, senza patemi. Ma a quale utilità facciamo riferimento? Io pensavo che gli alberi, specie in ambienti fortemente antropizzati, fossero più “utili” nel miglioramento della qualità dell'aria, all'abbassamento delle temperature nella stagione più calda, o a creare un ambiente accogliente per animali (uccelli, ma anche da compagnia) e giovani di ogni età, quale punto di aggregazione sociale e per piccole attività ludiche.
Invece, a quanto pare, i “nuovi Luna Park” sono appannaggio dei “grandi” (stakeholder economici) e di interesse (cioè di lucro) di pochi. Ad alcuni amministratori verrebbe da dire: “... dì una cosa di sinistra, dì una cosa anche non di sinistra, di civiltà!" (cit.)
Illuminati come l'ing. Pileri (ognuno nel proprio ambito) sono le sentinelle che ci avvisano di un pericolo. Sta a noi coglierli ed evitare di stare a guardare, annichiliti, la “casa che brucia”.
Grazie per l'ospitalità.