"È di poche ore fa la notizia della morte di Helmut Schmidt, grande esponente della socialdemocrazia tedesca ed europea, cancelliere tedesco dal 1974 al 1982, successore di Willy Brandt, un altro grande del secolo scorso.La sua fu una lunga carriera politica: socialdemocratico iscritto alla SPD per settant’anni, oltre che cancelliere fu Ministro della Difesa, delle Finanze e Presidente del Consiglio europeo.Europeista convinto, nel 1974 istituzionalizzò il Consiglio europeo ed è considerato il padre del sistema monetario europeo del 1979, primo passo verso l’euro e l’unione monetaria.Inflessibile contro il terrorismo che in quegli anni dilaniava la Germania, fu anche uomo di apertura, di riforme sociali e della distensione con l’Est, proseguendo la politica del dialogo oltre cortina inaugurata da Brandt.Grande statista, capace di leggere la realtà senza conformismi. Un esempio da un episodio a cui ho assistito personalmente: nell'ottobre dell'89, quando tutti eravamo convinti del successo di Gorbaciov, in un incontro con i giornalisti della mia città Schmidt disse che il suo amico Gorbaciov non ce l’avrebbe fatta a portare a termine la glasnost e la perestrojka, perché non si convince un popolo se la fame è aumentata. Due anni dopo Gorbaciov fu costretto alle dimissioni.Anche da privato cittadino (aveva lasciato la politica attiva ormai da molti anni) ha continuato ad essere tra i politici più popolari del suo Paese, nonostante o forse grazie i suoi giudizi e valutazioni anticonformiste. Ricordo l’intervista del giugno 2012 sul Sole 24ore nella quale mise in guardia sulle conseguenze funeste che una leadership tedesca in Europa, costruita a spese di altri Paesi membri, potrebbe avere in futuro sul progetto europeo. Con Schmidt se ne va un altro grande socialdemocratico del secolo scorso. A lui il saluto e il ricordo del gruppo socialista della Camera".
E.V.
Nella foto Helmut Schmidt e Willy Brandt: i grandi patriarchi della socialdemocrazia tedesca ed europea