Sono giunte all'Eco del Popolo, cui lo scomparso fornì per tanti anni una preziosa collaborazione, attestazioni di rimpianto e di rievocazione del comune impegno nel campo istituzionale e politico.
Oggi, pubblichiamo un ricordo giunto da Giuseppe Azzoni (già segretario provinciale del PCI, Vicesindaco nella seconda Giunta Zanoni e, poi, Consigliere della Regione Lombardia) che condiviso con lo scomparso una lunga stagione di testimonianza civile.
Annotiamo anche la proposta, avanzata dal Prof. Palmiro Alquati, illustre ed indimenticato primario chirurgico, di intitolare al nome di Majori il nosocomio cittadino.
La Direzione de l'Eco del Popolo e la Presidenza dell'Associazione Emilio Zanoni fanno propria la proposta, riservandosi i doverosi approfondimenti procedurali di fattibilità.
E.V.
“A Felice Majori devo gratitudine, da lui ho appreso molto di Giuseppe Azzoni
Collaborai con lui come assessore delegato nella Giunta del sindaco Emilio Zanoni, dal dicembre 1975 al giugno 1980. Io del PCI, Felice Majori socialista. Era assessore alla sicurezza sociale, sanità, igiene e veterinaria. Fin dalle prime riunioni dell'esecutivo comunale mi colpì (e mi conquistò da subito) il suo modo di fare. Serietà, puntualità, precisione efficace anche su questioni complesse. Gli oggetti all'ordine del giorno che lo riguardavano erano istruiti in modo completo, senza velleitari pressapochismi, quindi tale da essere pronti per la deliberazione. Se poi la Giunta era chiamata a decidere su due o più possibili soluzioni, essa si trovava ben chiari davanti tutti gli elementi. Ricordo in proposito che Majori non faceva il Ponzio Pilato e diceva quello che secondo lui era meglio fare, ma senza forzature. Sindaco, altri assessori, il segretario portavano magari punti di vista diversi e si giungeva alla delibera consapevoli del pro e del contro, delle conseguenze, dei costi… grazie al contributo basilare del proponente qualunque fosse poi la scelta.
Non mi posso soffermare sul merito dell'operato di Majori assessore, sul contributo che diede al potenziamento ed al nuovo modo di essere dell'assistenza (da “assistenzialismo” a welfare), alla istituzione dei nuovi asili nido, alla assoluta novità dei consultori, alla nascente assistenza domiciliare ed al collegamento con i quartieri e così via. Fu un contributo determinante per i passi avanti che si poterono fare e si fecero. Ma voglio sottolineare un'altra cosa che mi colpì. Cioè il puntiglio ed il rigore con cui seguì materie che la politica non considerava molto. Penso alle competenze del Comune per la salute animale e la veterinaria, allora ben lontana dalle sensibilità attuali. Ricordo come si preoccupò di aggiornare le sue conoscenze in merito e di come se ne responsabilizzò non lasciando solo il pur ottimo veterinario capo dott. Landi. Ne mostrava in Giunta la valenza economica e sanitaria e quindi politico – amministrativa non secondaria.
Studio e conoscenza di leggi, regolamenti, opportunità, macchine ministeriali e regionali… senza essere un burocrate. Nessuna demagogia e ricerca di facili consensi, disponibilità a confrontarsi nella lealtà e nella trasparenza.
Le stesse caratteristiche ritrovai, anni dopo, da consigliere regionale in una reciproca, intensa collaborazione col Majori alla testa della amministrazione del nostro ospedale. Con frequenti incontri, senza tanta pubblicità, sulle necessità del momento e su come affrontarle.
Davvero da lui un esempio forte di come si deve far politica e gestire la cosa pubblica.”
GIUSEPPE AZZONI