Riflessioni
In relazione alle problematiche relative all' O.P. Luigi Mazza non ho intenzione di esprimere nessun parere: onestamente non conosco i fatti a sufficienza per argomentare in merito.
Da semplice cittadina trovo invece poco corretto l'accanimento sistematico attuato nei confronti dell'ex Presidente della Fondazione stessa.
Sembra quasi che sia stato il principale e unico artefice di tutte le problematiche che nel corso del tempo si sono evidenziate. I vari articoli apparsi sulla stampa locale sembra abbiano dimenticato che il Presidente era affiancato da un Consiglio che, assieme a lui, ha deliberato e attuato in modo positivo o negativo, le scelte operate.
Trovo questa una grave mancanza, soprattutto da un punto di vista morale: quando si lavora in gruppo tutti sono responsabili.
Ma dove sono, oggi, questi compagni di viaggio?
Come diceva Dwight D, Eisenhower: “La ricerca di un capro espiatorio è la più semplice di tutte le spedizioni di caccia”.
E sembra proprio la fotografia di questo momento.
Penso ci debba essere, come saggiamente dicevano i latini, una misura in tutte le cose.
E, per esagerare, citando Aristotele “C'è solo un modo per evitare le critiche: non fare nulla, non dire nulla e non essere nulla “.
Cordialmente.
Donatella Ghinelli, Pizzighettone, 28 agosto 2021
Come è facilmente percepibile continua la manifestazione di interesse da parte dell'opinione pubblica pizzighettonese, chiamata tra poco più di un mese a pronunciarsi sui programmi e sui candidati per la formazione della nuova consiliatura municipale.
Non mancherà il tempo per consentire al corpo elettorale e all'opinione pubblica di valutare i progetti e di chiedere conto sul consuntivo del quinquennio quiescente e risposte particolareggiate sulla direzione di marcia per il futuro.
Ci sembra, però, di poter annotare un certo interesse nei confronti del dossier Mazza, manifestamente diventato l'epicentro del consuntivo/preventivo di cui principalmente l'Amministrazione Comunale, in quanto partecipante alla Fondazione ed in qualche modo senior partner della istituzione, dovrà dare spiegazioni.
La pacata e preoccupata lettera di un mittente non esattamente anonimo o sconosciuto ai più (la signora Ghinelli opera da tempo nel settore educativo e partecipa della vita associativa e politica locale) può apparire una testimonianza del cittadino qualunque.
Che si interroga sull'entità del problema, ma non accetta di metabolizzare il furbesco tentativo del colpevole predestinato (da chi ha interesse a scaricare le proprie responsabilità).
Ci tenevamo, come nei precedenti forum tematici, a pubblicare una testimonianza ispirata da buon senso e da aderenza ai fatti. Non intendiamo schierarci pro o contro Sinelli, senza esitazione scelto dal Sindaco come capro espiatorio predestinato e soprattutto privato del diritto di difesa.
Avendo retto per un lungo periodo le sorti gestionali della RSA, sicuramente avrà commesso errori (il primo dei quali rappresentato dalla scelta di non appellarsi a tempo debito all'intero Consiglio Comunale, agli operatori, ai parenti dei degenti, all'opinione pubblica per presentare tempestivamente lo stato dell'arte, prima che si avvitasse su sé stesso e perdesse capacità di resilienza).
Ma le decisioni sono state assunte dal Consiglio. Ci dicono, quasi sempre o a larga maggioranza o all'unanimità. Compreso il voto di un certo congiunto di un certo primo cittadino (non nominati per ragioni di privacy) che, nel corso di lunghi 10 anni, qualche indiscrezione, a tavola, avrà pure dispensato al figlio in procinto di ascendere al soglio istituzionale e, a maggior ragione, nei quattro anni in cui hanno svolto entrambi ruoli amministrativi (sia pure distinti).
Possibile che non abbiano mai scambiato in materia (di una situazione che stava sfuggendo al controllo e ad un'inversione di tendenza negativa) qualche parola. E compreso il voto dell'arciprete e del delegato diocesano. I quali, diversamente dai comuni cittadini elettivi, devono render conto solo alla loro coscienza. Comincino anche loro ad interrogarla sulle loro performances amministrative. E, se proprio non ci volessero far mancare di nulla, riflettere sulla loro attuale posizione.
Ha ragione Ghinelli circa l'etica del lavoro di gruppo, che, secondo noi, postula la condivisione di un'etica civile della coesione nell'interesse comunitario. Indubbiamente il pensiero critico e la dialettica hanno una loro motivazione. Ma è assolutamente inaccettabile la prestazione politico-amministrativa del Sindaco che un anno fa ha privato la cittadinanza del diritto di partecipazione nella percezione e nella consapevolezza della criticità e nel tentativo di invertirla. Vero che non ha mai nascosto il suo dissenso nei confronti della demussolinizzazione della cittadinanza sia pure onoraria. Ma le dosi di depistaggio della vera entità del problema e dell'individuazione delle responsabilità sono intollerabili soprattutto a livello di rispetto del senso civico, riconosciuto ad ognuno e a tutti i cittadini.