...la vicenda della chiusura della testata diocesana. Invece, inaspettatamente (anche per noi che a tempo debito siamo stati in grande solitudine segnalatori di un'anomalia) sotto la cenere qualche brace non si era completamente spenta.
Dopo le lettere di Spazio Aperto su La Provincia e dopo il dossier da noi pubblicato ieri, arrivano anche all'Eco, più che le riflessioni, le denunce.
È il caso di quella della nostra assidua lettrice Grazia Antonia Rossi di Cremona. Che ringraziamo e salutiamo.
Per quanto riguarda la vicenda del giornale "Vita Cattolica". Fino alle ultime pubblicazioni curate da Mons. Rini fu foglio curato, ben fatto e rispettoso, pur mantenendo la propria ideologia, della pluralità del pensiero, oltre che socialmente impegnato e disponibile al confronto. Molto variegato coniugava pagine di alta teologia e cultura a notizie di interesse generale. La chiusura, che fu un colpo al cuore per Mons.Rini che tanto si spendeva per questa creatura e che minò la sua salute fu un colpo basso attuato "manu militari" dall'attuale Vescovo per interessi di altri ma coincidenti coi propri come gli eventi successivi, (museo, ecc...) Hanno confermato. Tanto ci sarebbe ancora da dire sulla soppressione di una testata storica e così importante sia per i cattolici che per le parti sociali. Io non credo che quel. Papocchio che attualmente sono i social cattedratici interessi veramente ai giovani. Di certo una buona parte delle persone medie hanno perso molto a livello di informazione sia religiosa che laica, ma tanto è. Con buona pace del Cavaliere Locale si prosegue, benedetti dalla croce e dall'acqua santa. forse con un Mago Merlino e una Maga Magò locale si potrà magicamente fare tornare il dentifricio nel tubetto e fare splendere i sorrisi con nuove dentiere...di acciaio.