Domenica 6 marzo, presso l'Antica Osteria del Fico, intorno alle ore 18.00, si è tenuta la prima e fondativa assemblea della Cellula Coscioni di Cremona. Ospite d'onore, insieme all'anestesista cremonese, medico di Piergiorgio Welby, Mario Riccio e a Luigi Camurri, presidente dell'Associazione Radicale Fabiano Antoniani, Marco Cappato, tesoriere nazionale della Coscioni stessa e protagonista della battaglia per l'eutanasia legale in Italia. Nel suo discorso Cappato si è inizialmente soffermato sulla bocciatura del quesito referendario da parte della Corte Costituzionale presieduta da Giuliano Amato. La Corte, nel suo pronunciamento, è andata oltre il giudizio di ammissibilità del quesito e si è spinta a mettere in discussione la legittimità costituzionale derivante dalla legge di risulta, di fatto travalicando i propri compiti. Del resto, nel corso degli anni – ha sottolineato sempre Cappato - la corte ha massacrato decine di referendum creando ex novo nuovi motivi di esclusione, non previsti dalla carta costituzionale (l'inammissibilità dovrebbe riguardare solo quesiti inerenti amnistia e indulto, materia fiscale e di bilancio, leggi internazionali). In questo modo si è impedito, sulla base di una sentenza eminentemente politica, di chiamare i cittadini alle urne, secondo quella che sarebbe stata una vera prova di crescita per il paese. Questo purtroppo non è avvenuto. Ma la vera sconfitta non è stata tanto per i promotori della campagna referendaria, quanto per la democrazia italiana, chiusa ormai in una sorta di immobilismo settario di potere autoreferenziale. La battaglia comunque prosegue, più forte di prima, anzi è una battaglia che si sta già vincendo. Perché ormai le tematiche del fine vita, nel corso degli anni, dai casi di Piergiorgio Welby e Eluana Englaro, fino a quelli più recenti di DJ Fabo sono ormai entrate nel cuore e nel corpo delle persone. Da qui l'importanza di una cellula Coscioni a Cremona, di un presidio per il territorio: non solo per non disperdere il patrimonio umano e di energie profuso durante i mesi di raccolta firme, ma per essere un punto di riferimento e di informazione puntuale per chi sta soffrendo, per i malati che chiedono aiuto. Se in Italia abbiamo fatto grandi passi avanti sulle scelte del fine vita è soprattutto grazie a persone che hanno rifiutato di vivere privatamente il dramma di una sofferenza senza via d'uscita, che hanno reso pubblico il proprio dolore e il proprio corpo, aiutando a scardinare il muro della resistenza vaticana, dell'immobilismo politico e dell'odiosa macchina burocratica. Questa è la forza dell'Associazione Luca Coscioni e delle sue cellule territoriali – ha concluso Cappato. Mario Riccio, nel suo intervento, si è soffermato più puntualmente sull'attuale legge in discussione in Parlamento sul suicidio assistito. Si tratta di una proposta discriminatoria – ha sottolineato il medico – in quanto permette di accedere all'aiuto medico per la morte volontaria solo se si è sottoposti e dipendenti da trattamenti di sostegno vitale. Che senso avrebbe consentire l'aiuto al suicidio ai malati di Sla, ma non ai pazienti oncologici terminali costringendoli, di fatto, a affrontare sofferenze estreme o alla perdita di lucidità a causa delle cure palliative massicce? A diferenza di quello che può essere il comune sentire – ha spiegato Riccio – si stima che, nei paesi in cui il suicidio assistito è legge, la richiesta si attesti intorno al 4%. Considerando il numero delle morti ogni anno in Italia, anche solo l'1% corrisponderebbe a cinquemila persone. Non si tratta di casi sporadici o di numeri risibili che possano giustificare un totale disinteresse da parte della politica o il trattamento di questi temi con tale superficialità.
Il 2021 è stato un anno di grandi traguardi per chi crede nelle libertà e nei diritti. Sono state raccolte quasi due milioni di firme a sostegno dei referendum per l'eutanasia e la cannabis legale, nonostante le difficoltà legate alla pandemia. Si è continuato a lottare nei tribunali per garantire i diritti delle persone con disabilità contro ogni barriera e si è sempre rimasti al fianco di coppie che vorrebbero accedere alla fecondazione assistita o alla gravidanza per altri, continuando a difendere la libertà di ricerca scientifica. Il 2022, nonostante la delusione referendaria, inizia qui a Cremona non con una resa, ma con un'ulteriore proposta di lotta e impegno. Chiunque sia interessato a iscriversi o a aderire alle iniziative della Cellula Coscioni di Cremona o a raccontarci la sua storia e richiedere informazioni, può scrivere a: cellulacoscioni.prov.cremona@gmail.com
PUBBLICHIAMO DI SEGUITO IL MESSAGGIO FATTO PERVENIRE ALL'ASSEMBLEA RADICALE DAL COORDINATORE DEL PSI DI CREMONA, DIEGO RUFO
Cari associate/i e cari compagne/ì,
dopo aver letto sulle pagine dell'Eco del Popolo della vostra Assemblea e del comunicato rispetto alla sentenza della Corte Costituzionale per il fine vita, con enorme piacere avrei partecipato all'assemblea e portato il saluto del PSI ai partecipanti, ma per improrogabili impegni pregressi, purtroppo non mi sarà possibile. Sento però il dovere di omaggiarvi e augurarvi un buon lavoro anche con una semplice email.
Il grado di sensibilità mostrato dall'opinione pubblica grazie al grande lavoro svolto nella raccolta firme per indire il referendum sull'eutanasia legale, avrebbe sicuramente permesso di colmare il vuoto normativo che oggi ci ritroviamo.
Ciò fa capire quanto più avanti sia il Paese rispetto a una Politica ed a un Parlamento che boccheggiano e faticano su settori decisivi e importanti come quello dei diritti civili. Per tutti noi la decisione della Corte Costituzionale è stata amara e deludente, ma come anche da voi ribadito, non dobbiamo abbassare la guardia e superare gli steccati ideologici per una giusta battaglia di civiltà, riprendendo il cammino insieme.
A Cremona e provincia abbiamo da qualche settimana iniziato a riorganizzare il Partito Socialista che ho l'onere e l'onore di rappresentare come coordinatore. Credo sia opportuno ricordare che il PSI è da sempre impegnato nella lotta per i diritti civili e la modernizzazione del Paese, già nel 1984 fu proprio il socialista Loris Fortuna a presentare in Parlamento un disegno di legge sull'eutanasia in Italia.
La Spagna, grazie ai socialisti e al Governo di Pedro Sanchez, ha da poco tempo adottato una legge in tal senso.
Dopo circa quarant'anni siamo ancora qui, a chiedere alla Politica di riconoscere quei diritti che rendano l'Italia moderna, giusta e libera.
In questa e in tante altre iniziative condivise, affinché l'Italia diventi un Paese più civile, saremo al fianco dei compagni radicali e dei compagni dell'Associazione Coscioni
Nell'augurarvi un buon lavoro congressuale, vi saluto.