Se n'è andato, prematuramente, Alberto Bonati, che le necrologie dei famigliari innanzitutto, ma anche dei numerosi amici, ricordano con un'immagine fotografica sorridente molto aderente al carattere che abbiamo conosciuto.
Come collega di lavoro e come compagno di idealismo politico e di testimonianza civile.
Oltre che bravissima persona, come gli addolorati parenti ed amici sottolineano, Bonati va ricordato come, soprattutto se paragonato ai tempi correnti, un valente amministratore locale.
Succedette, infatti, ai Sindaci storici di Pieve D'Olmi, Ligio Ponzoni ed Enrico Vicini, alla guida amministrativa di questo significativo della Bassa Cremonese.
Altri tempi, si dirà. Altri scenari di passione politica. Altre motivazioni e carica ideale, alla base della decisione di assumere un incarico, che era soprattutto un peso di responsabilità, di tempo dedicato, di disponibilità alla mediazione tra le opzioni in campo e al contatto diretto coi cittadini.
Alberto fu, in quegli anni ottanta, uno degli esponenti della leva di giovani socialisti impegnati in una avveduta campagna di ringiovanimento del ceto istituzionale.
E ciò seppe dimostrare fino in fondo.
Come si sa, la vita unisce e talvolta separa, se non altro per il venir meno delle occasioni relazionali.
Ci eravamo incontrati una decina di anni fa in occasione della ricorrenza dell'anniversario della scomparsa di Enrico Vicini.
Occasionalmente, poi ci si incontrava, per un saluto sempre cordiale e per l'immancabile rievocazione dell'impegno politico comune e per l'altrettanto comune impegno professionale.
Sarà banale affermarlo, ma ci mancherà.
Lo ricordiamo con affetto, ribadita stima e gratitudine per l'apprezzata testimonianza civile.
In ciò ci sentiamo vicini ai suoi famigliari.