Da piccola ero definita da mio padre “balosa” perché, per ottenere una certa libertà di cui godevano i miei due fratelli, dovevo inventare i più vari espedienti, compresi i capricci. Crescendo, pur essendo coccolata, dovetti arrendermi ai limiti, ai divieti imposti non solo dalla famiglia ma anche dalla società di allora. Fortunatamente qualcosa è cambiato, ma si possono notare quante discordanze ancora esistono con l'universo maschile, stendendo un velo pietoso sulle violenze perpetrate da esseri che non hanno nulla di “umano“. Un certo amor proprio e un po' di sano egoismo hanno contribuito talvolta a portarmi a desiderare: “se nasco un'altra volta, vorrei essere maschio”...ma nel corso della vita ho potuto apprezzare quanto e come possa “vivere“ una donna. Sono convinta che, oltre alle capacità di raggiungere il suo posto nella comunità, superando gli inevitabili ostacoli che ancora si sovrappongono, possegga un cuore e un'anima che sanno regalarle emozioni intense, tali sì da farle superare i più grandi dolori, ma anche di godere appieno della più piccola manifestazione di affetto, del profumo di un fiore, di un sorriso. DONNA, amo essere DONNA, vivere da DONNA con i suoi difetti e le sue capacità, come quella di non arrendersi mai.