Come già da noi annunciato, venerdì scorso si è svolta la visita collettiva al Palazzo dell'Arte, dove è allestita, della mostra retrospettiva dedicata alla figura civile ed alla testimonianza artistica del protagonista del Novecento cremonese Mario Coppetti.
La mostra, come si ricorderà, è stata allestita dalla Fondazione Mario Coppetti, presieduta dalla figlia del maestro, la dottoressa Silvia Coppetti. La quale, degnamente assistita dal curatore prof. Rodolfo Bona (anche autore dello splendido catalogo) e dall'amico e collega Graziano Bertoldi (stampatore del medesimo catalogo) si è profusa (ed il risultato è visibile sia visitando la rassegna artistica sia visionando il catalogo) nell'allestimento di questo importante evento.
Si diceva del carattere collettivo della partecipazione. Frutto dell'intesa mai sopita tra le “correnti” amiche dell'artista socialista; vale a dire le associazioni partigiane (Azzoni per ANPI e Bertoldi per ANPC), la Società Filodrammatica Cremonese con Lole Boccasasso (in rappresentanza del presidente Mantovani), l'Associazione Zanoni (con la Presidente Clara Rossini), L'Eco del Popolo, la Comunità Socialista ed il PSI.
Di rilievo anche la partecipazione dell'Assessora Comunale Rosita Viola e la Consigliera Stella Bellini; nonché di Manuela, moglie del compianto deputato Maurizio Noci.
Il rituale della visita aveva, in coerenza con il suo profilo, rinunciato a qualsiasi tratto di ufficialità. Si è trattato semplicemente della realizzazione del desiderio di numerosi amici di approfondire e visitare collettivamente la produzione artistica più significativa di Coppetti.
La rassegna sarà visitabile ancora fino a tutto il 29 maggio. Giorno per il quale l'apprezzato sodalizio culturale Il Peverone di Bonemerse organizza un percorso guidato della mostra.
Concludiamo annunciando che la riproposizione della testimonianza civile ed artistica di Coppetti non finisce con la mostra. La Fondazione a suo nome ha in corso una riqualificazione del fabbricato del suo storico domicilio di Via Chiara Novella allo scopo di realizzarvi un adeguato atelier di esposizione di una parte cospicua dei pezzi della mostra.
Analogamente, dopo la conclusione della mostra uno dei pezzi più suggestivi, l'alpino dell'ARMIR caduto nella neve, sarà collocato presso la sede del Liceo Scientifico, di cui Coppetti fu per decenni apprezzato ed amato insegnante.
Nell'attesa che un altro importante opera (il volto di Leonida Bissolati) trovi la sia degna collocazione (al Verano a Roma e a Cremona all'ingresso dell'osteria Marcella in corso Vittorio Emanuele).
È solo il caso di ricordare che sul bozzetto del volto del Cavaliere dell'ideale, che stava ritoccando, lo scultore socialista spirò (a quasi 105 anni d'età) il 26 aprile 2018. (e.v.)
VISITA GUIDATA ALLA MOSTRA “NELL'ATELIER DELLO SCULTORE IL NOVECENTO DI MARIO COPPETTI”
L'associazione Culturale Il Peverone organizza sabato 28 maggio dalle ore 15.30 alle ore 17.00 una visita guidata alla mostra dello scultore cremonese Mario Coppetti, allestita nella sala Amati presso il Museo del Violino di Cremona.
Il profilo storico biografico è a cura del giovane storico, nonché socio del Peverone, Marcello Zani; profilo artistico presentato dalla presidente del sodalizio, Liliana Ruggeri.
L'esposizione chiude domenica 29 maggio, pertanto un'ultima opportunità per ammirare sculture che, come scrive il critico Rodolfo Bona nel pregevole catalogo, hanno attraversato il Novecento e sono arrivate intatte fino a noi con la loro drammatica e sconvolgente verità.
Nella mostra arte e storia si mescolano e come scrive la figlia Silvia Coppetti per suo padre era importante NON DIMENTICARE “Il ricordo è un dovere verso coloro che hanno dato la vita per la giustizia e la libertà perché non siano morti invano”.
La presenza di Coppetti nella cultura cremonese ha un ruolo importante e afferma, secondo la critica d'arte Mina Gregori, la realtà non provinciale della sua Arte.
Prenotazioni entro il 25 maggio al n. 3402597399