La nostra affezionata lettrice/collaboratrice Clara Rossini ci ha inviato una lettera/riflessione sull'ormai avviata campagna referendaria sulla “giustizia giusta”. Che viene pubblicata e commentata.
Caro direttore, questa mattina conversando con una mia amica, mi sono addentrata sulla utilità e legittimità dei referendum. La mia interlocutrice contestava il fatto che si volesse prevaricare l'operato del governo, poiché i suoi componenti sono lautamente eletti e pagati per risolvere anche le questioni più delicate. Essendo ora presenti gazebo nelle varie città per la raccolta firme, per agire poi con più determinazione sulla realizzazione di una vera e anche più rapida giustizia, mi sono allineata al suo modo di pensare, tanto più che il promotore di tale iniziativa è il Felpa. Compare in ogni trasmissione televisiva, ripete sempre quelle tre parole a cui non riesco a dare un senso compiuto perché il contenuto, variando di giorno in giorno, non permette di credere ad una sua veritiera fede politica, tanto più se si segue il suo operato in campo europeo. La Lega, il suo partito, non è all'opposizione, eppure si comporta come se lo fosse. Il Presidente del Consiglio dottor Draghi sta attuando una serie di accorgimenti, soprattutto economici, che dovrebbero indirizzare il Paese verso un futuro migliore, sfoltendo la burocrazia, favorendo, si spera, meno assistenzialismo e più lavoro. Puntualmente Salvini si assume la paternità di ogni buon risultato, anche se a venire. Non mi vedranno ai loro gazebo. Mi dolgo solo di non aver firmato per richiedere con mille e mille altri l'attuazione della autodeterminazione del fine vita, così come presentata dall'illustre professor Riccio, rimedierò.
A mio modesto parere si dovrebbe richiedere il parere della popolazione soprattutto se dovesse riguardare il sentire personale. Aborto, divorzio, per esempio …ma è solo il mio modesto parere. La ringrazio gentile direttore, sempre paziente e comprensivo.
Clara Rossini
La lettera di Clara Rossini mi obbliga a scendere in campo, a mia volta, su un argomento che si presenta con varie sfaccettature. Dico subito che considero l'istituto referendario una risorsa, suscettibile di porre rimedio alle neghittosità del Legislatore. In materia di “giustizia giusta” il giudizio è molto più severo. L'esternazione della volontà di riformare il potere giudiziario presenta più di un elemento di scarsa attendibilità. La chiamata del corpo elettorale sulla modifica della legge costituisce un bel deterrente al menar il can per l'aia.
Teoricamente sarei diventato oltre che potenziale elettore referendario anche un sostenitore della raccolta firme.
Ma condivido in toto le perplessità di Clara Rossini. (e.v.)