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Votare...Oh Oh

America al voto

  01/11/2020

Di Roberta Tosetti

Votare...Oh+Oh

America al voto.


Pochi giorni e si saprà il nuovo Mr President Usa, il Presidente che dovrà accompagnare fuori dal tunnel Covid gli States.

Luigi Cazzaniga (nella foto di copertina con la moglie e poetessa americana Ilka Scobie) fotoreporter italo-americano racconta il suo voto, il suo voto personale che diventa simbolo del voto di tutti gli Americani.

La sua analisi lucida, dettagliata, circostanziata ci fotografa, attraverso le parole, l'America come appare day after day agli Americani che vivono tra l'incubo del Covid e l'attesa delle elezioni.

Un reportage inedito da leggere tutto d'un fiato…

Votare...Oh Oh

226.000 morti e oggi vado a votare. Sta tornando il freddo e piove. C'è la fila ma scorre veloce. Hanno chiuso un sacco di seggi che di solito sono ricoveri per anziani, per questo c'é la fila. Si vota bene, una scheda bella grande di carta da infilare in uno scanner. È pieno di aiutanti:  “Quando appare sul monitor la bandiera USA vuol dire che hai votato”.

226.000 morti e 500 bambini di cui non si trovano i genitori, chiusi in qualche ghetto alla frontiera. E un altro nero sparato. E uragani. E incendi. E ho votato. Chi vincerà?

Biden é in vantaggio su Trump, come Hillary ma piú di Hillary, dal 3 all'8%. Ma con Trump non si sa mai. Lui, ormai denominato irresponsabile Super Spreader per i suoi rallies, dalla sua ha l'entusiasmo sfegatato dei fans che lo adorano quando spara cazzate e piú ne spara, o ne fa, meglio é. Biden ha la forza del buon senso USA di una volta, la ragione della scienza riguardo al Covid, all'environment, al sociale e il “sono quattro anni e non ne possiamo più” di tutti, belli e brutti, di centro o di sinistra e anche di tanti Repubblicani. Trump oltre al business in genere dalla sua ha pure le milizie di destra ed eserciti di avvocati pronti a contestare i risultati; Biden gli avvocati li ha pronti anche lui e dalla sua ha le centinaia di migliaia di persone, di ogni razza e colore andate per strada a reclamare i loro diritti, ma anche tanti "cittadini normali", esasperati dalla presenza di Trump in TV, dalla sua politica e stomacati da un possibile raddoppio.

“É da tanto in coda? Ho aspettato 4 anni per votarlo fuori dalla Casa Bianca...un'altra ora o anche tre non cambia niente.”

Guardare la corsa in TV non é proprio uno spasso, ma decisamente entertaining. Verrá tutto deciso da certi "Stati chiave" nei quali i due candidati spendono l'ultima settimana di capmagna elettorale, volando di qua e di là come esagitati a fare più rallies, più comizi possibile. Arizona, Wisconsin, Michigan, Pensilvania, Texas, Florida. Biden dalla sua ha pure Obama contro Trump, Hanno messo lui ha prenderlo in giro e a dire di tutto sul male che ha fatto continuando a raccontare balle e a dire che il Covid é finito. Ah Obama! Cosí bravo a parlare! E cosí cool… camicia azzurrina senza cravatta… blazers grigi… Anche Biden é bravo a parlare ma dice con Kamala - la sua vice - solo robe positive, come "unificare il paese", "fare il bene di tutti", "creare posti di lavoro con l'energia pulita". Si veste se fa frescolino come un nonno in pensione. Cardigan e maglie varie sopra e sotto la camicia e una giacca di una taglia in piú. Cammina pure come come un nonno, ma se lo vedi parlare, fa dei bei ragionamenti lineari e non é lo “Sleepy Joe”, Joy, il sonnolento di cui si parlava tanto. Ma un bel cappotto glielo vogliono fare o no?

Certo che sia Biden che Trump hanno tutti e due hanno una bella energia nonostante l'etá! Woodword il giornalista famoso del Watergate che ha intervistato Trump per mesi e per questo lo conosce bene, dice che da quando gli hanno dato gli steroidi (che continuano a dargli) per via del Covid, non é normale. Chi non ha visto la scena di lui che invece di starsene a letto é uscito dall'ospedale a farsi un giro in macchina per farsi filmare dalla CNN? Proprio roba da fattoni, da uno che si é fatto un tiro, o, una pera, andando su di giri. Una bella pera di steroidi appunto. “Ah non mi sono mai sentito cosí bene!…” continuava a dire per due o tre giorni dopo l'ospedale.

Un giorno, all'inizio della campagna, mentre stava salendo il Covid, Trump ha fatto una visita veloce in Florida, il Governatore, suo boy-friend, il giorno dopo, ha fatto un'ordinanza contro il parere dei sindaci dando il permesso, anzi, forzando tutti bar, ristoranti, cinema e il resto ad aprire, raccomandando per quanto riguardava lui di non mettersi la maschera.

Trump ha puntato tutto sul non mettiamoci la maschera e ha sbagliato. Si é contagiato, lui e molti dei suoi alla Casa Bianca, inclusi di recente altri cinque assistenti di Pence - il vicepresidente - che manco fa quarantena e ha fatto si con la sua propaganda folle del no-mask che si contagiassero migliaia di persone. Il suo capo di gabinetto ha ammesso che non intendono combattere la pandemia ma che si limitano ad aspettare il vaccino.

I numeri dei contagi parlano chiaro: dove fa i comizi Trump, dove sono tutti appiccicati senza maschere, il Covid sale, e sale a dismisura negli stati cosiddetti rossi che qui non vuol dire di sinistra ma il contrario, i rossi sono i Repubblicani.

E ora il Covid sale e la borsa scende. L'85% dei Repubblicani, nonostante Trump sia quello che é, lo sostengono quando la borsa sale. Perché sostiene il business, perché ha tagliato le tasse (ma in pratica solo ai ricchi e indebitando il paese), ma soprattutto perché si é anche premurato di portare avanti cause conservatrici. Nei 4 anni al governo ha nominato tre dei nove giudici a vita della Corte Suprema accaparrando alla destra una maggioranza imbattibile, e ha nominato una valanga di "giudici normali" in tutti i posti chiave del paese. Giudici che staranno lì per anni ad esprimere giudizi solo di destra su ogni questione o situazione. In ballo, tra le tante, ci sono: le leggi sull'aborto, sull'immigrazione, sul razzismo, i matrimoni gay, i diritti dei transessuali e soprattutto l'Affordable Care Act e la “semi mutua” di Obama (per la gente meno abbiente) che Trump ha intenzione di eliminare subito dopo le elezioni, se le vincerà, nonostante la pandemia. Proprio quando la gente ne ha piú bisogno.

E la sinistra? Biden ha un piano per il Covid che in pratica é quello di stare a sentire la scienza, oltre ai piani sociali (non socialisti) di investimenti strutturali. Pungolato da Trump ha anche detto una cosa importante (subito rivoltatagli addosso dal presidente uscente) e cioé che in effetti bisognerá negli anni dire addio al petrolio. Oltre al carbone, quindi, niente sussidi ai petrolieri, ma solo per l'energia pulita. Chissà che salti hanno fatto sulla sedia dal Texas, al Nebraska, alla Pensilvania.

E i numeri? I numeri dicono che Biden é piú avanti come lo era la Clinton, appunto, quindi c'é grande aspettativa e incertezza. Ma c'é piú affuenza. Al 30 ottobre hanno giá votato 70 milioni di persone. Quando in USA i dati sull'affluenza crescono, di solito, vuol dire che ci sono piú Democratici che riescono ad andare a votare. Bisogna sapere che da sempre i Repubblicani (che nel paese sono meno di numero), per necessitá politica e per tradizione, durante e prima delle elezioni, hanno sempre usato (e usano) qualsiasi mezzo lecito e semilecito, qualsiasi cavillo legale, processuale, costituzionale, per far si che una parte dei Democratici non riescano ad andare a votare. Ultimamente l'hanno fatto limitando legalmente il censimento in atto, tagliando i fondi agli uffici postali, togliendo dalla circolazione centinaia di cassette della posta, cercando con delibere di bloccare in certi Stati il voto per posta, o, non ritenendolo valido se dovesse arrivare il giorno dopo le elezioni. Si sa che in USA è praticamente un “dovere” per i Repubblicani rendere più difficile ad una parte della popolazione andare a votare, come si fece, per decenni, ai neri, alle donne, agli indiani ed alle minoranze.

Un'ultima cosa: ai rallies di Trump, prima di fare entrare i fans, fanno firmare loro una manleva che se ti becchi il Covid sono cazzi tuoi e non puoi rivalerti, né sulla campagna elettorale né su di lui.

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