Intervista a Gianni Silva, “pandinese doc”, titolare della Silva Arrendamenti, azienda storica nata nel 1910 a Pandino. Quattro generazioni si sono succedute e hanno dotato l'azienda anche del titolo regionale di azienda storica. In questa intervista, Gianni Silva, il "Gianni nazionale", come mi piace chiamarlo, denuncia tutti i problemi post Covid che assillano le aziende pandinesi e non solo.
Gianni facciamo un bilancio post Covid 19?
Un disastro. Come tutti abbiamo dovuto chiudere per tre mesi. Questo non vuol dire che i pagamenti si sono bloccati. Abbiamo tenuto fede agli impegni e pagato fino all'ultimo euro le forniture di materiali senza incassare nulla. Il negozio è sempre stato chiuso e, ora purtroppo dobbiamo tirarci su le maniche, come abbiamo sempre fatto e, ricominciare. Ce la faremo? Speriamo, ma è molto dura.
Che cosa pensate di fare voi operatori economici?
Speriamo che il governo centrale e le amministrazioni periferiche ci sostengano, trovino la quadra insieme per progettare e programmare il futuro di tante aziende.
Sarà possibile?
Io provo a crederci ma la vedo dura…andrà a finire come al solito, dovremmo noi imprenditori prodigarci e tirare i remi in barca per non affogare l'ennesima volta.
Il suo spirito rockettaro anni settanta salta fuori, quello spirito duro, tenace, forte, quello spirito che non si arrende, ma che mostra purtroppo anche i suoi limiti. Gianni Silva è così: fino a che ha voce nessuno lo ferma, guarda la realtà con “lucida follia” e, quasi in modo sarcastico la dipinge come in un quadro di Schifano. Dalla politica nazionale all'amministrazione locale. Lui vive ed opera a Pandino, paese cremasco conosciuto per la sua intraprendenza nel corso degli anni, ma che ora purtroppo è in grave sofferenza. Neanche il maestoso castello sforzesco riesce a fare da volano a un'economia locale che è sempre più disastrosa.
Abbiamo lanciato come imprenditori pandinesi, negozianti, ristoratori, un grido di allarme, un grido di aiuto all'amministrazione comunale. Purtroppo è rimasto inascoltato, è rimasto voce al vento, nessuno ha saputo cogliere le nostre difficoltà di artigiani, commercianti e operatori economici. Che fare? Fin che avrò voce non mi stancherò di gridare. Spero che prima o poi qualcuno colga il nostro lamento, il nostro disagio, il nostro baratro.
Lo spirito guerriero di Gianni Silva non si acquieta e, ruggirà fino a quando qualcuno lo coglierà. Gianni forza! La tua anima da rock non ti tradirà!