Senza respiro, il libro-inchiesta di Vittorio Agnoletto e pubblicato da Altraeconomia, è stato presentato lunedì sera durante un incontro in videoconferenza e diffuso in streaming sulla pagina Facebook (RCLombardia partito della rifondazione comunista di Crema e del Cremasco). Insieme all'autore sono intervenuti Claudio Ceravolo, medico ed ex sindaco di Crema, e Antonio Grassi (nella foto di copertina), giornalista e sindaco di Casale Cremasco Vidolasco. Ha moderato Beppe Bettenzoli, segretario di Rifondazione comunista.
L'appuntamento oltre che per la presentazione del volume – un'inchiesta indipendente sulla pandemia Coronavirus in Lombardia, Italia, Europa - è servito per discutere dei problemi legati alla sanità oggi. Problemi che il covid-19 ha evidenziato in maniera impietosa.
Senza respiro è diviso in 7 capitoli, i primi quattro raccontano con precisione l'avvento della prima ondata della pandemia e la sua diffusione in Lombardia. È un racconto drammatico, scritto con precisione chirurgica, buono per la sceneggiatura di un film o un documentario sulla vicenda. Al termine di ogni capitolo sono indicate le fonti consultate, un pregio che merita di essere sottolineato.
Due capitoli successivi sviluppano il concetto e il diritto alla salute con una rigorosa analisi del sistema sanitario italiano, per concludere che è un fallimento.
L'ultimo capitolo è rivolto al futuro, ad una sanità possibile.
Durante la presentazione, gli interventi hanno messo a fuoco il disastro della sanità lombarda, che ha privilegiato gli ospedali e le convenzioni con i privati e trascurato il territorio. È arrivata una mareggiata e non c'erano i frangiflutti per fermarla o ridurla con conseguenze disastrose per le strutture e la gente sulla spiaggia. I frangiflutti sono rappresentati dalla medicina territoriale. Senza questa barriera la mareggiata si è riversata sugli ospedali con le tragiche conseguenze che tutti sanno.
Più in generale è stato evidenziato il taglio della spesa che ha subito la sanità, come sottolineato anche dalla Corte dei conti.
Una parte della serata è stata dedicata all'inadeguatezza di una sanità centrata sull'ospedale a discapito di quella territoriale e sulla medicina intesa cura della malattia e non come salvaguardia della salute in quanto bene individuale e collettivo con scarso interesse alla prevenzione. A questo proposito sono stati ricordati Ivan Illich e Giulio Maccacaro. Il primo filosofo e storico di origine viennese, il secondo medico, scienziato e accademico di Codogno. Oltre quarant'anni fa sostenevano i due concetti sopra citati. Oggi con il Covid-19 questi temi sono tornati prepotentemente alla ribalta. Da qui una domanda amara: ma da allora non è cambiato nulla? Non è mancato l'accenno ai vaccini e alle multinazionali del farmaco che li producono e la dipendenza dei governi da queste società. Per contrastare questo potere l'ICE, Iniziativa dei Cittadini Europei, ha promosso una raccolta di firme per ottenere la proprietà pubblica dei vaccini perché non ci siano profitti sulla pandemia. L'ICE propone una modifica legislativa alla Commissione Europea.
Occorrono un milione di firme delle quali 180 mila dell'Italia perché la commissione Europea prenda un'iniziativa in materia. Per saperne di più questo è il link www.noprofitonpandemic.eu.
Infine un accenno alla legge regionale 23 del 2015 che è in fase di revisione e alle azioni possibili da parte delle istituzioni per orientarla verso una medicina meno centrata sull'0spedale e più sul territorio.
A questo punto è doveroso segnalare la presa di posizione dei consigli comunali di 24 comuni della nostra provincia per chiedere una ridefinizione dei confini dell'attuale ATS Valpadana che prevedono il distacco della provincia di Cremona da quella di Mantova.
Un dibattitto interessante per un libro da leggere con attenzione. Giustappunto Senza respiro.