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Rigenerazione urbana

Riceviamo da Virginio Venturelli (Comunità socialista cremasca) e volentieri pubblichiamo

  06/01/2021

Di Virginio Venturelli

Rigenerazione+urbana

Prendendo come spunto la discussione sulla attesa rigenerazione urbana dell'area nord est di Crema, la Comunità socialista cremasca, ritiene importante ampliare il dibattito e conoscere in quali altri Comuni del comprensorio, esistono delle situazioni analoghe, dove sono stati assunti atti propedeutici per avviare gli interventi necessari.

A sostegno del recupero delle aree o degli immobili dismessi, di proprietà pubblica, sommariamente, i Comuni possono contare, da un lato, sulla Legge Regionale n. 18 del 26 novembre 2019, avente per obiettivo la semplificazione e l'incentivazione al riutilizzo urbano e territoriale dei siti compromessi, dall'altro, sui contributi previsti dal bando del Presidente del Consiglio dei Ministri, finalizzati ad investimenti e progetti di rigenerazione urbana, ovvero alla riduzione dei fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale.

Per gli scopi appena indicati, la Regione Lombardia prevede una dotazione finanziaria a favore dei Comuni, pari a 40 milioni di euro per l'esercizio finanziario 2021 e 60 milioni di euro, a valere sull'esercizio finanziario 2022, con un contributo per intervento massimo di 500.000 euro, mentre il Decreto ministeriale, agli Enti Locali con popolazione tra 15.000 e 49.999 abitanti, fissa uno stanziamento, nel biennio 2021 – 2022, di 400 milioni, con un limite massimo per intervento non superiore a 5 milioni di euro.

Dagli aspetti appena richiamate, si può desumere che i Comuni della nostra zona, a parte Crema, non hanno alcuna possibilità di concorrere all'ottenimento delle risorse statali, mentre per accedere a quelle regionali, premianti risultano essere le istanze sovraccomunali.

Ciò premesso, oltre al patrimonio immobiliare “in malora”, pubblico e privato, più volte dibattuto nella città di Crema, tra cui: l'incompiuta scuola CL, il complesso della Pierina, delle Carceri, degli Stalloni, l'ex Tribunale, l'area via Macello, quella della ex Olivetti, l'edificio di via Indipendenza, la ex tripperia Boschiroli, la Comunità socialista cremasca, considera quanto mai opportuna una fotografia aggiornata delle situazioni analoghe in tutto il Cremasco, perché si possano condividere priorità e proposte unitarie di intervento.

I Sindaci dei piccoli Comuni non devono mancare tale impegno all'atto della individuazione degli immobili, di qualsiasi destinazione d'uso, fonti di criticità per la salute, la sicurezza, l'inquinamento e il degrado ambientale e urbanistico, confermando l'indirizzo di non consumare ulteriormente suolo verde e agricolo, a fronte della richiesta di nuovi insediamenti edilizi.

Altrettanto importante, ci sembra anche la cautela da parte dei Comuni, sulle varianti dei PGT, meccanicamente recepenti l'incremento degli indici edificabili previsti dalla legge citata, a favore dei soggetti privati, al fine di evitare delle subdole forme di speculazioni.

Nell'ambito dell'Area omogenea, non sarebbero certamente fuori luogo, degli approfondimenti sull'argomento, sulle più consone modalità di presentazione delle richieste di contributo, sui criteri di scelta delle aree/immobili pubblici, sulla loro funzionalità, nonché stimolo anche per gli operatori privati, verso la formalizzazione di piani integrati che contemplino, per esempio, riassetti viari, servizi alle imprese, quote di edilizia popolare o arredi urbani, di interesse generale.

Tra le molteplici tipologie di intervento, che la normativa regionale agevola, la Comunità socialista cremasca, invita i Sindaci a prestare maggiori attenzioni anche al recupero storico delle cascine abbandonate, favorendo il loro riutilizzo allo svolgimento di attività sociali, naturalistiche e didattiche. 

Il nostro auspicio conclusivo, è che i Sindaci non rinuncino, per sconforto, all'idea di elaborare e candidare al beneficio economico, progetti in forma associata, che seppur di modesta entità, possono risultare senz'altro più incisivi, per la ripresa economica e occupazionale del nostro territorio, rispetto a tanti bonus finora erogati.

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