Non tutte le riconversioni sulla via di Damasco sono state dettate da impulsi etico-morali. Molte, per non dire quasi tutte, sono state, al di là delle motivazioni esternate, scandite da gesti di utilità, concedendo generosamente, marginali; da percezioni che si sono incrociate di molto con le dinamiche del peculato da uso.
La promessa della titolarità di un dicastero, della presidenza di una commissione parlamentare, di un rinnovo (quando sarà) di un seggio (sicuro!) e di qualche altra compensazione a bassa intensità idealistica. Categoria, l'idealismo-spiritualismo, molto vasta. In cui si è fatta entrare (a giustificazione di spericolate carpiature) anche la fattispecie del colpo di fulmine. Fabrizio Roncone del Corriere della Sera, ne ha definita una, “transfuga d'amore”.
Discendente da un colpo di fulmine, da un dardo amatorio scoccato da un parlamentare trentottenne sul cuore di una cinquantottenne collega (stagionata per anagrafe e per trascorse testimonianze di segno opposto).
Tutto si può dire del PD, tranne che vi si possa intravedere qualche sia pur tenue legame col retroterra sovietico. Ma, su questo terreno (della conversione al 59° minuto della 24° ora di un trasloco ai limiti del bon ton e della logica), il “sacrificio” sentimentale del parlamentare dem (sia pur fallito nello scopo molto più lato) richiama molto la pratica dei “servizi” d'oltre-cortina che affidavano l'esito della moral suasion su spiriti, diciamo, poco determinati, alle proverbiali “ragazze dell'Est”. Mutatis mutandis (senza alcun sottinteso) il disinvolto canovaccio comportamentale ha dimostrato una forte capacità di tenuta.
L'incipit era destinato a cogliere percezioni indotte da uno scenario (quello di meno di un mese) di approdi inopinati e sconcertati.
Ma il bello doveva ancora venire. La dirittura d'arrivo delle consultazioni, del conferimento dell'incarico, della formazione del governo avrebbe fatto, come sta facendo, strabuzzare quasi tutte le facoltà sensoriali.
Ma ve lo ricordate il “Capitano” venuto a Cremona meno di due anni fa, sulla cresta dell'onda, a pontificare i “decreti”? Vi ricordate l'impavido frequentatore di spiagge e locali, locations ritenute adattissime per il verbo (ancora) “sovranista”? Fino, diciamo una dozzina di giorni fa; quando il leader leghista pretendeva le elezioni, qui e subito, e teneva sotto schiaffo l'alleato azzurro, indiziato di “inciucio”.
Poi, contrordine compagno! Si ridistribuiscono le parti in commedia e, soprattutto, si cambia il copione. Da euro-rottamatori (più che euroscettici) ci si innamora del Recovery Fund e si vota tutto al Parlamento Europeo. A Roma si cambia un po' la linea (di poco, solo di 180°) e si inventano (ma solo per captatio benevolentiae) le figure del poliziotto buono e di quello cattivo. Il quale ultimo, proprio per caricare la parte, esterna “sarà sempre il presidente del CdM a valutare il lavoro delle persone”. segnala il livello dell'arrendevolezza cui è giunto il percorso trasformistico dell'ex movimento sovranista, ex indipendentista, ex autonomista, ex federalista.
E, siccome nei movimenti non esattamente democratici, il conformismo costituisce il principale meccanismo, ecco che tanti piccoli “Capitani” professano in periferia la riconversione del Principale.
Ed ecco ruzzolare sulla scena lombarda il coniglio estratto dal cilindro, in chiave di campione del reload. Della ricarica delle pile dell'establishment regionale di centro-destra che ha affossato la Lombardia.
Trattasi di Guido Guidesi, già enfant prodigio del leghismo-sovranismo (scusate l'ossimoro) del basso lodigiano. I suoi endorsements pronunciati all'assunzione del ruolo di uomo forte di una giunta pesantemente ammaccata (nonostante l'ingaggio della sciuretta Moratti), li riassumiamo di seguito
Ho sempre avuto un ruolo di mediatore culturale al punto che mi chiamano compagno Guidesi; Sono innanzitutto impegnato con la crisi che ha investito l'economia lombarda. Pratico la cultura del rispetto dell'avversario. Ho ricevuto diversi messaggi di congratulazioni da rappresentanti del centrosinistra. Se avranno idee da proporre posso assicurare che li ascolterò
Ecco fissiamo il riflettore sui due ultimi due segmenti. La circostanza che esponenti del centro-sinistra possano aver espresso, per senso di cavalleria, gentili congratulazioni per l'elevato incarico, è cosa possibile. Come altrettanto possibile è il fatto che da oltre un quarto di secolo il centro-sinistra abbai attenuato le sue facoltà percettive sullo stato delle politiche regionali.
Ma di valore assolutamente lapidario è la disponibilità all'ascolto.
Si dà il caso che il novello Assessore Regionale, tra l'altro ras del salvinismo lodigiano, sia stato invitato sulle sponde dell'Adda a Pizzighettone per “incontrare gli esercenti del paese stremati dalla situazione Covid”. Ha, come riferisce il quotidiano locale molto comunicativo nei rapporti con la giunta leghista, raccolto suggerimenti, critiche e lamentele. Promettendo che riferirà già domani al Governo.
In realtà, è da tempo che la giunta leghista, pesantemente sotto schiaffo per la surreale gestione del cambio del vertice della Fondazione Mazza e, soprattutto, della somministrazione indiscriminata dei vaccini, tenta di vincere l'assedio critico propinando a dosi industriali la demagogia di promesse e sostegni a cause perse.
Fattispecie in cui è facilmente ascrivibile il semplice irretimento di categorie in evidente difficoltà, causa pandemia.
Difficoltà che appartengono ad una visione comunitaria e che non possono in alcun modo affrontate in una logica categoriale, che fa, tra l'altro strame, di ineludibili vincoli comportamentali.
Ma si sa questi dipendono dal governo centrale (di cui fino a qualche giorno fa i salviniani era esclusi. E adesso?).
Difficile rimettere il dentifricio nel tubetto. Insomma non è che la nomenklatura leghista possa sempre fare come i gatti, che…
Dimostrando l'intenzionalità di una passerella di parte (a beneficio di una campagna elettorale incombente), il borgomastro si è ben guardato di propiziare gli intendimenti dichiarati dall'Assessore ospite (Se avranno idee da proporre posso assicurare che li ascolterò).
Come il sindaco di una delle repubbliche delle banane ha invitato solo astanti suscettibili di fishing elettorale e qualche manutengolo omologato. Non, come avrebbe potuto e dovuto essere un incontro di rilievo istituzionale, le altre categorie danneggiate dalla pandemia e il Consiglio Comunale.
Ne è scaturita, da parte del consigliere civico Giancarlo Bissolotti, un'interrogazione di cui il Sindaco dovrà dar conto al Consiglio Comunale.
Egregio Signor Sindaco,
in data 24 febbraio 2020, esattamente 3 giorni dopo la scoperta del paziente-1 a Codogno, il collega consigliere Gianluca Pinotti mi telefonò per avere con me uno scambio di vedute circa la grave situazione sociale che si stava prospettando e chiedermi la disponibilità a sedere ad un tavolo di lavoro che avrebbe dovuto avere come scopo primario quello di analizzare tutte le situazioni, specialmente a livello economico, che con ogni probabilità si sarebbero verificate nei mesi successivi e conseguentemente studiare prima ed attuare poi in modo collegiale azioni mirate a fronteggiare dette situazioni. Dichiarai immediatamente la mia disponibilità e mi compiacqui della proposta formulata ma purtroppo a quelle parole non seguirono i fatti visto che ogni decisione in merito a ristori e ad interventi mirati in favore delle varie categorie sociali è sempre stata presa solo ed unicamente dalla Giunta e dalla maggioranza da Lei guidata. Modo di operare assolutamente legittimo e rispettoso delle norme che il sottoscritto non ha alcun diritto di contestare ma che trova, ovviamente, il mio biasimo e la mia disapprovazione. Nei mesi trascorsi dall'inizio della pandemia molte categorie di lavoratori si sono trovate ad affrontare gravi situazioni per le chiusure imposte dai vari DPCM e giustamente, specialmente negli ultimi tempi, hanno fatto sentire pubblicamente la loro voce presentando le loro richieste ed il loro grave stato di disagio. Accogliendo questo “grido di aiuto” l'Amministrazione Comunale si è fatta parte attiva per presentare dette situazioni e richieste direttamente a chi ha la possibilità di intervenire a livello regionale e cioè l'Assessore allo Sviluppo Economico Guido Guidesi. Egli è arrivato nella nostra comunità venerdì 5 febbraio u.s. ed ha incontrato, accompagnato da Lei e da alcuni componenti della sua maggioranza, come si legge testualmente nell'articolo apparso sul giornale locale, alcuni rappresentanti delle varie categorie commerciali. L'Assessore Guido Guidesi non è arrivato a Pizzighettone come rappresentante di quella forza politica che guida la Regione Lombardia ma bensì come figura istituzionale della stessa e conseguentemente la sua figura ed il suo ruolo in quel contesto assumevano una forma precisa e definita, ma se è vero come è vero, che un assessore regionale è figura istituzionale, è altrettanto vero che anche i consiglieri comunali sono figure istituzionali e conseguentemente quando una carica di livello superiore arriva in una comunità non a titolo privato ma in veste pubblica è doveroso che tutti i componenti il Consiglio Comunale siano invitati all'incontro con essa affinchè tutti possano essere investiti al meglio del loro ruolo e portare, qualora ritengano di farlo, il loro contributo relativamente al problema in questione. Proprio in considerazione di ciò
INTERROGO
Lei Signor Sindaco per conoscere come mai a noi Consiglieri Comunali di minoranza non è stata ufficialmente comunicata la presenza dell'assessore regionale a Pizzighettone e contestualmente l'invito a partecipare all'incontro pubblico che si è tenuto nei pressi di un locale pubblico del centro.
Chiedo che questa mia interrogazione sia iscritta nell'ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale che verrà convocato.