Riceviamo (come timing, sul filo del rasoio) da Paola Tacchini, nota esponente dell'ambientalismo 5 Stelle cremonese e della testimonianza di denuncia della malasanità, e pubblichiamo. La locandina e il reportage di Paola, che ha partecipato all'evento.
Come si ricorderà, l'argomento, morto e seppellito da tempo immemorabile nelle evidenze della dialettica politica recente e comunque sempre latente, ha riguadagnato centralità. Ci piacerebbe dire del confronto; mentre, invece, siamo costretti a dire della rissa.
Fermo restando il nostro pieno rispetto nei confronti delle articolate posizioni in campo, ci pare di poter dire che un siffatto argomento dovrebbe, come molti altri nevralgici per la sostenibilità dello sforzo di preservazione della sicurezza e dell'ambiente, essere depotenziato dall'impulso degli attuali players dell'agone politico a buttare in rissa tutto ciò che può servire ad acquisire visibilità e consensi.
Come abbiano potuto Lega e M5S, prima, e possano adesso giustificare la comune appartenenza a ruoli di governo, resta sempre un mistero. Se si considera questa ulteriore occasione di smarcamento. Su un tema, quello del reperimento di energie necessarie alla resilienza postpandemica e ad un tempo compatibili con una forte sterzata ambientalista, non è consentito concedere il fianco a tentativi di circonvenzione.
Ha sorpreso, non già la testimonianza antinucleare dei Grillini, quanto l'esternazione del ritorno al nucleare del Capitano Salvini.
Da testimoni non pentiti della campagna referendaria di trent'anni fa ed in particolare della chiusura della Centrale di Caorso, non avremmo motivi per saltare sul carro di nuclearisti dell'ultima ora.
Il problema di questi tempi, però, dovrebbe essere poco incline agli stereotipi.
Sono trascorsi più di trent'anni dal picco di quelle testimonianze. Il nucleare come modalità energetica è stato completamente stornato dagli scenari concreti. E, come speech, non ha quasi più diritto di tribuna.
Si dà il caso, però, che, per quanto non lo producano, gli italiani lo consumano. A caro prezzo e in prossimità sia di pericolo (considerato che le centrali produttrici da cui proviene assediano i nostri confini a pochi chilometri) sia in difetto di sostenibilità teorica.
Col senno di poi si poteva gestire meglio il prosieguo postreferendario. L'esito di quell'opzione si giocò sulla contrapposizione nucleare vs fossili. Questi trent'anni equivalgono, dal punto di vista di una diversa maturità a secoli.
Sul globo sono approdati due miliardi in più di esseri viventi. Si è manifestamente scoperchiata la stabilità dell'equilibrio natura-uomo. La resilienza da questo quadro dagli esiti di punizione biblica non si giocherà né sul terreno delle spallucce né su quello dei dogmatismi. In materia di energie si postula: Niente fossili, gas, oil. Eolico e pannelli solari, purché non inquinanti visivamente. Troppi barrage!
Indubbiamente si dovrà cambiare registro, partendo dalla consapevolezza che sul tema non si può barare.
Fin tanto che non fosse assolutissimamente verificata la compatibilità ambientale e la sicurezza antropica del nucleare di nuova generazione, il capitolo, almeno nello scenario domestico, resta sospeso.
Ma, in qualche modo, bisognerà uscire dall'ostracismo e misurarsi seriamente.
I capelli bianchi (e radi), ci impongono saggezza e reviviscenza rispetto ai fecondi insegnamenti.
Ricordiamo che nei primi incroci con la testimonianza militante si era, da poco più che adolescenti, a mettere il naso anche in casa altrui. I partiti erano, al di là delle loro cattive posture, anche uno strumento di formazione del sapere e delle coscienze. Tra quelle letture fuori dal cortile, ricordiamo, ad esempio, Il Pioniere, che era il supplemento dell'Unità dedicato all'adolescenza comunista. Non solo uno strumento di indottrinamento; ma anche e soprattutto un'opportunità di diffusione delle conoscenze e del sapere (a dispetto della circostanza che il capo dei Pionieri fosse per un certo periodo D'Alema). A riprova di quanto appena affermato riveliamo che tra gli animatori del supplemento vi fu per un significativo periodo Gianni Rodari.
Mentre la cinghia di trasmissione avversaria sfornava Il Vittorioso ed Il Corriere dei Piccoli, il Bugiardone (come amabilmente i socialisti chiamavano l'Unità) inculcava i fondamentali della futura militanza con una modernissima comunicazione appoggiata anche una modernissima fumettistica e dalle discipline educative di Rodari. Uno dei personaggi del supplemento fu un fortunatissimo personaggio...
“Mi chiamo Atomino e sono un atomo, il più straordinario atomo che esista al mondo. [...] Sono un atomo speciale, un atomo-ragazzo, grande quanto voi. Ma non solo per questo sono straordinario [...]. Posso fare di tutto: sviluppare elettricità, calore, onde magnetiche, e se mi arrabbiassi diventerei... una bomba.”
Che sia il caso di rileggere Il Pioniere?
Tappa a Milano, davanti al Pirellone, sede di regione Lombardia, in appoggio alla protesta nata da alcuni consiglieri di minoranza, contro la "boutade" leghista di costruire una centrale nucleare in regione Lombardia... magari proprio nelle zone del Cremonese e Mantovano, che già come qualità dell'aria e non solo, sono messe malissimo.
Il nucleare è un tipo di energia estremamente complesso. La sicurezza deve essere la priorità.
Da giovane ho lavorato alla N.I.R.A. (Nucleare Italiana Reattori Avanzati del gruppo Ansaldo) una delle centrali era proprio vicino a Cremona, a Caorso nella confinante provincia di Piacenza. Poi ci furono ben due referendum e per due volte i cittadini dissero no al Nucleare.
Non sono contraria alle innovazioni, ma non deve essere il denaro il fine e la salute dei cittadini a farne le spese.
I poli siderurgici inquinano l'aria lo smaltimento di sostanze tossiche inquina le falde acquifere, tagliano gli alberi sani nelle aree abitate perché pericolosi visto l'inasprimento dei fenomeni atmosferici, trasformano aree agricole in poli logistici e aree verdi in centri commerciali... non si può andare avanti così, i tassi di patologie oncologiche in Lombardia sono più alti che in altre zone.
Con queste amministrazioni, fargli gestire il nucleare, per me diventa preoccupante e rischioso.
Diamo il tutto in mano agli scienziati, forse saranno loro a riuscire a risolvere le problematiche... ma non a chi ci governa, di questa giunta regionale, non mi fido neanche un po'!
Paola Tacchini