Si è andato completando lo sforzo storico, di approfondimento e di divulgazione, correlato alla ricorrenza del Centenario della scissione del Congresso socialista di Livorno e della contestuale costituzione del P.C.d.I.
La nostra testata, pur non sacrificando la propria linea editoriale, ha messo a disposizione il proprio apparato. Ci sembra di aver fornito una buona opportunità per un approdo che non fosse la reiterazione di una celebrazione percepita come continuazione in altre forme di contrapposizioni di vedute, prive di senso.
Le evidenze ci hanno dato ragione. Siamo grati a tutti coloro che hanno condiviso questo spirito non partisan e, col loro contributo di pensiero e di cultura storica, hanno consentito un risultato non scontato e non da poco.
Che consegna all'opinione pubblica, ai nostri lettori, ai lettori che verranno un consolidato di approfondimenti e, come diremo tra poco, di opportunità documentali a valere per il futuro.
Ci riferiamo alla notizia, contenuta nell'articolo di Giuseppe Azzoni, dell'avvenuto completamento dell'impegnativo lavoro di riordino e di catalogazione dell'importante giacimento documentale della Federazione Cremonese del P.C.I.
Ma, non solo, di conferimento del medesimo all'Archivio di Stato; dove sarà (con le modalità consentite dal momento) consultabile.
Salvare fisicamente i documenti è un risultato di grande valore etico e culturale. Riordinarli e renderli disponibili a ricercatori e studioso rappresenta un rimarchevole valore aggiunto.
Del che va dato atto a Giuseppe Azzoni; cu si devono i precedenti progetti relativi all'archivio dell'ANPI, di Coppetti, di Dolci.
Cogliamo l'occasione per riferire ai lettori che l'analogo impegno, applicato alle “carte” del PSI, è solo rallentato dalle vicende pandemiche. Tre anni fa l'Associazione Zanoni ha conferito all'Archivio di Stato il blocco relativo al Raggruppamento delle Brigate Matteotti. Nutriamo fiducia di poter eguagliare la performance dell'amico e compagno Azzoni. Che ancora una volta ringraziamo per la sua apprezzata collaborazione.
Conferito all'Archivio di Stato il fondo carte del PCI cremonese
In questi giorni, dopo che gli uffici ministeriali Beni culturali lo hanno considerato come di interesse storico, si è provveduto a conferire al nostro Archivio di Stato il Fondo carte della Federazione cremonese del PCI. La parte di esso in precedenza conservata nell'Archivio della Camera del Lavoro è stata ora integrata con documenti raccolti preparazione del 100° del PCI. Pur non trattandosi di materiali derivanti da sistematica archiviazione nel tempo si tratta di un Fondo consistente ed importante. Non vi sono documenti originali del periodo antecedente la Liberazione (presenti nell'archivio ANPI e, non pochi, segnalati con nostra ricerca nel casellario politico della questura), c'è comunque il reprint de “L'Eco dei comunisti” 1921-22 ed un buon numero di testimonianze e ricostruzioni di compagni che furono protagonisti di quelle vicende. Molto rilevante invece la documentazione dal 1945 in avanti. A cominciare dai tanti “Rapporti di attività” con la descrizione per tutti questi anni di quanto era accaduto e si era fatto nel periodo tra un congresso e l'altro della Federazione. Gli anni tra il 47 e il 53 delle grandi lotte sociali nelle nostre campagne quindi dei sacrifici, della repressione e del carcere (con alcuni lavoratori uccisi!), i tempi dell'impetuosa crescita del sindacato e del PCI e delle vicende delle filande e delle fornaci, la brutta storia della cosiddetta “paramilitare” e molto altro trovano in queste carte preziosi riscontri. Annate di “Lotta di popolo” e un gran numero di verbali degli organi dirigenti riportano vivacità di confronto, scelte politiche sui problemi della nostra gente e dei nostri enti locali, situazioni dure e difficili (Ungheria '56, Cecoslovacchia '68, qualche espulsione dal partito...).
Vi sono quasi tutti i bilanci della Federazione nel corso degli anni discussi ed approvati dal Comitato federale. Da essi e da carte delle Sezioni, cellule, commissioni di lavoro emerge l'ossigeno dato dalla militanza volontaria, lo sforzo per la formazione politica ed amministrativa con cui i compagni assumevano responsabilità pubbliche e di partito ai vari livelli.
Documenti di grande spessore sono i testi dei discorsi di Palmiro Togliatti (1946 e 1957) e di Di Vittorio (1953) a Cremona. Su alcuni dirigenti, per esempio Giacomo Bergamonti, si è salvata una documentazione particolarmente ricca. Ciò vale poi per alcuni argomenti come il rapporto con il PSI e la DC o la vicenda del PSIUP. Le 12 fitte cartelle dell'inventario segnalano lo scorrere dei 70 anni della vita dell'organizzazione dei comunisti cremonesi fino al 1991, col passaggio da PCI a PDS ed il distacco dei compagni di Rifondazione. Sono presenti anche un buon numero di fotografie.
(Giuseppe Azzoni)