La testata socialista, fondata da Leonida Bissolati, riserverà, in considerazione della sua attualità molta attenzione alla testimonianza umana e civile del leader storico socialista.
Ma la sua rievocazione, prerogativa soprattutto di quanti ancora si richiamano al suo altissimo contributo, è oggetto di uno sforzo e di attualizzazione nell'attuale contesto.
A lui, “Italiani”, il programma di Rai Cultura con Paolo Mieli dedica il documentario di Enrico Salvatori “Pietro Nenni – Anima socialista”, in onda martedì16 febbraio alle ore 21.30.
Il racconto parte dal fatidico 1956, l'anno della scelta di Nenni della rottura con Mosca e con i comunisti italiani a seguito dell'invasione dei carri armati sovietici in Ungheria. Si avviano le convergenze parallele con la DC di Moro e Fanfani, che porteranno alla grande stagione del centrosinistra.
E c'è anche, a ritroso, il Nenni delle origini: nato in una famiglia di contadini inurbati, è testimone fin da bambino, degli sconvolgimenti sociali della fine secolo, i moti del 1898 e il regicidio del 1900. Repubblicano prima della Grande Guerra, socialista militante poi, vive in Francia gli anni dell'esilio fascista, divenendo uno dei punti di riferimento del movimento antifascista internazionale, Spagna compresa.
Nel 1943 viene arrestato in Francia e dopo un passaggio in Germania viene consegnato dalla Gastapo alla polizia italiana e tradotto nelle carceri italiane fino al confino a Ponza. Scarcerato con la caduta del fascismo, è animatore della lotta partigiana e uno dei protagonisti della ricostruzione democratica dell'Italia che riassume nella frase: “O la Costituente e la Repubblica o il caos”.
È figura di spicco anche dopo i suoi ottant'anni, vivendo una tenace maturità politica, dimostrata fino all'ultimo: apre la VIII legislatura del 20 giugno 1979, per evitare che sia un senatore neofascista a farlo, prima di morire la notte del 1° gennaio 1980.
Il film è arricchito dai documenti dell'Archivio storico della Fondazione Nenni e dalle testimonianze di Giuseppe Tamburrano, biografo e presidente emerito della Fondazione (1985-2015); Giorgio Benvenuto, presidente della Fondazione Nenni dal 2015; Paolo Mattera, storico del socialismo italiano; e Maria Vittoria Tomassi, nipote di Pietro Nenni e figlia della quartogenita Luciana.
Sarà utile ricordare che l'anno appena iniziato incorpora, dopo il 2015 70° della Liberazione, il 70° della Costituente, di cui Pietro Nenni fu il vero appassionato protagonista
La scelta del referendum sulla Repubblica e il ruolo di Pietro Nenni, sono stati al centro di un convegno organizzato dalla rivista Mondoperaio presso la biblioteca del Senato. Al convegno – O la Repubblica o il caos. Pietro Nenni e la fondazione della Repubblica italiana – sono intervenuti Riccardo Nencini, Luigi Covatta, Piero Craveri, Ugo Intini, Cesare Pinelli. Presenti Pia Locatelli, capogruppo dei Psi alla Camera e il deputato socialista Oreste Pastorelli.
L'ECO DEL POPOLO riprende in allegato il testo informatizzato della propria edizione del 2010.