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Nasce un forte movimento contro il “pacco” /26

  17/09/2024

Di Redazione

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Tra “ammuine” e ammiccamenti

Riceviamo, in qualità di aderenti (più che mai convinti!) al Movimento che in poco più di un anno ha macinato un volume impressionante di testimonianza (che ne fa il più serio soggetto collettivo di cittadinanza attiva), il testo che il sempre attivissimo Coordinatore dott. Enrico Gnocchi ha indirizzato alla platea interna.

Forse un po' forzando (ma con le migliori intenzioni), riteniamo che, come sempre, questo lavoro “interno” propedeutico e funzionale alla definizione di dossier, in grado di enucleare segmenti di controproposta, sia di utilità comune e, come tale, suscettibile di fornire elementi di percezione e consapevolezze per tutta l'opinione pubblica e (in teoria, considerando l'inestirpabile neghittosità a smarcarsi dall'”ordine di servizio” del pateracchio trasversale indirizzato all'opzione del nuovo nosocomio) alla nomenklatura.

Sotto tale profilo (dell'utilità dialettica), andrebbe aggiunto (anche se l'attuale scenario non più post-feriale e non ancora pre-autunnale fa percepire il recente election day come appartenente ad una lontana precedente era geologica) un giudizio di eccezionale apprezzamento nei confronti della capacità del Movimento e di alcuni singoli sostenitori (come il sempre attivo geom. Giorgio Mantovani) di intervenire con fecondi intenti nella campagna di confronto elettorale.

Diceva il nostro maestro di giornalismo e di cultura militante che l'impresa di influenza certe menti ha tutte le caratteristiche di lavare la testa dell'asino.

Ovviamente, non in modo generalizzato. Perché alcuni interlocutori (distribuiti nei vari “campi”) hanno dimostrato di sapersi ispirare alla superiorità del bene comune.

Vero è che, in barba all'incontrovertibile circostanza per cui, prescindendo dalle sbrigative vulgate controtendenziali, il Sindaco continua ad essere, in materia di sanità pubblica, la massima autorità (pur prescindendo alle attribuzioni operative in capo a superiori livelli istituzionali), la questione cura della salute costituisce una sorta di tamquam non esset nella gerarchia delle sollecitudini amministrative territoriali.

Si sono raccolte migliaia di firme. Si sono svolte decine di iniziative nelle piazze, nei Quartieri, nei centri territoriali (modulo relazionale, che, in teoria, apparterrebbe al bagaglio teorico-pratico del “campo” sinistrorso”, ma nulla si è schiodato (anche solo in termini di corrispondenza relativistica) rispetto all'aggregato, rappresento dall'”inciucio” (anzi dall'inciucione) che vede sul “pacco” nuovo ospedale (contrapposto alla sensata riqualificazione dell'esistente), posizionamenti inscalfibili. Di coesione tra centro-destra (che da 30 anni governa la Lombardia e, quindi, la sanità; ma che è minoranza ed opposizione localmente) e centro-sinistra (che governa le istituzioni locali, ma che dal breve governatorato della sempre rimpianta Fiorella Ghilardotti non batte chiodo in termini di ruoli governati visti, ma che a prescindere da ciò non svolge un benché minimo ruolo di opposizione intelligente e influente.

Ed ecco, nonostante le chiassate, accodarsi disciplinatamente all'”ordine di servizio” diramato dalla “regia” dei corpi intermedi e relativi strumenti informativi che ha come perno la certezza secondo cui non c'è alternativa al completo default della sanità pubblica se non il nuovo ospedale.

Insomma, tra “ammuine” e ammiccamenti, lo stallo non si schioda; perché “la ditta” (che idealmente potrebbe essere un riferimento anche non nostro) è saldamente ancorata alla filosofia dell'intangibilità dell'esclusiva propria “situation room” o “stanza dei bottoni” che dir si voglia. Gira nelle ultime ore, per effetto di una toccante riflessione della “nostra” Clara (Rossini), la suggestione della richiesta di un incontro col nuovo borgomastro.

Sicuramente si rifletterà in seno al Coordinamento del Movimento. Se è concesso poter dire la nostra e nella considerazione che prima o poi le separatezze dovranno cedere, riteniamo che, nella situazione data, non sia utile chiedere (magari nello stile del piattino in bocca e le mutande in mano) nessun abboccamento con il nuovo vertice municipale (pluricefalo, da quel che si potrebbe desumere dalla performance delle fanfare in poi).

Meglio, molto meglio la strada dell'occupazione (pacifica e rispettosa) della Sala del Consiglio.

La parola ai lettori e ai rappresentanti istituzionali

Movimento per la riqualificazione dell'ospedale di Cremona

A poco più di un mese dalla pubblicazione su YouTube di informazioni riguardanti la struttura dell'attuale Ospedale di Cremona e sulle più evidenti criticità del progetto del nuovo ospedale dell'architetto Cucinella 

https://youtu.be/q26y6m_ByaA?si=5T072ym5ph7J4Jjt

Alcuni sostenitori hanno pensato di dar seguito a ciò che appare evidente che si debba fare in questa fase di contrasto al percorso che porterà alla costruzione di un nuovo ospedale e alla demolizione dell'attuale: proporre alla cittadinanza, ai politici disinformati o creduloni o ricattabili, che c'è la reale possibilità di riqualificare l'attuale Ospedale arrivando ad una "organizzazione funzionale" dello stesso, simile a quanto proposto nel progetto Cucinella.

In poche parole presentare un progetto organizzativo e funzionale dell'attuale ospedale usando le caratteristiche indicate dal progetto Cucinella. In queste settimane abbiamo incrociato i dati a nostra disposizione 

Purtroppo le planimetrie in scala (vedi allegato) sono molto piccole e i dettagli letti sono necessariamente imprecisi, così come sono imprecisi i dati dell'attuale Ospedale in quanto non abbiamo le planimetrie in scala per poter lavorare con esattezza. A questo proposito abbiamo chiesto formalmente al DG Ezio Belleri le planimetrie in scala dell'attuale Ospedale.... siamo in attesa.

Alleghiamo la prima parte dl nostro lavoro. Non cercate il dettaglio, ma vi vogliamo informare di ciò che fino ad ora è stato fatto.

Analizzando il "livello 00", per intenderci il piano che somma tutte le funzionalità derivate dal pronto soccorso (DEA di II livello) e le caratteristiche della famosa "piastra tecnologica" confinante con la parte di "corona circolare" del livello 00 del corpo sanitario, abbiamo individuato tutte le "funzioni" in esse collocate e conoscendone l'area, le abbiamo collocate nell'attuale Ospedale secondo la stessa prossimità del progetto Cucinella.

Orbene abbiamo ottenuto buoni risultati collocando tutti i settori su tre piani dell'attuale Ospedale: piano - 2, piano semi-interrato e piano rialzato occupando un'are totale di circa di 28.000 mq com'è l'area del livello 00 e inserendo altre funzioni appropriate accanto a settori che nel progetto Cucinella non sono indicate o sono indicate molto più lontane della nostra proposta.

È evidente che la ricombinazione dei settori del progetto nell'attuale Ospedale non è unica e certamente la nostra non è la migliore.

Nostro compito, a mio parere, è come sempre aprire un dibattito, far capire che è possibile la riqualificazione. soprattutto dal punto di vista funzionale 

Per questo motivo torno a ripetere che ognuno di noi è invitato a collaborare con i tempi e con i mezzi che ritiene opportuno, non ultimo, anzi il primo, continuare la raccolta firme a favore della petizione.

Ci ripromettiamo di terminare il progetto nella parte dell'Organizzazione funzionale per poi pubblicarla su YouTube per cercare di avvicinare molte altre persone al movimento... 

Ultima fase sarà quantificare i costi di questa operazione e cercando di presentare un progetto a) funzionale, b) architettonicamente e strutturalmente adeguato alla normativa, c) quantificare i costi che tutti speriamo siano molto inferiori, più che al budget disponibile ad oggi, ai soldi che molto presumibilmente saranno spesi nei prossimi anni. Grazie per la collaborazione e per l'apporto costruttivo.

Enrico Gnocchi
Enrico Gnocchi

Egregio Direttore de L'Eco, il rendering pubblicato sul suo giornale online, on è assolutamente una mia opera, anche se di certo mi piacerebbe, ma è di un grande Archistar. L'aspetto architettonico del render richiama le forme del progetto del nuovo Ospedale - Sono architetture già viste e possibili, ma non per Nosocomi. La prego di rettificare ll suo intervento - Non vorrei che una provocazione fosse intesa come una affermazione.

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