In una riga il senso del testamento etico-morale di Liliana Segre; affidato all'ultimo contributo in presenza della lunga campagna di verità storica. La Senatrice a vita, per intuibili ragioni di precauzione dettate dall'età e dalla sicurezza, conclude come meglio non avrebbe potuto fare il suo impegno di divulgazione e di formazione delle coscienze.
Con un'apprezzabilissima iniziativa editoriale del Corriere della Sera il massimo testimone vivente affida la sua ultima testimonianza pubblica della Shoa ad un libretto agile, cui fa da incipit la prefazione del direttore emerito Ferruccio dè Bortoli.
Si legge in un battibaleno; anche se la lettura è densa di sgomento.
Sarebbe opportuno che la tiratura del supplemento-omaggio dell'edizione del 30 ottobre fosse replicata, in cartaceo e in digitale, in modo da caprire un più vasto bacino di potenziali ed auspicabili lettori. A cominciare dalle giovani generazioni.